EMP | ComunicatoStampa

I miei condannati a morte, EMP pubblica il libro di fra Ruggero Cipolla, cappellano del carcere Le Nuove di Torino durante l’occupazione nazista

Le testimonianze dei giovani prima della fucilazione. Un racconto veritiero, mai invadente, sorprendente, senza condanna

7 Maggio 2024| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Il libro verrà presentato al Salone del Libro di Torino sabato 11 maggio alle h. 19.30 in Sala Avorio nell’incontro intitolato “La storia da non dimenticare”. Interverranno Juri Nervo, Daniele Valle, Maria Di Marco, Calogero Modica


Maestro di resistenza (in tutti i sensi: civile e religiosa) e uomo di speranza. Era questo, e molto altro, fra Ruggero Cipolla, classe 1911, che durante l’occupazione nazista in Italia fu cappellano nel carcere Le Nuove di Torino. È lui che narra le vicende tragiche di giovani e giovanissimi detenuti piemontesi condannati a morte dal Terzo Reich, e che lui aveva accompagnato fino alla fucilazione al Martinetto di Torino. Questa meglio gioventù affidava il groviglio di sentimenti prima di andare al patibolo al proprio cappellano, che asciugava le lacrime e raccoglieva sospiri e pensieri. Storie vere, commuoventi e ricche di umanità.

A distanza di quasi 80 anni le Edizioni Messaggero Padova hanno raccolto e rieditato questa testimonianza di umanità semplice, ma tenace, del frate francescano Cipolla nel libro I miei condannati a morte, con l’introduzione di Juri Nervo e la prefazione di fra Fedele Pradella, arricchendola di nuove e importanti testimonianze sull’operato del cappellano.

Il testo di Ruggero Cipolla, così come uscì dalla sua penna e dalla sua vita, si consegna nelle mani del lettore con la certezza di essere attuale, coinvolgente e convincente, come sempre è la storia, come sempre è la vita. Un racconto veritiero, ma mai invadente e sempre sorprendente, quello che emerge dal testo. Un patrimonio inestimabile di esperienze, incontri e scelte.

La sua fu una vita spesa davvero per gli altri e, per cinquant’anni, anche nel servizio carcerario della città di Torino: prima nel carcere Le Nuove, dove tra il 1944 e il 1947 assistette anche gli ultimi condannati a morte e dove negli anni Sessanta fu l’unico interlocutore accettato dai detenuti in fermento per le condizioni di vita all’interno della prigione; poi per alcuni anni ancora presso il carcere Le Vallette.

Nella sua biografia si legge: «Incontra uomini incarcerati a causa delle più diverse condanne: dai partigiani ai fascisti, dagli assassini colpevoli di efferati delitti ai delinquenti comuni e piccoli truffatori, dai brigatisti degli anni di piombo a politici in carcere per corruzione, a poveracci finiti in carcere per disperazione e anche per errore. Ripete sempre: “Per me sono solo uomini, le anime non hanno colore”».

Così la prefazione di fra Fedele Pradella alla nuova edizione di EMP (una precedente edizione fu stampata nel 1945): «Riproporre il testo di Ruggero Cipolla, così come uscì dalla sua penna e dalla sua vita, è una scelta importante e dai molti significati civili, morali e pedagogici. Parte dalla consapevolezza dell’attualità imperitura dei valori che le vicende narrate raffigurano e trasmettono, e dalla generosa fiducia che queste possano essere ancora oggi lette da adulti e giovani come una storia coinvolgente, commovente e convincente, come sempre è la storia. L’esposizione dei fatti è asciutta, quasi didascalica, precisa, certamente soppesata e mai superflua o ridondante, e dona al lettore un esito a tratti poetico e mai eccessivo o invadente pur nel trattare degli ultimi giorni o ore di povere vite e drammatici eventi civili. Proprio lo stile di scrittura, infatti, mostra chi fu Ruggero Cipolla, quale fu il suo sguardo sugli esseri umani e le vicende più tragiche dell’umanità, e quale l’esempio attualissimo che se ne può trarre».

Il libro verrà presentato al Salone del Libro di Torino sabato 11 maggio alle h. 19.30 in Sala Avorio nell’incontro intitolato “La storia da non dimenticare”. Interverranno Juri Nervo, Daniele Valle, Maria Di Marco, Calogero Modica.

 

L’AUTORE

Ruggero CIPOLLA (1911-2006) è maestro di resistenza e uomo di speranza. Sacerdote francescano che al servizio in carcere approda per caso e non si tira indietro. Prima con i condannati a morte durante l’occupazione tedesca di Torino, esperienza che più gli insegnerà la forza del perdono. Poi con i condannati alla pubblica riprovazione di oltre quattro decadi di vita carceraria, per fare del non giudizio una scelta.

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: I miei condannati a morte

Autore: Ruggero Cipolla          

Introduzione: Juri Nervo         

Prefazione: Fedele Pradella  

Argomento: Attualità               

Collana: Ifuoricollana                

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro

Dimensioni: 13,5 x 20,5

Pagine: 216

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825057683

Scheda libro sul sito dell’editore: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/ruggero-cipolla/i-miei-condannati-a-morte-9788825057683-16400.html


Allegati disponibili


  • 41_cs_20240507_emp_i_miei_condannati_a_morte_riv.docx
    174204 Kb


  • 9788825057683-i_miei_condannati_a_morte_cop_h.jpg
    866322 Kb


  • i_miei_condannati_a_morte_estratto.pdf
    94619 Kb