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Il san Massimiliano Kolbe di “Grande, grande amore” per la Giornata della memoria a Casalserugo

Domenica 27 gennaio alle 20.45 nel comune dell’hinterland padovano va in scena l’atto unico scritto e diretto da padre Luigi Francesco Ruffato, animatore culturale del Santo

25 Gennaio 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Domenica 27 gennaio alle 20.45 nella Sala consiliare del Comune di Casalserugo, nel Padovano, andrà in scena “Grande, grande amore”, dedicato a san Massimiliano Kolbe, atto unico scritto e diretto da padre Luigi Francesco Ruffato, animatore culturale della Basilica del Santo. L’opera è dedicata alla straordinaria figura di Massimiliano Kolbe, francescano conventuale immolatosi ad Auschwitz nel 1941 per salvare un padre di famiglia e proclamato santo da papa Giovanni Paolo II.

Una dozzina gli interpreti a cui sono affidati i dialoghi del lavoro teatrale, alcuni dei quali particolarmente vibranti e commoventi. Tra questi spiccano gli attori Adriano Spolaor, interprete di Massimiliano Kolbe, protagonista dell’opera, e Alessandro Fortin nelle vesti del nazista Rudolf Franz Höss, comandante del campo di concentramento ad Auschwitz. La narrazione moderna, con intermezzi musicali e scene a dissolvenza che ricordano il cinema, consente di mettere in luce alcuni dialoghi e pensieri del frate, che sono un inno alla misericordia e all'amore verso l'umanità anche di fronte al manifesto male.

L’opera è la riduzione teatrale dell’oratorio “Grande, grande amore” per soli, coro, voci recitanti e orchestra scritto da Ruffato e musicato dal celebre flautista e compositore contemporaneo Roberto Fabbriciani, eseguito per la prima volta in Basilica del Santo a Padova nel 2017. Dell’oratorio è stato realizzato anche un cofanetto con CD musicale e libretto (ed. Edizioni Messaggero Padova)

Ingresso libero.

Informazioni: Comune di Casalserugo, 049-8742805.


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“Noi, chiesa e società”, al Santo si parla di individualismo, nuovi muri, neopaganesimo e delle nuove responsabilità del cristiano

Dal 6 al 27 novembre a Padova quattro incontri culturali organizzati da Basilica del Santo, associazione Corsia del Santo e Basilica di santa Giustina

2 Ottobre 2018| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

“Noi, chiesa e società. Nuove responsabilità” è il titolo del ciclo di quattro incontri, che si terranno dal 6 al 27 novembre, ogni martedì alle 20.45, in Sala dello Studio Teologico al Santo, a Padova, per interrogarsi su alcune cruciali sfide di oggi: individualismo, nuovi muri e neopaganesimo. La tradizionale rassegna culturale d’autunno, organizzata dall’associazione Corsia del Santo – Placido Cortese e dalle basiliche di Sant’Antonio e di Santa Giustina, prende avvio dall’attualità per indagarne le ricadute sulle nostre modalità relazionali e comportamentali.

«Assistiamo a un malessere diffuso, in cui un senso generale di incertezza e spaesamento affligge sempre più persone – spiegano gli organizzatori accompagnati da padre Luigi Francesco Ruffato, animatore culturale al Santo –. Senza ricette per contrastare le difficoltà dei nostri tempi, in molti si trovano a vivere situazioni di estraneità gli uni con gli altri, tra narcisismo, chiusure, nuove idolatrie. Il cristiano, che sia laico o presbitero, si trova così di fronte a nuove responsabilità: come si coniugano le sfide di oggi con il messaggio di Dio?».

Si parte martedì 6 novembre con “Enfatizzazione dell’Io e fuga dalle responsabilità”, insieme con Nicola Alberto De Carlo, psicologo, giurista e presidente della Corsia del Santo; modera il dibattito Giuseppe Osti, docente di economia. «Ci troviamo spesso di fronte a una esagerazione del proprio Io, una sorta di narcisismo delle idee che ci rende incapaci di confrontarci con chi la pensa in maniera diversa da noi e di metterci nei panni degli altri – anticipa De Carlo –, basti pensare ai commenti nei social network, che diventano spesso terreno di scontro più che di confronto e scambio».

Martedì 13 novembre si parlerà di immigrazione, tra muri e ponti, nell’incontro “Dalla società aperta ai nuovi muri?” con il filosofo Marcello Ghilardi. A moderare la serata sarà Flavio Zelco, presidente della sezione padovana dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti).

Martedì 20 novembre sarà la volta di “Neopaganesimo: idoli e imposizioni” con il sociologo delle religioni Vincenzo Pace; modera l’avvocato Anna Soatto.

Infine, martedì 27 novembre, nell’incontro “Lottare per un mondo migliore” si porterà una esperienza di integrazione concreta: quella di Antonio Silvio Calò, professore trevigiano che, insieme alla sua famiglia, ha accolto nella propria casa sei profughi africani. Modera l’ex vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana Annamaria Colombani.

Le serate sono aperte a tutti e a ingresso gratuito.

Informazioni: infobasilica@santantonio.org e 049-8225652.


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"Carlo Acutis", il libro di Luigi Francesco Ruffato sull’adolescente di cui è in corso la causa di beatificazione

Il 12 ottobre a Padova in Sala dello Studio Teologico al Santo presentazione del libro tra musica e parole con l'autore

10 Ottobre 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Venerdì 12 ottobre alle 20.45 a Padova, in Sala dello Studio Teologico al Santo, si terrà la presentazione tra musica e parole del libro Carlo Acutis (Edizioni Messaggero Padova), l’adolescente innamorato di Dio di cui è in corso la causa di beatificazione, scritto da Luigi Francesco Ruffato, frate francescano e animatore culturale della basilica. Introduce Mirco Zago, docente al Liceo Tito Livio di Padova e autore della prefazione al volume. La serata prevede la lettura animata di alcuni testi con l’attrice Annalisa Mastrogiacomo, le testimonianze di Alessandro Perissinot e Annalisa Zanetti, e intervalli musicali con Eduard Tampu Mihai (sax) e Lorenzo De Angeli (piano). Sarà presente l’autore. Ingresso libero.

Il libro è una breve biografia con antologia di scritti di Carlo Acutis, quindicenne morto di leucemia e proclamato venerabile per il fervore della sua fede e il suo amore per più deboli, che manifestò fin da piccolo.

Nel volume, padre Luigi Francesco Ruffato scorre velocemente i dati biografici di Carlo (Londra 1991 - Monza 2006) per dar spazio alle sue idealità cristiane sognate e vissute in modo totale e, al tempo stesso, con semplicità disarmante. Carlo era un “ragazzo normale”, dotato di una creatività straordinaria (musicista autodidatta, piccolo genio informatico) e, soprattutto, ispirato spiritualmente sin da bambino, tanto da essere “maestro di fede” per i suoi genitori. Partecipava alla messa tutti i giorni, sostando a lungo in adorazione eucaristica «per imparare a vivere con gli altri». Discepolo di san Francesco d’Assisi e sant’Antonio di Padova, amico dei poveri della stazione ferroviaria di Milano, degli stranieri e dei fedeli di altre religioni. Sempre allegro e generoso con i più deboli anche nella malattia. Il libro contiene due testi inediti di Carlo e un’intervista alla mamma Antonia Salzano Acutis.

 

L’AUTORE
Luigi Francesco RUFFATO, francescano minore conventuale, laureato in filosofia e teologia, è saggista, drammaturgo e giornalista. È autore di opere teatrali e oratori in collaborazione con celebri compositori quali Roberto Fabbriciani (Grande, grande amore, opera in un atto per soli, voci recitanti, coro e orchestra, EMP 2017). È stato direttore di coro per 43 anni. Ha fondato il Centro Culturale Antonianum di Milano e il Centro Culturale P. M. Kolbe di Mestre (Polifonica Benedetto Marcello, Kolbe Children’s Choir, Scuola di Giornalismo). È animatore culturale della Basilica di Sant’Antonio di Padova.

 

DATI BIBLIOGRAFICI
Titolo: Carlo Acutis
Sottotitolo: Adolescente innamorato di Dio
Autore: Luigi Francesco Ruffato
Editore: Edizioni Messaggero Padova - www.edizionimessaggero.it
Pagine: 144
Collana: Riflessi / Nuova serie
ISBN: 978-88-250-4617-5
Scheda libro e abstract del volume: http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-4617-5


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“Trovato neonato in una baracca” uno spettacolo ambientato nella Notte di Natale

Martedì 12 dicembre alle ore 20.45 in Sala dello Studio Teologico (Chiostro della Magnolia) l’atto unico di Luigi Francesco Ruffato, frate del Santo, con regia di Filippo Crispo

9 Dicembre 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Martedì 12 dicembre alle ore 20.45 la Sala dello Studio Teologico della Basilica del Santo (Chiostro della Magnolia) ospita lo spettacolo “Trovato neonato in una baracca”, ambientato nella Notte di Natale nella periferia di Milano. È un dramma a lieto fine scritto da Luigi Francesco Ruffato, frate del Santo. L’adattamento per un’azione scenica in lettura drammatica e la regia sono di Filippo Crispo. Il racconto è una fiaba giocata nelle nostre periferie con delicatezza e realismo, insieme divertente e commovente. Molti sono i risvolti umani e sociali che lo contraddistinguono.

È la Notte Santa, quando gli eventi conducono il protagonista, Josef, in una metropoli, Milano. In una baracca alla periferia della città, per caso, aiutato solo dal chiaro di luna, scopre una mamma con il suo bambino, abbandonati e intirizziti dal freddo. Quella ragazza madre è una straniera: non parla e non comprende la lingua. Come salvarla?

Il filo della vita si colora così di azzurro in questo atto unico e la morte, che l’uomo aveva già premeditato, si allontana definitivamente, grazie alla ricorrenza della nascita di un Bambino, che partendo dalla Palestina ha cambiato la Storia da oltre due mila anni.

La sorpresa nel dramma è nascosta nel retroterra di Josef, giovane ebreo, figlio di un bambino concepito e sopravvissuto ad Auschwitz, e quell’imprevista “natività” fa scattare in lui un ammirevole e disinteressato atto d’amore che contagia tutti gli altri personaggi. C’è lui, quel giovane motore della scena, che obbedisce al richiamo della propria coscienza; c’è un maresciallo dei carabinieri, che si intenerisce, nonostante i suoi sospetti; ci sono due agenti umani e generosi di fronte a una ragazza con il suo bambino, accovacciata e testimone impotente del pianto continuo del figlioletto appena nato.

Tutti, in un modo o nell'altro, si lasceranno commuovere e convertire dalla sorprendente magia di questo Natale in una baracca nella periferia di Milano.

PERSONAGGI E INTERPRETI
Giovane JOSEF - VITTORE FREZZA
Maresciallo IANNONE - FILIPPO CRISPO
Brigadiere RENZO - FABIO ALBERTIN
Appuntato GILDA - SELENA FRASSON
Ragazza con bambino - ERICA DAL POZZO
Ragazza di colore con bambino - BLESSING (BENEDETTA) ONUH
Dottoressa ROSSI - ANNALISA MASTROGIACOMO
Voci narranti - GILMO BERTOLINI - RUBEN ANANIAN -
Violini LUCIA CHIMETTO - MARIA VITTORIA CHIMETTO

Ingresso libero fino a esaurimento posti. È gradita un’offerta per sopperire alle spese di stampa e organizzazione.

Informazioni: infobasilica@santantonio.org e 049-8225652.


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“Amoris laetitia”, al Santo i verbi di papa Francesco per scoprire la gioia dell’amore in famiglia

Dal 7 al 28 novembre 2017, ogni martedì alle ore 20.45, gli incontri culturali organizzati da Basilica del Santo, associazione Corsia del Santo e Basilica di santa Giustina

3 Novembre 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Accogliere, discernere, integrare, accompagnare. Sono questi i verbi di papa Francesco per scoprire, o riscoprire, la gioia dell’amore in famiglia. Un verbo per ciascuno dei quattro incontri culturali intitolati “Amoris laetitia” che si terranno dal 7 al 28 novembre, ogni martedì alle 20.45, in Sala dello Studio Teologico al Santo. Il ciclo è ispirato all’esortazione apostolica del pontefice dopo il Sinodo della Famiglia. “Luce nel buio del mondo”, secondo la relazione sinodale finale, la famiglia, nonostante le difficoltà che attraversa, ha anche la capacità di affrontare le crisi e di reagire di fronte a esse.

Si parte martedì 7 novembre con “Accogliere – L’amore al centro delle relazioni di coppia e di comunità”, declinando sulla realtà del quotidiano il verbo accogliere. Insieme Cirillo Stocco, counsellor professionale sistemico-relazionale, e gli sposi Monica Chinchio e Antonio Sattin, coppia guida dell’associazione di apostolato per la famiglia Incontro matrimoniale. Specializzato in counselling per la famiglia e scolastico, Cirillo conduce gruppi nei quali vengono affrontati temi sulle dinamiche di coppia e di vita familiare. Nata nei primi anni Ottanta e presente in varie regioni italiane, l’associazione Incontro matrimoniale promuove la relazione tra gli sposi e tra i religiosi con la propria comunità, con l’obbiettivo di aiutare a rinnovare e approfondire la relazione d’amore attraverso un metodo di dialogo che, partendo dalla conoscenza di sé, apre alla condivisione e all’ascolto, valorizzando la vita di ogni giorno. Presenta la serata Anna Soatto dell’associazione Corsia del Santo “Placido Cortese” di Padova.

«“Amoris laetitia” è un breve percorso in cui persone singole o coppie di sposi sviluppano i verbi a tema, raccontando esperienze di vita insieme o di relazione, prospettando soluzioni o scelte, per superare crisi, nutrire speranze e collaudare impegni, perché la sfida degli anni non arrugginisca l’amore – commenta padre Luigi Francesco Ruffato, promotore dell’iniziativa e animatore culturale del Santo –. Ogni casa può brillare come famiglia, ogni persona può diventare per l’altra una speranza nuova di bene insieme, ogni parola di Dio, come atto d’amore, può far rinascere la gioia dell’anima. Ogni amore può maturare nella formazione di una famiglia felice».

I “verbi” e i temi dei prossimi incontri sono: “Discernere - Sposarsi: una scelta di libertà” (martedì 14 novembre); “Integrare - Tra crisi, speranza e impegno” (martedì 21 novembre); “Accompagnare - Insieme nella sfida degli anni” (martedì 28 novembre).

I tradizionali incontri culturali d’autunno sono organizzati da Basilica del Santo e Basilica di Santa Giustina, coordinate dall’associazione Corsia del Santo “Placido Cortese” di Padova.

Ingresso gratuito.

Informazioni: infobasilica@santantonio.org e 049-8225652.


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"Grande, grande amore", in uscita il cofanetto con la registrazione dell’opera di Luigi Francesco Ruffato e Roberto Fabbriciani

Il 16 ottobre a Mestre e il 17 ottobre a Padova presentazione del cofanetto con CD e libretto dell'oratorio in un atto per soli, coro, voci recitanti e orchestra dedicata a Kolbe

5 Ottobre 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

In uscita nelle librerie il cofanetto edito dalle Edizioni Messaggero Padova con CD e libretto dell’opera Grande, grande amore. Il testo dell’oratorio è di padre Luigi Francesco Ruffato, frate conventuale del Santo e fondatore dei centri culturali Antonianum di Milano e Kolbe di Mestre; la musica è del celebre flautista e compositore contemporaneo Roberto Fabbriciani. L’opera per soli, coro, voci recitanti e orchestra è un affresco sulla vicenda umana e spirituale di padre Kolbe, frate polacco proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1982. Il critico musicale Cesare Valentini l’ha definita una «narrazione molto moderna con scene a dissolvenza che proiettano lo spettatore verso piani tematici e temporali diversi sino all’ultima delle scene, nella quale si assiste al dialogo immaginario tra Kolbe, un gesuita e Rudolf Höss, il comandante del campo di concentramento di Auschwitz».

Il cofanetto sarà presentato nel corso di due serate pubbliche con gli autori: la prima, lunedì 16 ottobre, alle ore 20.15 al Teatro Kolbe a Venezia-Mestre (via Aleardi 156); la seconda, martedì 17 ottobre, alle ore 20.45 a Padova, nella Sala dello Studio Teologico della Basilica del Santo. In entrambe le presentazioni ci sarà un intermezzo musicale del maestro Fabbriciani. L’ingresso è libero.

Musica e teatro si fondono insieme in questo oratorio, dove orchestra, cori e voci recitanti rappresentano ciascuno dei veri e propri personaggi. La modernità del testo teatrale ha ispirato l’utilizzo di differenti tecniche di scrittura orchestrale, elettronica e corale, tra invenzione e tradizione, dando voce e suono al pensiero di Massimiliano Kolbe, innamorato di Maria, la madre immacolata di Gesù, immolatosi ad Auschwitz nel 1941 per salvare un padre di famiglia. La figura straordinaria dell’uomo e del religioso Kolbe è tratteggiata attraverso le parole dell’autore, che diventano emblema dell’amore che si contrappone all’odio, della misericordia che annulla il male dei campi di sterminio.

Interessante il ruolo del coro, sia dal punto di vista musicale che teatrale, che ricorda il teatro greco antico. In Grande, grande amore, i due cori – uno di voci adulte, l’altro di voci bianche - sono avulsi dall’azione ma capaci di darne una lettura cristiana. Il primo rappresenta la coscienza cristiana che commenta l'azione in una dimensione sovraumana; il secondo, dei bambini, rappresenta l’innocenza dell’uomo prima di essere corrotto dal male. E non a caso il finale dell’opera è affidato a entrambi cori, a suggellare con grande impatto sonoro e vocale la grande prova d'amore di Kolbe.

Il CD è stato registrato nella Basilica del Santo a Padova a giugno 2017, durante l’esecuzione dell’oratorio in prima nazionale assoluta con l’Orchestra di Padova e del Veneto, il Kolbe Children’s Choir e la Polifonica Benedetto Marcello del Centro culturale Kolbe di Venezia-Mestre (gli ultimi due preparati dal maestro Alessandro Toffolo) diretti dal giovane e trascinante direttore Alessandro Cadario. Una quindicina gli interpreti a cui erano affidati i dialoghi del lavoro teatrale, alcuni dei quali particolarmente vibranti e commoventi. Tra le voci recitanti Adriano Spolaor, Massimo D’Onofrio, Stefania Bellamio.

L’oratorio è stato promosso dai Frati Minori Conventuali della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, per ricordare i 100 anni esatti della Milizia dell’Immacolata, il movimento mariano fondato a Roma da padre Kolbe e sei confratelli il 17 ottobre 1917.

In allegato le locandine con i protagonisti degli eventi del 16 e del 17 ottobre.


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Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa

“Grande, grande amore”, l’oratorio su san Massimiliano Kolbe in prima nazionale assoluta chiuderà al Santo il Giugno Antoniano 2017

Opera in un atto per soli, coro, voci recitanti e orchestra con testi di padre Francesco Ruffato e musica di Roberto Fabbriciani. Con Opv, Kolbe Children’s Choir, Polifonica Benedetto Marcello. Ospite d’eccezione Massimo Cacciari

17 Giugno 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

 

Sarà l’oratorio Grande, grande amore, in prima nazionale assoluta, a concludere venerdì 23 giugno alle 21.00 nella basilica di Sant’Antonio a Padova il Giugno Antoniano e a sintetizzare e sublimare il filo conduttore mariano e kolbiano, scelto per l’edizione 2017 dalla tradizionale kermesse padovana dedicata a sant’Antonio. L’opera per soli, coro, voci recitanti e orchestra è dedicata alla straordinaria figura di Massimiliano Kolbe, innamorato di Maria, la madre immacolata di Gesù, immolatosi ad Auschwitz nel 1941 per salvare un padre di famiglia e proclamato santo trentacinque anni fa da papa Giovanni Paolo II.

Musica e teatro si fondono insieme in questo oratorio, dove orchestra, cori e voci recitanti rappresentano ciascuno dei veri e propri personaggi. Il testo di Grande, grande amore è di padre Luigi Francesco Ruffato, animatore culturale della basilica del Santo, la musica è del celebre flautista e compositore contemporaneo Roberto Fabbriciani, che venerdì sera regalerà al pubblico anche un suo assolo. L’Orchestra di Padova e del Veneto, il Kolbe Children’s Choir e la Polifonica Benedetto Marcello del Centro culturale Kolbe di Venezia-Mestre (gli ultimi due preparati dal maestro Alessandro Toffolo) saranno diretti dal giovane e trascinante direttore Alessandro Cadario. Una quindicina gli interpreti a cui sono affidati i dialoghi del lavoro teatrale, alcuni dei quali particolarmente vibranti e commoventi. Tra questi spiccano gli attori Adriano Spolaor, interprete di Massimiliano Kolbe, protagonista dell’opera, e Massimo D’Onofrio nelle vesti del nazista Rudolf Franz Höss, comandante del campo di concentramento ad Auschwitz, e la cantante Stefania Bellamio. A lei è affidata la voce fuori campo della Vergine Maria, anima di tutta la scena e, ancor più, della vita del francescano. A illustrare il senso della figura umana e spirituale del frate polacco Kolbe sarà venerdì un’ospite d’eccezione, il filosofo Massimo Cacciari.

Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento dei posti.

L’oratorio, che nel corso della serata sarà registrato per realizzarne un cd, è stato promosso dai Frati Minori Conventuali, per ricordare la nascita della Milizia dell’Immacolata, movimento mariano fondato a Roma da padre Kolbe con sei confratelli, nei giorni in cui la Madonna appariva ai pastorelli di Fatima. Spiega padre Oliviero Svanera, rettore del Santo: «San Massimiliano scriveva, a proposito della Milizia dell’Immacolata, che “il Signore vuole conquistare a Maria il maggior numero possibile di cuori”. E mi è sempre piaciuto che lui pensasse come “con l'aiuto dell'Immacolata dobbiamo tendere a questo: che i fedeli cavalieri dell'Immacolata si trovino dappertutto, ma specialmente nei posti più importanti, come le belle arti (scultura, pittura, musica, teatro)”. È alla luce di questo spirito kolbiano che la Provincia italiana di Sant’Antonio dei Frati Minori Conventuali ha commissionato un’opera da dedicare alla madre di Dio nel centenario della Milizia dell’Immacolata. Ne è nato così l’oratorio Grande grande amore - Massimiliano M. Kolbe».

L’originalità del testo teatrale ha ispirato l’utilizzo di differenti tecniche di scrittura orchestrale, elettronica e corale, tra invenzione e tradizione, dando vita a quella che il critico musicale Cesare Valentini ha definito una «narrazione molto moderna con scene a dissolvenza che ricordano il cinema e che proiettano lo spettatore verso piani tematici e temporali diversi, sino all’ultima delle scene nella quale si assiste al dialogo immaginario tra padre Kolbe, un gesuita e Rudolf Franz Höss, comandante ad Auschwitz». «Pur privo di una vera e propria azione (in ciò consiste la modernità drammaturgica) – continua Valentini –, il libretto consente di mettere in luce alcuni dialoghi e pensieri del frate che sono un inno alla misericordia e all'amore verso l'umanità anche di fronte al manifesto male. Una voce narrante, altro interessante aspetto che si rifà all’arte cinematografica, collega alcuni episodi dando chiarezza spazio-temporale al susseguirsi delle scene. Un espediente che si sposa felicemente con le atmosfere create da Roberto Fabbriciani per una musica che, quando necessario, commenta la scena e in molti passi si erge a protagonista in quadri sinfonici ove si spargono i dialoghi dei personaggi». Interessante il ruolo del coro, sia dal punto di vista musicale che teatrale, che ricorda il teatro greco antico. In Grande, grande amore, i due cori sono avulsi dall’azione ma capaci di darne una lettura cristiana. Il primo, quello affidato alla Polifonica, rappresenta la coscienza cristiana che commenta l'azione in una dimensione sovraumana; quello dei bambini rappresenta l’innocenza dell’uomo prima di essere corrotto dal male. E non a caso il finale dell’opera è affidato ai cori, a suggellare con grande impatto sonoro e vocale la grande prova d'amore di Kolbe. Perché, come diceva il francescano, «Solo l’amore crea!».

In allegato:
PROFILI ARTISTICI
FOTO

 

TAMBURINO

Venerdì 23 giugno 2017, ore 21.00
Basilica del Santo, Padova
GRANDE, GRANDE AMORE. Massimiliano M. Kolbe (Auschwitz 1941)

Opera in un atto per soli, voci recitanti, coro e orchestra
Testo di Luigi Francesco Ruffato
Musica di Roberto Fabbriciani
Orchestra di Padova e del Veneto
Maestro concertatore e Direttore Alessandro Cadario
Coro di Voci Bianche Kolbe Children’s Choir
Coro Polifonica Benedetto Marcello
Maestro del coro Alessandro Toffolo
Voci recitanti: Adriano Spolaor (Massimiliano Kolbe), Massimo D’Onofrio (Rudolf Franz Höss), Stefania Bellamio (Maria di Nazareth)
Chitarra solista Massimo Scattolin
Riflessioni di Massimo Cacciari
Coordinatore del progetto Alessandro Ragazzi
Regia del suono Alvise Vidolin
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

 


Info e programma Giugno Antoniano:
www.santantonio.org
Facebook: Giugno Antoniano 2017
Twitter: @giugnoanto2017
tel. 049-8225652, email infobasilica@santantonio.org.

Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Antonveneta. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Nuova Provincia di Padova, Comuni di Camposampiero e di Anguillara Veneta, Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.

 

Contatti stampa Giugno Antoniano 2017
Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio - Tel. 049-8225926 – Mob. 380-2038621 – ufficiostampa@santantonio.org


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