
Basilica del Santo | ComunicatoStampa
“Natale solidale al Santo”, un abete rosso dalle valli del Primiero a Padova con addobbi artistici e inclusivi e con materiali riciclati per sostenere progetti di carità in Repubblica Democratica del Congo e Zambia
L’arrivo questa mattina in piazza del Santo, in corso l’allestimento. L’accensione delle luminarie venerdì 24 novembre, benedizione dell’albero domenica 26 dopo la santa messa delle ore 16
Foto e video a questo link: https://www.mediafire.com/folder/wazby4j2rjh9s/Natale_solidale_al_Santo_2023
È arrivato questa mattina in piazza del Santo a Padova un abete rosso dell’altezza di circa 20 metri, proveniente dai boschi del Primiero, che nei prossimi giorni sarà addobbato per le festività natalizie con decorazioni solidali e artigianali: le “Lanterne di sant’Antonio” in legno recuperato, scolpite da artisti e artigiani trentini, e le “Rose di Natale”, realizzate a mano da persone con disabilità accolte nei centri diurni e nelle comunità alloggio del Villaggio Sant’Antonio Onlus di Noventa Padovana. L’iniziativa, denominata “Natale solidale al Santo”, attraverso quanto ricavato dalle lanterne e dalle rose, andrà a sostenere due progetti di Caritas Sant’Antonio nel sud del mondo: l’acquisto di attrezzature per il reparto maternità e per la sala chirurgica del Birava Hospital Center in Repubblica Democratica del Congo e l’acquisto di macchinari per un mulino per mais destinato all’alimentazione dei piccoli ospiti del Centro per l’Infanzia di Masaiti in Zambia. L’albero di Natale solidale del Santo prenderà vita con l’accensione delle luminarie venerdì 24 novembre, a partire dalle ore 16.00, e con la benedizione di domenica 26 novembre al termine della santa messa delle ore 16.00.
Le “Lanterne di sant’Antonio” che addobbano l’albero del Santo sono prenotabili già ora all’Ufficio Informazioni della Basilica di Sant’Antonio a Padova, previo un contributo di solidarietà, e potranno essere ritirate finite le feste, una volta disallestito l’abete, e riutilizzate per decorare la propria casa o conservate in famiglia per l’albero di Natale del prossimo anno, mentre le “Rose di Natale” (una versione più piccola rispetto a quelle collocate sull’abete), per addobbare il proprio albero o regalare come segno augurale e di amicizia, sono già disponibili, fino a esaurimento scorte, con offerta responsabile, sempre all’Ufficio informazioni. Portare a casa uno di questi addobbi solidali sarà un modo per stabilire un legame particolare con sant’Antonio e la carità fatta in suo nome, con la consapevolezza di aver contribuito a un circolo virtuoso che ha messo in rete il riciclo creativo di materiali, l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, la solidarietà concreta nei confronti di mamme e bambini nei Paesi più poveri.
L’idea di allestire un albero di Natale solidale nei pressi del complesso antoniano, durante le festività natalizie di quest’anno, è nata nel giugno scorso dalla collaborazione tra la Basilica del Santo e gli artisti Jimi Trotter, Nicola Zurlo e Gianco Bettega, che avevano partecipato alla mostra di icone moderne “Santi al Santo” in Sala dello Studio Teologico.
Il progetto “Natale solidale al Santo”, coordinato da padre Nicola Galiazzo dell’equipe di Pastorale dell’Arte al Santo, è stato messo a punto dalla Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova come ente capofila (nello specifico dai frati della Basilica del Santo guidata dal rettore padre Antonio Ramina) e ha avuto come partner la Comunità di Valle del Primiero presieduta da Roberto Pradel (Comuni di Canal San Bovo, Imer, Mezzano, Primiero San Martino di Castrozza e Sagron Mis), che ha sostenuto concretamente l’iniziativa insieme al Villaggio Sant’Antonio Onlus e Caritas Sant’Antonio. Si è avvalso inoltre della preziosa collaborazione organizzativa dell’Associazione Gattamelata, che riunisce i commercianti di piazza del Santo e vie limitrofe e che curerà l’allestimento di un presepe artistico ai piedi dell’albero di Natale del Santo, e del Comune di Padova – Assessorato al Commercio, per la concessione dello spazio e l’installazione delle luminarie appropriate.
Con il supporto dell’Ufficio forestale di Primiero del Servizio foreste della Provincia Autonoma di Trento, la Comunità di Valle si è occupata delle operazioni di recupero, trasporto e installazione dell’abete nel basamento predisposto a Padova in piazza del Santo. Ma non solo.
Le “Lanterne di sant’Antonio” sono state realizzate dagli artisti Gianco Bettega, Jimi Trotter e Nicola Zurlo e dall’artigiano di Primiero Fabio Longo, valorizzando la tradizione primierotta attraverso il recupero creativo dei motivi decorativi intagliati dei poggioli settecenteschi in una elaborazione decisamente originale con linee moderne. Tradizione, innovazione e riuso dei materiali sono confluite in queste decorazioni lignee dando vita a veri e propri oggetti unici d’arte e d’arredo.
Importante sottolineare la sostenibilità ambientale del progetto. L’abete rosso di quasi 20 metri portato al Santo proviene da un bosco di Transacqua in località Lavinaia (da «slavina»), nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza. È stato selezionato dall’Ufficio forestale nell’ambito dell’ordinaria programmazione degli interventi selvicolturali per garantire la gestione attiva sostenibile del territorio e del suo ecosistema. In altre parole, l’abbattimento di quell’esemplare in quell'area, soggetta a frequenti valanghe, era già previsto. Il legname per scolpire le “Lanterne di sant’Antonio”, invece, è stato recuperato dagli alberi caduti a seguito della tempesta Vaja, i cui danni sono ancora visibili in diverse aree. Nello specifico, è stato utilizzato e valorizzato il legname di alberi attaccati dal parassita bostrico, un piccolo coleottero presente naturalmente nei boschi di abete rosso dell’arco alpino, la cui diffusione è diventata epidemica a causa degli estesi danneggiamenti agli alberi procurati dalla tempesta Vaja.
Per informazioni sulle “Lanterne di sant’Antonio” e “Rose di Natale” contattare l’Ufficio informazioni della Pontificia Basilica di Sant’Antonio: tutti i giorni, ore 9.00-13.00 e 14.00-18.00; tel. 049 8225652; infobasilica@santantonio.org.
Foto e video a questo link: https://www.mediafire.com/folder/wazby4j2rjh9s/Natale_solidale_al_Santo_2023
Allegati disponibili

Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Un Santo “universale”, nel «Messaggero di sant’Antonio» l’ultimo appuntamento del percorso per gli 800 anni dall’arrivo in Italia di Antonio
A dicembre termina la serie 2021 di speciali di 12 pagine con servizi, interviste, approfondimenti con cui il mensile ha accompagnato il percorso spirituale e di cammino sui passi di Antonio nell’ambito del progetto “Antonio 20-22”
Ultimo appuntamento per il 2021 con la serie di speciali di 12 pagine con servizi, interviste, approfondimenti con cui il «Messaggero di sant’Antonio» ha accompagnato il percorso spirituale e di cammino sui passi di Antonio nell’ambito di “Antonio 20-22”, il progetto di valorizzazione degli ottocentenari antoniani del triennio (1220 la vocazione francescana di Antonio, 1221 il suo naufragio in Italia e il primo incontro con san Francesco, 1222 il suo svelarsi al mondo come grande predicatore e santo). Dopo aver accompagnato nei mesi scorsi il cammino dei pellegrini da Capo Milazzo fino a Padova, questo mese il focus si sposta verso il mondo, rileggendo una devozione che da Padova si è estesa ai cinque continenti divenendo di fatto universale, come universale è pure il messaggio del Santo.
A introdurre lo speciale l’articolo “Antonio di chi?” del direttore fra Fabio Scarsato: «Antonio non è solo “di Padova” – scrive –. Lui è di tutti quelli che sperano, piangono, camminano, lottano e cercano un senso alla vita. Perché lui è di Dio, unica autentica garanzia di libertà».
In California decine di giovani volontari collaborano con la St. Anthony’s Padua Dining Room e la St. Anthony Foundation, che forniscono cibo, abiti e assistenza sanitaria a migliaia di indigenti ed emarginati. Alessandro Bettero ci accompagna negli States, a Menlo Park, nella Silicon Valley, e a San Francisco, a conoscere i volontari che in nome di St. Anthony portano soccorso ai più bisognosi (“San Francisco serve gli ultimi”). Qui nemmeno il Covid-19 ha fermato l’attività di solidarietà: anche nei mesi di lockdown le associazioni hanno continuato a fornire assistenza, spostando l’attività all’aperto o distribuendo pasti dalle finestre.
Dopo sedici anni di servizio alla guida di Caritas Sant’Antonio, cambio al vertice della onlus dei frati del Santo: fra Valentino Maragno passa il testimone a fra Valerio Folli. Un rinnovamento nel segno della continuità per rendere l’opera dei frati ancora più vicina agli ultimi del mondo, perché, come dice il nuovo responsabile, «ogni cristiano dovrebbe essere un missionario, anche senza andare in Paesi lontani». Lo intervista Giulia Cananzi in “Ricominciare dagli ultimi”.
Sempre Cananzi in “I folli di sant’Antonio nel mondo” racconta come la spiritualità antoniana di uomini e donne in carne e ossa abbia aiutato negli anni gli emarginati in tutto il pianeta. E di “folli” per amore del prossimo sant’Antonio ne ha ispirati davvero tanti. Da padre Giorgio Abram, frate francescano conventuale morto a marzo per covid, dopo 40 anni di lotta alla lebbra in Ghana e altri di missione in Vietnam, all’infermiera Lucia, una laica che operava nei campi profughi al confine con il Rwanda nel 1995; da padre Ireneo Barle, uno ieromonaco che ha collaborato con Caritas Sant’Antonio per progetti a favore degli orfani in Romania, fino a Ratzia Joseph, attivista pakistana per i diritti delle donne e delle minoranze, anche lei in viaggio “a nome del Santo” durante tutta la sua vita.
La media partnership del «Messaggero di sant’Antonio» con il progetto “Antonio 20-22” continuerà il prossimo anno con un nuovo ciclo di approfondimenti di spiritualità.
Il «Messaggero di sant’Antonio» media partner del progetto “Antonio 20-22”
Il «Messaggero di sant’Antonio» è media partner del progetto “Antonio 20-22” (www.antonio2022.org), con cui la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei frati minori conventuali vuole ricordare gli ottocento anni della vocazione francescana di Antonio e del suo incontro con Francesco d'Assisi (“Antonio 20-22” è in fase di rimodulazione del proprio calendario a causa degli eventi pandemici). Mese dopo mese sulla rivista le pagine “Sui passi di Antonio” e “Antonio oggi” saranno dedicate a una differente regione italiana (o a un territorio antoniano significativo) e declinate attraverso un tema caratterizzante e un luogo di devozione popolare legato al Santo, ripercorrendo idealmente il cammino fatto da Antonio in Italia. Di seguito il piano editoriale:
MESE |
REGIONE/TERRITORIO |
TEMA |
Gennaio |
Sicilia |
Accoglienza |
Febbraio |
Calabria |
Legalità |
Marzo |
Basilicata |
Il Creato |
Aprile |
Campania |
Periferie |
Maggio |
Umbria |
Incontro |
Giugno |
Toscana |
Silenzio |
Luglio-Agosto |
Emilia Romagna/1 |
Parola di Dio annunciata |
Settembre |
Emilia Romagna/2 |
Economia (usura) |
Ottobre |
Friuli Venezia Giulia |
Missionarietà |
Novembre |
Veneto |
Pietà popolare |
Dicembre |
da Padova al Mondo |
Universalità del messaggio di Antonio |

Giugno Antoniano 2021 | ComunicatoStampa
Il “13 giugno” con i bambini di strada del Burkina Faso nel progetto simbolo di Caritas Sant’Antonio per il 2021
La onlus dei frati del Santo sosterrà la diocesi di Koudougou nel costruire una casa di accoglienza e avviare progetti formativi per i bambini “orfani della speranza”
Sono i bambini di strada di Koudougou, in Burkina Faso, i destinatari del progetto “13 Giugno” di Caritas Sant’Antonio, la onlus dei frati della Basilica del Santo a Padova. Il Burkina Faso, Paese in questo periodo al centro dell’attenzione internazionale per le stragi perpetrate dai fondamentalisti islamici, è uno tra i più poveri del mondo. È al 174° posto su 177 Paesi per indice di sviluppo umano, il tasso di analfabetismo è al 77% (in Italia è del 1,6%), con 3 medici ogni centomila abitanti (in Italia il rapporto è 606 medici ogni 100mila), ma con una spesa militare del 1,3% del PIL (quella italiana è del 1,9%), secondo i dati Caritas Ambrosiana.
In Burkina Faso, la povertà di un villaggio la misuri anche dal numero di bambini che vivono sulla strada, e a Koudougou, a circa 100 km dalla capitale, se ne contano a centinaia. Sopravvivono di espedienti, lasciati soli da famiglie che non riescono più a prendersi cura di loro. La strada, per i più piccoli, è ancora più pericolosa. Le bambine rischiano di finire nel circuito della prostituzione, i ragazzi di essere reclutati dalla criminalità come corrieri della droga o bambini soldato. Sono bambini spesso orfani, o abbandonati, o di famiglie talmente povere che non riescono nemmeno a sfamarli. L’unica scuola che frequentano è quella crudele della strada.
Caritas Sant’Antonio e i frati della Basilica, fedeli al motto “Vangelo e Carità”, hanno deciso perciò di ascoltare l’appello della diocesi di Koudougou, che con suor Luigina, missionaria italiana originaria di Scalenghe, piccolo comune del Torinese, ha imparato a conoscere quei bambini uno a uno e ha trovato il modo per toglierli dalla strada. D’accordo con il vescovo, la religiosa ha iniziato ad accogliere trenta bambine nella casa delle suore, che ora però ha bisogno di una importante ristrutturazione. Sarà creato inoltre un percorso individuale di recupero per ciascuna bambina, cosicché tutte possano avere un futuro dignitoso. Inoltre, Caritas sant’Antonio finanzierà la costruzione di un pozzo, per l’acqua necessaria sia alla casa che alla coltivazione della terra per il sostentamento delle piccole ospiti. In un secondo momento, sullo stesso terreno della Diocesi, sorgerà anche una struttura per accogliere dei bambini, più o meno un centinaio.
Affinché tutto questo possa diventare realtà, in questo giorno del “13 Giugno” i frati del Santo chiedono ai lettori e ai molti devoti nel mondo di sostenere il progetto con la speranza di raccogliere i circa 360mila euro necessari per realizzarlo. Sul sito Caritasantoniana.org si possono trovare tutte le informazioni sul progetto, seguirne passo passo le fasi di avanzamento e, naturalmente, anche fare una donazione.
Link al progetto, con video: https://www.caritasantoniana.org/it/progetti/progetto-giugno-2021-bambini-di-strada-orfani-di-speranza
Info Caritas Sant’Antonio: tel. +39 0498603310 – Email caritas@santantonio.org
Al progetto è dedicato anche lo speciale del «Messaggero di sant’Antonio» di questo mese “Nella Terra degli uomini integri” di fra Giancarlo Zamengo curato da Giulia Cananzi: https://messaggerosantantonio.it/content/con-i-bambini-di-strada-burkina-faso
Istituita dai frati del Santo a metà degli anni ‘70 con il nome di Caritas Antoniana (oggi Caritas S. Antonio), il primo intervento fu in favore dei terremotati del Friuli Venezia Giulia. Da allora sono migliaia i progetti realizzati in tutto il mondo in aiuto dei più poveri, in collaborazione con le diverse realtà locali. Nel 2020 l’attività della onlus è stata segnata a vario titolo dall’emergenza sanitaria. All’attività ordinaria, che ha registrato 96 progetti in 31 Paesi, per un totale di 2 milioni e 646 mila euro, si è aggiunta un’attività straordinaria, avviata dopo lo scoppio della pandemia in Italia, che ha toccato 10 regioni con 15 progetti, per un totale di 627 mila euro. In totale 111 progetti e tre milioni e 273 mila euro, per fornire aiuti concreti in un anno particolarmente difficile, tenendo unita la solidarietà per i poveri del mondo e quella per le tante persone in difficoltà nel nostro Paese.
DIETRO LE QUINTE DEL GIUGNO ANTONIANO
Il Giugno Antoniano 2021 è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova Frati Minori Conventuali, Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani, con la collaborazione di Ordine Francescano Secolare di Padova, Associazione Corsia del Santo - Placido Cortese, Associazione Palio Arcella.
La realizzazione della manifestazione è possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Banca Monte dei Paschi di Siena, Camera di Commercio di Padova, Assindustria Venetocentro.
Il Giugno Antoniano 2021 ha inoltre il patrocinio del Comune di Camposampiero (PD).
La media partnership è in collaborazione con «Messaggero di sant’Antonio», «Messaggero dei Ragazzi» e Rete Veneta del Gruppo Medianordest.
A tutte queste realtà va il vivo ringraziamento di quanti promuovono la manifestazione.
INFO GIUGNO ANTONIANO
www.santantonio.org - Facebook: Giugno Antoniano
Tel. 049-8225652 - Email: infobasilica@santantonio.org
www.padovanet.it
Contatti stampa
Giugno Antoniano
Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio - Alessandra Sgarbossa
Tel. 049-8225926 - Mob. 380-2038621 - ufficiostampa@santantonio.org

Giugno Antoniano 2021 | ComunicatoStampa
“Transito di sant’Antonio”, anche quest’anno in forma ridotta. Domani 12 giugno alle 20.00 all’Arcella, presiede la liturgia padre Roberto Brandinelli, superiore provinciale dei Frati minori conventuali del nord d’Italia
La sacra rappresentazione degli ultimi attimi di vita del Santo terrà conto delle norme anticovid. Con il concerto delle campane di tutta la città, in collaborazione con le parrocchie e la Diocesi di Padova, inizia ufficialmente la Solennità del 13 Giugno
Sarà anche quest’anno un “Transito di sant’Antonio” in forma ridotta e con le limitazioni dovute alle norme anticovid. L’evento, tra celebrazione religiosa e rievocazione storica, avverrà infatti soltanto all’interno del santuario antoniano dell’Arcella (non partendo dal piazzale Azzurri d’Italia e lungo le strade del quartiere padovano, come tradizione), come in caso di maltempo.
Domani, sabato 12 giugno alle ore 20.00 la rievocazione dell’ultimo viaggio da Camposampiero a Padova di frate Antonio, che sentendosi prossimo alla morte chiese di essere portato nell’amato convento padovano di Maria Mater Domini (primo nucleo della futura basilica antoniana), inizierà davanti al santuario dell’Arcella, con la statua del sant’Antonio morente deposta sul carro senza buoi. I figuranti in costume alzeranno a spalla la scultura e la porteranno all’altare. All’interno, le scene della sacra rappresentazione che si svolgono tradizionalmente in strada saranno anch’esse in forma ridotta. A non cambiare sarà invece l’ultima scena, quella con le fatidiche parole «Video Dominum meum» («Vedo il mio Signore»), con le quali il Santo concluse la sua vita terrena, che avviene sempre all’interno del Santuario, di fronte alla “Cella del Transito”, il venerato sacello che da secoli ci tramanda il luogo della morte del Santo. A presiedere la liturgia sarà padre Roberto Brandinelli, superiore provinciale dei Frati minori conventuali del nord d’Italia.
Non mancherà il festoso concerto delle campane che dal Santuario arcellano si estenderà ai campanili di tutta la città, in collaborazione con la Diocesi di Padova e le parrocchie cittadine, annunciando alla città e al mondo la nascita al Cielo di Antonio, secondo la leggenda delle campane di Lisbona, la città natale del Santo, che avrebbero suonato spontaneamente proprio nel momento in cui egli spirava a Padova.
Nei 26 anni di vita del Transito, nella forma con partenza da piazzale Azzurri d’Italia, soltanto un paio di volte in epoca recente causa pioggia e altre due a causa del Covid19 la parrocchia dell’Arcella è stata costretta alla celebrazione ridotta. Storicamente, invece, modifiche al percorso si verificarono anche in altre occasioni, ma per motivi diversi: nel 1931 il “Transito” nella forma dell’epoca non ebbe luogo a causa dei contrasti tra Santa Sede e regime fascista, mentre nel 1963, in occasione del 7° centenario del ritrovamento della lingua incorrotta del Santo e della “Traslazione delle spoglie” dalla chiesetta di Santa Maria Mater Domini al primo nucleo dell’attuale Basilica del Santo, benché sotto la pioggia, venne realizzato per la prima volta l’intero percorso del transito da Camposampiero all’Arcella. A documentare la manifestazione, allora, venne chiamato dalla Rai il regista Ermanno Olmi (“700 anni”, questo il titolo del cortometraggio del grande regista, è visibile su Youtube (https://youtu.be/WjESdYFs8pE). Mentre 50 anni dopo, nel 2013, per i 750° della lingua e della “Traslazione delle spoglie”, il “Transito” si svolse in una versione più solenne e lunga, dall’Arcella alla Basilica del Santo.
Si fa presente che i posti all’interno del santuario sono ridotti a 200 per le misure sanitarie anti-covid; un servizio d’ordine gestirà l’ingresso ai devoti nei limiti di posti ammessi.
INFO - Santuario Antoniano dell’Arcella, tel. 049.605517; Basilica del Santo, tel. 049.8225652, infobasilica@santantonio.org.
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La realizzazione della manifestazione è possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Banca Monte dei Paschi di Siena, Camera di Commercio di Padova, Assindustria Venetocentro.
Il Giugno Antoniano 2021 ha inoltre il patrocinio del Comune di Camposampiero (PD).
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A tutte queste realtà va il vivo ringraziamento di quanti promuovono la manifestazione.
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Giugno Antoniano 2021 | ComunicatoStampa
Giovanni Allevi per la prima volta in concerto al Santo nell’ambito del Giugno Antoniano 2021. Ed è tutto esaurito
Lo spettacolo “In parole e musica” del compositore-filosofo con Pino Strabioli si potrà seguire anche in diretta su ReteVeneta, oltre che in streaming web e social sui canali del Messaggero
Nella serata verrà lanciato il progetto “13 Giugno” di Caritas Sant’Antonio a favore dei bambini di strada del Burkina Faso
Quello di venerdì 11 giugno alle ore 21.00, sarà un “debutto” per il maestro e compositore Giovanni Allevi, che per la prima volta si esibirà in Basilica di Sant’Antonio a Padova. I posti disponibili, limitati per le norme anticovid, sono andati esauriti nel giro di pochi giorni. Ma per dare modo ai molti fans del maestro di seguire il concerto-racconto con Pino Strabioli sarà trasmesso in diretta tivù su ReteVeneta, in diretta streaming web sul sito Santantonio.org e sui social del Messaggero di sant’Antonio: pagina Facebook Sant’Antonio – I frati della Basilica e canale YouTube Messaggero di sant’Antonio.
L’esibizione del compositore-filosofo vuole essere «un risveglio delle coscienze» per «una nuova primavera per l’Umanità» e per «un mondo meno competitivo e più solidale». Quale miglior slogan delle parole di questo autentico guru del rinnovamento della musica colta per l’edizione 2021 del “Giugno Antoniano” per la rinascita e la resilienza sociale? Tanto più che lo spettacolo sarà anche l’occasione per presentare il progetto “13 Giugno” di Caritas Antoniana, che quest’anno ha scelto di aiutare i bambini di strada del Burkina Faso. I frati del Santo, con l’aiuto dei lettori e dei molti devoti, aiuteranno la Chiesa locale a prendersi cura dei bambini abbandonati. Per non dimenticare chi sta male sempre, anche senza il coronavirus. Un progetto che domani avrà quindi un padrino d’onore in Allevi, da tempo in prima linea per la difesa dei diritti dei più piccoli.
Con i suoi immancabili jeans, t-shirt e scarpe da ginnastica, l’Enfant terrible della Musica Classica Contemporanea si racconterà al conduttore televisivo, attore e regista Pino Strabioli. Allevi affronterà con spirito rinascimentale le domande che i recenti avvenimenti ci pongono con urgenza. Indagatore del profondo legame tra equilibrio e dis-equilibrio, del valore dell’energia creativa che si sprigiona nelle epoche di crisi, affronterà i possibili percorsi che ci riserva il futuro, coinvolgendo il grande pubblico con il suo straordinario carisma e le dolci note del suo amato pianoforte.
Giovanni Allevi, compositore e pianista di fama internazionale, è responsabile di un profondo rinnovamento della musica colta, riportando l'arte della composizione all'attenzione delle nuove generazioni. È diplomato in Pianoforte e in Composizione ed è laureato in Filosofia con la tesi “Il vuoto nella Fisica Contemporanea”. Ha calcato i palchi delle più importanti sale da concerto del mondo, dalla Carnegie Hall di New York al Teatro alla Scala di Milano, fino all’Auditorium della Città Proibita di Pechino. Grazie al suo impegno intellettuale, è punto di riferimento filosofico sui concetti di innovazione e analisi del cambiamento. Il suo ultimo libro è intitolato "Revoluzione". Numerose sono le tesi di laurea a lui dedicate. Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici e culturali, è Stella d'Oro al Valor Mozartiano, Premio Falcone e Borsellino, ed Ambassador di Save the Children. Ha ricevuto apprezzamenti di stima da Papa Benedetto XVI, Papa Francesco, dal Premio Nobel Michail Gorbaciov. L’Agenzia Spaziale Americana NASA gli ha intitolato un asteroide: giovanniallevi111561. Recentemente è stato protagonista e conduttore di una innovativa docuserie in onda su RaiPlay: “Allevi in the jungle”.
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