
Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Il popolo di Antonio a Padova e nel mondo nel «Messaggero di sant’Antonio» di giugno
Luigino Bruni e la pietà popolare esercizio di sovversione, il progetto annuale Caritas sant’Antonio in Paraguay, il dossier sulla scomparsa dell'arte del conversare, la vita da single, l’omicidio Matteotti, la rubrica Bene-dire di Mariapia Veladiano
Un numero, quello di giugno del «Messaggero di sant’Antonio», dalle forti connotazioni «antoniane», com’è giusto che sia in questo mese in cui si celebra la festa di sant’Antonio. A cominciare dalla copertina della rivista dedicata alla tradizionale processione per le vie della città, che si tiene ogni anno nel pomeriggio del 13 giugno. Una storia, quella della processione, ricordata anche nell’articolo del direttore della rivista, fra Massimiliano Patassini, e intitolato “Il popolo di Antonio”. Perché tra le forme di devozione popolare, la processione è senza dubbio una delle più amate e frequentate dai fedeli. Anche oggi, anche a Padova (pdf in allegato in anteprima).
E sempre sant’Antonio è il tema dell’editoriale “Antonio, Vangelo e Carità”, firmato dal direttore, che rispolvera il motto coniato nel 1995 in occasione dei settecento anni dalla morte del Santo. Per noi il Santo è un consolatore e un sostegno. Ma è anche un amico che ci invita a vivere la vita buona del Vangelo e la dimensione della Carità.
Di pietà popolare parla pure Luigino Bruni, nella sua consueta rubrica Le virtù del mercato, intitolata “Libertà della devozione”. «La pietà popolare – ricorda l’economista – è stata un immenso esercizio collettivo di sovversione, soprattutto di donne. Fu, a modo suo, un meraviglioso inno alla vita, la risposta popolare alle idee teologiche sbagliate. […] Fu un grande luogo di libertà femminile, in un mondo che restava per loro un’esperienza di servitù».
“Vita nuova a Guarambaré” di Giulia Cananzi presenta il progetto di Caritas Sant’Antonio di quest’anno per il 13 giugno. A Guarambaré, in Paraguay, il Centro sociale “Marcelino Pan y Vino” organizzerà una serie di servizi necessari alla popolazione della zona, in particolare ai bambini, che vivono in grave povertà: una cucina con sala mensa, uffici, ambulatori e doposcuola. Un progetto di solidarietà che può essere sostenuto grazie alla carità dei molti devoti (pdf in allegato in anteprima).
Stefano Marchetti firma il dossier “Fuga dalla conversazione”, un’arte, quella di conversare, che oggi appare particolarmente in crisi. Ai nostri giorni, infatti, comunichiamo tantissimo, ma parliamo sempre meno, mettendo così a repentaglio l’antica arte del conversare, quel parlare faccia a faccia nel quale utilizziamo la voce, ma anche le espressioni del volto e del corpo, ponendoci in reciproco ascolto (pdf in allegato in anteprima).
“Vita da single” di Luisa Santinello affronta un fenomeno sociale che sta prendendo sempre più piede: l’aumento delle cosiddette famiglie unipersonali, cioè composte da una sola persona. Tra il 2020 e il 2021, ricorda la giornalista, in Italia le famiglie composte da una sola persona hanno raggiunto il 33,2% e sono destinate a crescere ancora.
Con “Il delitto Matteotti” Alessandro Bettero ripercorre la vicenda del giovane segretario del Partito socialista unitario, rapito e assassinato a Roma da un gruppo di sicari fascisti esattamente cento anni fa. Aveva denunciato le violenze del regime di Mussolini.
Tra le consuete rubriche mensili, si segnala nel numero di giugno Bene-dire di Mariapia Veladiano, nel quale la giornalista e scrittrice ricorda l’importanza di scegliere quali nostri rappresentanti, persone che vogliano e siano capaci di imparare a «fare il bene»: «“Imparate a fare il bene” dice il profeta Isaia (1,17). […] Un’esortazione rivolta ai capi, ai responsabili del popolo», ma anche a «chi di noi non è capo e trova qui un ammonimento severo. Cercare, votare, eleggere capi che sappiano essere senza ipocrisia, consapevoli di essere depositari di una fiducia accordata, pronti a risponderne, capaci di imparare a fare il bene».
Il sommario del mese in allegato e sul sito del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1° giugno.
Al comunicato stampa sono allegati in anteprima anche alcuni articoli integrali del mensile per cui è consentita la ripresa in toto o in stralcio sui propri organi di stampa, con citazione di fonte «Messaggero di sant’Antonio» e autore/autrice. Si ringrazia per la collaborazione.

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L’altra metà del cielo, uno speciale nel «Messaggero di sant’Antonio» di marzo
Nel numero anche: il dossier sul male oscuro, il fotoreportage dalla Colombia, l’approfondimento su scacchi e riflessione morale, la rubrica Bene-dire di Mariapia Veladiano
Un numero con una forte attenzione al «femminile» quello di marzo del «Messaggero di sant’Antonio». A partire dalla copertina della rivista, che rimanda all’articolo “Donne, tra mente e corpo” firmato da Luisa Santinello (pdf in allegato in anteprima). Secondo una recente indagine Eurispes, quasi quattro donne su dieci lamentano un rapporto negativo col proprio corpo. Cause, effetti e prospettive di una questione che riguarda tutti. Al femminile anche l’intervista “La chirurga scrittrice”, a cura di Giulia Cananzi: chirurga e scienziata di successo, ora anche autrice di romanzi, Valeria Tonini è una personalità poliedrica, capace di fare sintesi tra le conoscenze e lottare per una sanità migliore (pdf in allegato in anteprima). E sempre di donne parla “Nata troppo presto”, l’articolo che Romina Gobbo dedica a Elisa Salerno, cattolica e femminista ante-litteram, nonché figura ancora poco conosciuta e, in vita, avversata per il suo impegno per il riconoscimento dei diritti delle donne anche nella Chiesa. Come pure il contributo di Cosetta Zanotti, “Rinascere in uno sguardo”, su Erica Patti, la donna della Val Camonica che, dopo aver attraversato l’orrore provocato dall’uomo che avrebbe dovuto amarla e rispettarla, è approdata ora a una nuova vita, anche grazie all’associazione «Dieci», da lei fondata per sostenere donne e minori vittime di violenza.
Nella rivista di marzo non mancano le riflessioni sul periodo liturgico che stiamo vivendo, a partire dall’editoriale del direttore, fra Massimiliano Patassini, intitolato “Amati, cioè ascoltati”: «Ci sentiamo davvero compresi, davvero amati quando qualcuno ci ascolta profondamente, con gli occhi e con il cuore. Questo è un dono, che possiamo farci reciprocamente, aprendo spazi di condivisione nei quali ci doniamo scambievolmente vita. E allora potremo anche noi fare l’esperienza pasquale dei discepoli di Emmaus: inizialmente tristi nel volto e senza speranza, ascoltano le parole di Gesù che scaldano il cuore per poterlo infine riconoscere».
Di stretta attualità il dossier del mese “Il male oscuro” di Alessandro Bettero che indaga il tema della malattia mentale, nel centenario della nascita di Franco Basaglia (pdf in allegato in anteprima). Ispiratore della Legge 180 del 1978, il medico sdoganò per primo in Italia le patologie psichiatriche restituendo dignità ai pazienti. Quasi mezzo secolo dopo, il disagio mentale è in aumento mentre strutture e personale sono insufficienti.
Nel fotoreportage “Un Paese colpito a morte”, Ugo L. Borga, Leonardo Delfanti, Gino Paoletti e Anaïs Foretier ci portano in Colombia, dove ci sono vaste aree in mano ai paramilitari per il controllo del mercato della droga, mettendo a repentaglio la vita degli abitanti, nella pressoché totale indifferenza della comunità internazionale.
Sabina Fadel in “Scacco… a Dio” compie, invece, un curioso viaggio nel mondo degli scacchi, da sempre passione di una larga fetta del mondo ecclesiale. Anche se il rapporto non è stato sempre idilliaco…
Infine, tra le rubriche mensili, da segnalare Bene-dire di Mariapia Veladiano, questo mese dedicata alla «proporzione»: «quando la violenza arriva tremenda – scrive l’autrice – la proporzione della risposta blocca la faida dell’odio. E diventa misura di un’umanità che cerca di non commettere ingiustizia».
Il sommario del mese in allegato e sul sito del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1° marzo.
Al comunicato stampa sono allegati in anteprima anche alcuni articoli integrali del mensile per cui è consentita la ripresa in toto o in stralcio sui propri organi di stampa, con citazione di fonte «Messaggero di sant’Antonio» e autore/autrice. Si ringrazia per la collaborazione.