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Tre anni fa moriva padre Enzo Poiana, il “rettore con la penna nera”. Quest’anno avrebbe compiuto 60 anni

Il 16 agosto al Santo messa in suffragio per lui e per gli altri religiosi della Famiglia francescana defunti nel mese di agosto

10 Agosto 2019| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Tre anni fa moriva improvvisamente a 57 anni padre Enzo Poiana, il “rettore con la penna nera”, alla guida della Basilica del Santo a Padova dal 2005, il cui ricordo è ancora vivo non solo tra i confratelli, ma anche tra i padovani e i molti pellegrini che lo avevano conosciuto negli undici anni del suo servizio di rettore della Basilica.

Venerdì 16 agosto, alle ore 18, sarà celebrata in Basilica del Santo la santa messa mensile in suffragio dei religiosi defunti, ricordando in particolare quelli tornati alla Casa del Padre nel mese di agosto. Tra questi, appunto, padre Poiana.

La celebrazione, presieduta dal rettore della basilica, padre Oliviero Svanera, segue la consuetudine della comunità religiosa del Santo di fare memoria mensilmente dei defunti della Famiglia Francescana, ovvero del I Ordine (i frati), del II Ordine (le religiose) e del III Ordine (i francescani secolari, nonché i familiari e i benefattori defunti), con una santa messa di suffragio.

Fra Enzo era originario di Corona, frazione di Mariano del Friuli, nel goriziano, e proveniva da una famiglia di contadini. Il suo percorso di formazione alla vita fu plasmato dal suo arruolarsi, nel 1979, nella gloriosa brigata alpina Julia, compagnia fucilieri. Ordinato sacerdote nel 1991 visse il suo primo impegno pastorale a Roma, dove rimase quattro anni come viceparroco. Nel 1997 era a Trieste, nella chiesa di San Francesco, come superiore della comunità e parroco. Nel 2005 l’arrivo a Padova, come rettore della Basilica del Santo e superiore del convento. Degli anni del suo rettorato si ricordano in particolare l’Ostensione del corpo di sant’Antonio nel febbraio del 2010, che richiamò in basilica 200mila devoti in una sola settimana e l’opera infaticabile, con tutti i frati della Basilica, per accogliere i milioni di pellegrini accorsi per vivere il Giubileo straordinario della Misericordia negli anni 2015-2016.


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Il 16 agosto al Santo messa mensile in suffragio dei religiosi defunti

Tra questi il compianto rettore padre Poiana, scomparso prematuramente due anni fa

13 Agosto 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Giovedì 16 agosto, alle ore 18, sarà celebrata in Basilica del Santo la santa messa mensile in suffragio dei religiosi defunti, ricordando in particolare quelli tornati alla Casa del Padre nel mese di agosto. Tra questi, padre Enzo Poiana, rettore della basilica, nel secondo anniversario della morte prematura e improvvisa avvenuta nell’agosto 2016.

La celebrazione sarà presieduta dal rettore della basilica, padre Oliviero Svanera.

È consuetudine della comunità religiosa del Santo fare memoria mensilmente dei defunti della Famiglia Francescana, ovvero del I Ordine (i frati), del II Ordine (le religiose) e del III Ordine (i francescani secolari, nonché i familiari e i benefattori defunti), con una santa messa di suffragio.


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Santo, moriva un anno fa il “rettore con la penna nera”

Il 16 agosto celebrazione in suffragio di padre Enzo Poiana in Basilica del Santo

11 Agosto 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Mercoledì 16 agosto alle ore 18.00 nella Basilica di Sant’Antonio a Padova si terrà la celebrazione di suffragio per padre Enzo Poiana, compianto rettore del Santo deceduto improvvisamente un anno fa, ad appena 57 anni, mentre si trovava a vivere alcuni giorni di riposo a Bibione, nella casa estiva dei francescani conventuali. Una morte inaspettata che ha lasciato sgomenti non solo i frati ma anche tante persone e pellegrini che lo avevano conosciuto negli undici anni del suo servizio di rettore della Basilica.

Fra Enzo era originario di Corona, frazione di Mariano del Friuli, nel goriziano, e proveniva da una famiglia di contadini. Il suo percorso di formazione alla vita fu plasmato dal suo arruolarsi, nel 1979, nella gloriosa brigata alpina Julia, compagnia fucilieri. Ordinato sacerdote nel 1991 visse il suo primo impegno pastorale a Roma, dove rimase quattro anni come viceparroco. Nel 1997 era a Trieste, nella chiesa di San Francesco, come superiore della comunità e parroco. Nel 2005 l’arrivo a Padova, come rettore della Basilica del Santo e superiore del convento.

Degli anni del suo rettorato si ricordano in particolare l’Ostensione del corpo di sant’Antonio nel febbraio del 2010, che richiamò in basilica 200mila devoti in una sola settimana e l’opera infaticabile, con tutti i frati della Basilica, per accogliere i milioni di pellegrini accorsi per vivere il Giubileo straordinario della Misericordia negli anni 2015-2016.

A un anno dalla morte, la comunità dei frati del Santo lo ricorda con un messaggio pieno di gratitudine per la preziosa e qualificata eredità spirituale trasmessa, invitando i padovani e quanti lo hanno conosciuto e amato a ricordarlo nella Santa Messa di mercoledì 16 agosto. «Come rettore della Basilica del Santo – scrivono i frati –, padre Enzo si è lasciato progressivamente conquistare dalla grandezza di sant’Antonio, diventandone interprete autorevole, grazie alle sue non comuni doti di comunicatore, vagliate sempre dalla personale esperienza di fede, schietta, genuina».

Così si ricordava invece lui, con la consueta ironia e spontaneità, nel marzo 2010, all’indomani dell’Ostensione del corpo del Santo, in un’intervista di Laura Pisanello al «Messaggero di sant’Antonio» intitolata “Il rettore convertito dai devoti”: «Fino al 2005 il mio rapporto con sant’Antonio era superficiale, ne conoscevo la vita, ma non avevo mai approfondito i Sermoni o la teologia di sant’Antonio. Ho l’impressione che il Santo abbia fatto un miracolo anche su di me, chiamandomi a fare il rettore della Basilica. In quattro anni il mio rapporto con sant’Antonio e cambiato moltissimo. Sono stati i pellegrini il mezzo attraverso il quale e avvenuto questo cambiamento. Mi hanno fatto scoprire una verità nuova su Antonio. Prima non avevo la percezione del suo essere presente e amico: sono stati i fedeli, i devoti che, con le loro storie e testimonianze, mi hanno fatto capire, per esempio, che la fede deve coinvolgere interamente tutto il nostro essere. Alla fine del mio primo anno come rettore della Basilica di sant’Antonio ho detto ai pellegrini: “Voi avete convertito anche il rettore alla devozione. Mi avete insegnato a esprimere la fede con il cuore, che è un atteggiamento profondamente francescano”».


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Domenica 5 febbraio al Santo messa e benedizione delle coppie che desiderano avere figli e di quelle già in attesa in occasione della “Giornata per la vita”

Nel diario della basilica e nelle testimonianze raccontate ai frati molti ringraziamenti per l’arrivo di un figlio “per intercessione di sant’Antonio”

3 Febbraio 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Quella di domenica 5 febbraio alle ore 11.00 in Basilica di Sant’Antonio a Padova è una messa molto attesa. È la celebrazione dedicata alle coppie che desiderano avere un figlio, a quelle che lo stanno già aspettando e a quelle che tornano per ringraziare il Santo della nascita del loro bambino. Alla celebrazione eucaristica, quest’anno presieduta dal rettore padre Oliviero Svanera, segue la benedizione delle coppie. Il rettore e gli altri celebranti invocano prima su tutti i presenti la benedizione di Dio per intercessione di sant’Antonio, poi su ciascuna coppia una benedizione particolare, a seconda dei casi per chiedere il dono della maternità e della paternità o di ringraziamento perché quel dono è arrivato.

Questa particolare tradizione usata al Santo in occasione della “Giornata per la vita” era stata avviata alcuni anni fa dall’allora rettore padre Enzo Poiana e fin dall’inizio ha richiamato un gran numero di coppie, anche da fuori regione. «Ogni anno la basilica è davvero gremita e ultimamente abbiamo registrato un incremento progressivo di sposi. Tutti insieme formano una discreta folla. E ogni anno qualcuno ritorna a ringraziare, perché dopo la benedizione la grazia è arrivata», raccontano i frati.

Scritte di proprio pugno dai fedeli nel diario della sacrestia o nelle testimonianze raccontate ai francescani si trovano molte storie di angosce e drammi famigliari, seppur confortati dalla fede, ma anche di “grazie”. Attese deluse, desideri che crollano di fronte alla diagnosi di non poter avere figli, speranze che si riaccendono inaspettate.

Come la storia di una coppia di Torino (la testimonianza è stata letta in basilica in una speciale veglia nel gennaio del 2016) che ha raccontato del suo percorso umano e di fede: gli esami clinici che escludevano la possibilità di avere un figlio in modo naturale, il pellegrinaggio a Padova per partecipare alla messa della “Giornata per la vita”, il ritorno recitando un particolare rosario “per il dono di un figlio” e l’inattesa gravidanza coronata dalla nascita di un maschietto.

O come quella di un piccolo Antonio, in onore del Santo di Padova, nato da Elena e Alberto «dopo aver ricevuto la benedizione in basilica». «Entrambi non potevamo avere figli», hanno scritto nel diario della basilica ringraziando il Santo per l’immenso dono.

Queste sono solo alcune emblematiche testimonianze, tra decine, di quanto sia grande la fede in sant’Antonio.

La messa sarà trasmessa dalle ore 11.00 anche in streaming web.
Questo il link: http://www.santantonio.org/it/live-streaming

 

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APERTA LA PORTA DELLA MISERICORDIA IN BASILICA DI SANT’ANTONIO

Oltre 2000 fedeli alla cerimonia presieduta dal Delegato pontificio Giovanni Tonucci

20 Dicembre 2015| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

È stata aperta stamattina a Padova la Porta della Misericordia nella basilica del Santo. Al rito di apertura presieduto dal Delegato pontificio, l’Arcivescovo Giovanni Tonucci, hanno assistito oltre 2000 fedeli.
La prima parte del rito, la “statio”, è iniziata davanti all’Oratorio dell’Arciconfraternita del Santo sul sagrato della basilica. Il Delegato pontificio si è affacciato alla loggia per la proclamazione del Vangelo e la lettura della Bolla pontificia di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, “Misericordiae Vultus”. Il rito è quindi proseguito con la processione verso la Porta della Misericordia. Momento, questo, che simboleggia il pellegrinaggio, uno dei gesti peculiari dell’Anno Santo, che ricorda come anche la misericordia sia «una meta da raggiungere» che richiede sacrificio, per parafrasare le parole della Bolla papale. Alla processione hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi che fanno riferimento alla basilica (Veneranda Arca del Santo, il Sovrano Militare Ordine di Malta, i Cavalieri del Santo Sepolcro, l’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana, l’Arciconfraternita di Sant’Antonio, la Pia Unione Macellai Militi dell’Immacolata, la Milizia dell’Immacolata) e i molti pellegrini presenti alla cerimonia.
Prima di varcare la Porta della Misericordia, che indica il cuore misericordioso di Dio, l’Arcivescovo Tonucci ha proclamato le parole: «Io sono la porta, dice il Signore, chi passa per me, sarà salvo». La processione è quindi proseguita verso l’altare, dove si è svolta la parte finale del rito, ovvero la memoria del Battesimo, la benedizione e l’aspersione con l’acqua, seguita dalla messa solenne trasmessa in streaming sul portale www.santantonio.org.

Durante l’omelia, mons. Tonucci, richiamando il brano del Vangelo in cui Maria è uscita dalla porta della propria casa per andare da Elisabetta, ha ricordato che il passaggio per la Porta della Misericordia è un invito a uscire e metterci in cammino verso il nostro prossimo. «Dobbiamo aprire la porta e uscire verso chi è nel bisogno non solo materiale ma soprattutto spirituale. L'annuncio più grande è che esiste un Padre Misericordioso che ci attende tutti - ha detto ai numerosi fedeli che gremivano la basilica - Dobbiamo entrare dalla Porta della Misericordia come discepoli e uscire come apostoli per portare un messaggio che non è solo per noi stessi».
Il rettore della Basilica, padre Enzo Poiana, ha ribadito la risonanza particolare dell'apertura della Porta Santa nel santuario di frate Antonio a Padova: «non solo perché la nostra basilica è internazionale, ma soprattutto perché la stessa predicazione di sant'Antonio è andata al cuore del messaggio evangelico: la Porta è Cristo e solo attraverso di lui c'è la salvezza. Il Papa ci invita a essere misericordiosi come il Padre. L'Anno Santo è un'occasione per fare esperienza di questa misericordia a livello personale per far sì che essa diventi fermento nuovo nelle nostre vite da portare nel mondo di oggi».

La Porta giubilare del Santo costituisce un’ulteriore possibilità per vivere l’esperienza dell’anno santo straordinario offerta agli oltre 3 milioni di pellegrini e fedeli che ogni anno giungono alla Tomba di sant’Antonio da ogni parte del mondo. Iniziando dalla Porta della Misericordia, il cammino penitenziale si snoderà all’interno della basilica, seguendo il percorso predisposto. La Porta della Misericordia al Santo rimarrà aperta fino alla conclusione dell’Anno giubilare, il 20 novembre 2016. Attraversarla è un gesto penitenziale che indica il desiderio e il proposito dei fedeli di percorrere la via della conversione per incontrare il volto misericordioso del Padre.


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Esequie di p. Enzo Poiana - Video, foto e documenti

18 Agosto 2016| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Al seguente link è possibile vedere le esequie di p. Enzo Poiana e leggere l'omelia e alcuni saluti arrivati alla comunità francescana della Basilica del Santo in occasione del funerale:
http://www.santantonio.org/it/content/i-frati-della-basilica-ringraziano-tutti-coloro-che-hanno-manifestato-la-loro-vicinanza-alla

 

Al seguente link, invece, è disponibile un ricordo per immagini che ripercorre alcuni momenti del rettorato di p. Poiana:

http://www.santantonio.org/it/content/padre-enzo-poiana-il-ricordo-immagini


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Ricordando padre Enzo Paolo Poiana, al Santo il Trigesimo del rettore prematuramente scomparso ad agosto

La celebrazione eucaristica anche in diretta streaming sul sito www.santantonio.org. Messe per il Trigesimo anche a Trieste e Corona di Mariano del Friuli

13 Settembre 2016| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Il Trigesimo della morte di padre Enzo Paolo Poiana sarà celebrato venerdì 16 settembre, alle ore 18, nella pontificia basilica di Sant’Antonio di Padova, di cui è stato rettore dal 2005 fino al 16 agosto 2016. La celebrazione verrà trasmessa in diretta via web streaming sul sito www.santantonio.org, per dare la possibilità alle numerosissime persone che da tutta Italia, anche successivamente ai funerali, hanno manifestato alla famiglia religiosa del Santo il proprio cordoglio e la propria vicinanza per l’improvvisa scomparsa del rettore.

La Santa Messa di suffragio sarà presieduta dal francescano conventuale sua eccellenza monsignor Gianfranco Girotti, già reggente della Penitenzieria Apostolica, con la presenza del Ministro generale dei Frati Minori Conventuali fra Marco Tasca, del Ministro provinciale fra Giovanni Voltan, dei frati del Santo, dei religiosi e tutti i sacerdoti che vorranno unirsi alla celebrazione. Sarà consegnata ai presenti un’immagine-ricordo preparata per l’occasione.

Anche Trieste, dove padre Poiana è stato parroco, ricorderà il francescano in occasione del Trigesimo della sua morte. La Santa Messa verrà celebrata venerdì 16 settembre alle ore 18.30, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, in via Giulia.

Sabato 17 settembre 2016, alle ore 20, anche la comunità di Corona di Mariano del Friuli, dove padre Poiana è nato ed è stato battezzato, ricorderà il Trigesimo. La celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale sarà presieduta dall’Arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Redaelli. Presenzierà una delegazione dei frati del Santo.


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IMPROVVISA MORTE DI PADRE ENZO PAOLO POIANA

16 Agosto 2016| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

IMPROVVISA MORTE DI PADRE ENZO PAOLO POIANA, Rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova

La comunità dei Frati del Santo, con profonda tristezza, annuncia che nella tarda mattinata di oggi, martedì 16 agosto 2016, mentre si trovava per alcuni giorni di riposo estivo nella nostra Casa Sant’Antonio di Bibione Pineda (Venezia), a seguito di improvviso arresto cardiaco, ha cessato di vivere il PADRE ENZO PAOLO POIANA, dal 2005 Rettore della Pontificia Basilica del Santo.

La camera ardente sarà allestita nella Sala del Capitolo – Chiostro della Magnolia.

Le esequie saranno celebrate in Basilica, in data da stabilire.


Padre Enzo era nato a Corona di Mariano del Friuli il 17 gennaio 1959.

Il 2 ottobre 1983 è entrato nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, dapprima a Treviso, quindi a Padova-Santo, dove ha compiuto l’anno di noviziato, emettendo la professione temporanea il 6 settembre 1986. Nel seminario maggiore S. Antonio Dottore di Padova-Via S. Massimo, ha completato il corso degli studi-filosofico-teologici.

Dopo la professione perpetua, il 17 novembre 1990, venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Gorizia il 7 dicembre 1991 dall’Arcivescovo P. Antonio Vitale Bommarco.

Fu di famiglia nelle comunità di Roma-S. Marco Evangelista, dove esercitò le funzioni di viceparroco, e in seguito, dal 1997 al 2005, nel convento S. Francesco di Trieste, ricoprendo l’ufficio di parroco dell’omonima parrocchia. Nel 2005 fu nominato Rettore della Basilica di sant’Antonio e in seguito riconfermato, restando in questo incarico fino ad oggi.

Per il suo impegno pastorale è stato nominato Cappellano Conventuale ad honorem del Sovrano Militare Ordine di Malta, Gran Priorato di Lombardia e Venezia, il 5 giugno 2009.

Inoltre, per le relazioni intraprese con la Chiesa Greco-Cattolica di Romania, ha ricevuto la Croce pettorale conferita dal Cardinale Lucian Mureşan, Arcivescovo e Metropolita di Alba Iulia e Făgăraş il 14 marzo 2013, e in seguito elevato alla dignità di Archimandrita.

Di padre Enzo Poiana ricordiamo la grande umanità, che lo reso vicino a tutti, in particolare alla gente semplice e umile, il grande amore per il nostro Santo. Più volte ha accompagnato le sue Reliquie nel mondo (India, Sri Lanka, Ukraina, Stati Uniti), suscitando sempre vasta eco di devozione.

Durante il rettorato di padre Enzo, sono da ricordare l’importante restauro della Cappella dell’Arca e la successiva ostensione del Corpo di Sant’Antonio (febbraio 2010), che ha portato a Padova più di duecentomila pellegrini.

 

In questo momento di dolore, la nostra comunità si sente particolarmente vicina alla mamma e ai suoi fratelli.

 

I Frati del Santo

 


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17 Agosto 2016| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

La comunità dei Frati del Santo comunica che le esequie di Padre ENZO PAOLO POIANA, Rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova, saranno celebrate giovedì 18 agosto 2016, alle ore 15.00 – in Basilica. La liturgia funebre sarà presieduta dal Delegato Pontificio S. Ecc. Mons. Giovanni Tonucci.

La liturgia funebre sarà trasmessa in diretta da Telechiara e via streaming all’indirizzo: www.santantonio.org

La camera ardente viene aperta nella Sala del Capitolo (chiostro della Magnolia) da oggi pomeriggio, con orario 15.00 – 19.00, e domani dalle 6.30 alle 12.00.

Una Veglia di preghiera sì svolgerà oggi, mercoledì 17 agosto, alle ore 21.00 in Basilica.

La salma di padre Enzo sarà tumulata nella tomba dei frati al cimitero di Padova-Arcella.

Si ringraziano fin d’ora quanto vorranno unirsi alla preghiera della comunità del Santo, in questo doloroso momento, nella condivisione della fede in Cristo Risorto e nella gratitudine al Signore per il bene compiuto dal caro padre Enzo nel nome di sant’Antonio.

 

I Frati del Santo