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Basilica del Santo, insediamento del nuovo Rettore domenica 10 ottobre

Il Delegato pontificio affiderà la basilica antoniana a padre Antonio Ramina, nominato Rettore l’8 settembre da papa Francesco

6 Ottobre 2021| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Domenica 10 ottobre – durante la messa solenne delle ore 11.00 – inizia ufficialmente il ministero di nuovo rettore della Basilica di Sant’Antonio a Padova padre Antonio Ramina, religioso della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali; a tale compito è stato nominato dal pontefice lo scorso 8 settembre.

L’insediamento avverrà nel corso della celebrazione presieduta dal Delegato pontificio, S.E. monsignor Fabio Dal Cin, che affiderà a padre Ramina la guida e l’animazione della basilica, secondo il rito liturgico previsto, con la professione di fede e il giuramento di fedeltà da parte del nuovo Rettore nell’assumere l’importante ufficio.

Padre Antonio Ramina, che rimarrà in carica fino al prossimo Capitolo della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova nel 2025, succede a padre Oliviero Svanera, che da settembre presta il suo ministero come padre guardiano del Convento di San Francesco a Treviso.

Nato a Vicenza il 7 aprile 1970, padre Antonio Ramina, professo perpetuo il 4 ottobre 2002, è stato ordinato sacerdote il 1° maggio 2004. È laureato in Lettere moderne all’Università di Padova e dottore in teologia a Milano. Negli ultimi anni ha svolto il servizio di Rettore del Seminario Teologico S. Antonio Dottore a Padova (dal 2011) e di Guardiano della medesima Comunità S. Antonio Dottore a Padova (dal 2013). È docente invitato di Teologia Spirituale alla Facoltà Teologica del Triveneto e docente della “Scuola di Spiritualità” dell’Istituto Teologico S. Antonio Dottore di Padova. È stato anche per due mandati definitore della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, dal 2013 al 2021 (i definitori sono i collaboratori del ministro provinciale al governo dell’ente religioso).

Per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova padre Antonio Ramina ha pubblicato: Christian de Chergé. Un popolo, una terra (2018); Thomas Merton. Arrendersi all'amore (2014); Legami secondo lo spirito. La qualità cristiana delle relazioni negli Scritti di san Francesco d'Assisi (2013); ha inoltre contribuito con alcuni saggi ad altri volumi della casa editrice (Francesco d'Assisi. Un cristiano lieto, povero, umile, semplice, buono, 2017, a cura di Luigi Francesco Ruffato; La narrazione nella e della Bibbia. Studi interdisciplinari nella dimensione pragmatica del linguaggio biblico, 2012, a cura di Augusto Barbi e Stefano Romanello; La regola di Frate Francesco. Eredità e sfida, 2012, a cura di Pietro Maranesi e Felice Accrocca).


 

Utilizzo foto allegata con cortese indicazione crediti: Foto di p. Gabriel Bejan / Archivio Fotografico Messaggero di sant’Antonio

 


NOTA PER LA STAMPA. Gli operatori dei media - giornalisti, fotografi, cineoperatori ecc. - interessati a partecipare, per ragioni professionali, al rito di insediamento al Santo, dovranno richiedere via mail l’ACCREDITO all’Ufficio stampa del “Messaggero di sant’Antonio” (ufficiostampa@santantonio.org) ENTRO GIOVEDÌ 7/10/2020 ALLE ORE 12.00, indicando nella richiesta nome e cognome, testata di appartenenza, qualifica/profilo professionale, n. di iscrizione all’Albo e recapiti (email e telefono cellulare).

Seguirà comunicazione di conferma dell’accredito con ulteriori indicazioni per il ritiro del pass e le modalità/percorsi da seguire durante le celebrazioni religiose.

Domenica 10 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 10.20 il nuovo rettore sarà a disposizione dei giornalisti accreditati per una breve intervista, prima del rito religioso.


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Basilica del Santo, insediamento del nuovo Rettore domenica 10 ottobre

Il Delegato pontificio affiderà la basilica antoniana a padre Antonio Ramina, nominato Rettore l’8 settembre da papa Francesco

6 Ottobre 2021| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Domenica 10 ottobre – durante la messa solenne delle ore 11.00 – inizia ufficialmente il ministero di nuovo rettore della Basilica di Sant’Antonio a Padova padre Antonio Ramina, religioso della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali; a tale compito è stato nominato dal pontefice lo scorso 8 settembre.

L’insediamento avverrà nel corso della celebrazione presieduta dal Delegato pontificio, S.E. monsignor Fabio Dal Cin, che affiderà a padre Ramina la guida e l’animazione della basilica, secondo il rito liturgico previsto, con la professione di fede e il giuramento di fedeltà da parte del nuovo Rettore nell’assumere l’importante ufficio.

Padre Antonio Ramina, che rimarrà in carica fino al prossimo Capitolo della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova nel 2025, succede a padre Oliviero Svanera, che da settembre presta il suo ministero come padre guardiano del Convento di San Francesco a Treviso.

Nato a Vicenza il 7 aprile 1970, padre Antonio Ramina, professo perpetuo il 4 ottobre 2002, è stato ordinato sacerdote il 1° maggio 2004. È laureato in Lettere moderne all’Università di Padova e dottore in teologia a Milano. Negli ultimi anni ha svolto il servizio di Rettore del Seminario Teologico S. Antonio Dottore a Padova (dal 2011) e di Guardiano della medesima Comunità S. Antonio Dottore a Padova (dal 2013). È docente invitato di Teologia Spirituale alla Facoltà Teologica del Triveneto e docente della “Scuola di Spiritualità” dell’Istituto Teologico S. Antonio Dottore di Padova. È stato anche per due mandati definitore della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, dal 2013 al 2021 (i definitori sono i collaboratori del ministro provinciale al governo dell’ente religioso).

Per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova padre Antonio Ramina ha pubblicato: Christian de Chergé. Un popolo, una terra (2018); Thomas Merton. Arrendersi all'amore (2014); Legami secondo lo spirito. La qualità cristiana delle relazioni negli Scritti di san Francesco d'Assisi (2013); ha inoltre contribuito con alcuni saggi ad altri volumi della casa editrice (Francesco d'Assisi. Un cristiano lieto, povero, umile, semplice, buono, 2017, a cura di Luigi Francesco Ruffato; La narrazione nella e della Bibbia. Studi interdisciplinari nella dimensione pragmatica del linguaggio biblico, 2012, a cura di Augusto Barbi e Stefano Romanello; La regola di Frate Francesco. Eredità e sfida, 2012, a cura di Pietro Maranesi e Felice Accrocca).


 

Utilizzo foto allegata con cortese indicazione crediti: Foto di p. Gabriel Bejan / Archivio Fotografico Messaggero di sant’Antonio

 


NOTA PER LA STAMPA. Gli operatori dei media - giornalisti, fotografi, cineoperatori ecc. - interessati a partecipare, per ragioni professionali, al rito di insediamento al Santo, dovranno richiedere via mail l’ACCREDITO all’Ufficio stampa del “Messaggero di sant’Antonio” (ufficiostampa@santantonio.org) ENTRO GIOVEDÌ 7/10/2020 ALLE ORE 12.00, indicando nella richiesta nome e cognome, testata di appartenenza, qualifica/profilo professionale, n. di iscrizione all’Albo e recapiti (email e telefono cellulare).

Seguirà comunicazione di conferma dell’accredito con ulteriori indicazioni per il ritiro del pass e le modalità/percorsi da seguire durante le celebrazioni religiose.

Domenica 10 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 10.20 il nuovo rettore sarà a disposizione dei giornalisti accreditati per una breve intervista, prima del rito religioso.


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«Vi ringrazio tutti della presenza e delle preghiere che farete per me»

Basilica gremita oggi per l’ingresso ufficiale del nuovo delegato pontificio monsignor, il 52enne Fabio Dal Cin

22 Ottobre 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

«Vi ringrazio tutti della presenza e delle preghiere che farete per me». Sono state queste le prime parole che il nuovo delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin ha rivolto oggi all’assemblea dei fedeli che gli ha dato il benvenuto in Basilica del Santo. Varcata la soglia principale, il neo vescovo ha baciato il Crocifisso e poi si è diretto in sacrestia per indossare i paramenti sacri per la celebrazione che ha presieduto. Dopo la comunione, uno dei momenti più significati della cerimonia: l’offerta da parte di Dal Cin di una lampada votiva alla Tomba del Santo, con cui illuminare il cammino della comunità, e la preghiera di intercessione a sant’Antonio per aiutarlo e sostenerlo nel suo mandato di delegato pontificio. Quindi il gesto del pellegrino (la mano posata sulla pietra della tomba), il saluto affettuoso che milioni di pellegrini ogni anno porgono al Santo di Padova.

E oggi, giorno in cui in tutte le parrocchie del mondo si celebra la Giornata Missionaria, le parole di Dal Cin durante l’omelia tracciano il solco di quello che sarà il suo mandato in basilica. «Al di là dell’apparenza, ogni persona è immensamente sacra, in quanto creata a immagine e somiglianza di Dio, e merita la nostra attenzione e vicinanza. È il nuovo umanesimo portato da Gesù – ha detto –. Questa basilica ci dice che questo percorso è possibile. Sant’Antonio era uomo di fede e di Chiesa ma ha saputo, nella sua epoca, creare concordia anche nella società civile. Grazie padri del Santo per il vostro amore per questo santuario internazionale. Inizio tra voi il mio ministero e vengo desideroso di condividere con voi questa esperienza». Evidente il richiamo alle parole di papa Francesco che ha enfatizzato più volte come i santuari siano non solo luoghi di quotidiana evangelizzazione, ma anche di missione in una dimensione cittadina di servizio.

«Con affetto e riconoscenza abbiamo salutato il mese scorso monsignor Giovanni Tonucci, al termine del suo mandato quale Delegato Pontificio, oggi con gli stessi sentimenti accogliamo lei, eccellenza, che è stato chiamato ad assumere questo ufficio, insieme al titolo di Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato Pontificio per il Santuario della Santa Casa. Papa Francesco ha pensato a un vescovo giovane come Delegato Pontificio per la nostra basilica. Noi siamo riconoscenti al Papa per questo e ne siamo felici. Confidiamo infatti che così il suo servizio episcopale tra noi possa essere stabile e duraturo», queste le parole con cui il rettore padre Oliviero Svanera all’inizio della celebrazione ha salutato a nome dei frati del Santo monsignor Dal Cin. Poi, rivolgendosi al delegato pontificio, ha proseguito: «Durante la sua ordinazione episcopale Lei ha detto di voler essere il vescovo della misericordia. E questa è già  per noi un’indicazione di natura pastorale, dal momento che in questo santuario ogni giorno i frati sono annunciatori e testimoni privilegiati di misericordia attraverso il ministero della confessione».

Nel saluto finale, il nuovo delegato ha ringraziato per il benvenuto tutti i presenti, a partire dalla fraternità dei padri conventuali, dal vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla che ha concelebrato l’Eucaristia, dalle confraternite e dagli ordini cavallereschi della basilica, fino alle autorità civili, accademiche e militari. Una preghiera particolare l’ha rivolta alle persone che vivono momenti di solitudine, malattia e prova. Poi, sciolta l’emozione per la celebrazione di ingresso, è stato il simpatico ricordo finale per il pontefice che ha strappato l’applauso: «Rivolgo a papa Francesco la mia gratitudine per questo incarico, che mi permetterà di tenere un piede in Veneto. Perché questa è la mia terra e vi sono molto legato».

Durante la messa solenne, il ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali, padre Giovanni Voltan, a nome di tutti i frati della comunità francescana del Nord Italia – che ha la sua sede storica a Padova nella Basilica del Santo ma circoscrizioni custodiali in Ghana, Indonesia, Francia-Belgio nonché delegazioni in Portogallo e Chile – ha donato al delegato pontificio due “guide” per camminare insieme: l’annuario della Provincia, una sorta di “album di famiglia” con tutti i nomi e le foto dei frati della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, e il libro del Progetto per il quadriennio 2017-2021 redatto nel Capitolo dei Frati minori conventuali di quest’anno.

Molti i presenti alla celebrazione di ingresso, in particolare devoti e pellegrini, oltre ai rappresentanti delle istituzioni civili presenti (tra questi il sindaco di Padova Sergio Giordani, il vicesindaco Arturo Lorenzoni e il prefetto Renato Franceschelli) e delle le forze dell’ordine. Hanno partecipato anche delegazioni da Loreto, dalla Diocesi di Vittorio Veneto e da Sarmede, paese natale di Dal Cin.


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Dal Cin: “sono cresciuto a pane e sant’Antonio”. Domenica l’ingresso ufficiale al Santo del nuovo delegato pontificio

La celebrazione solenne del 22 ottobre alle 11.00 sarà trasmessa anche in diretta streaming web sul sito Santantonio.org

18 Ottobre 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

Domenica 22 ottobre alle ore 11.00 i frati della basilica di Sant’Antonio, i molti devoti del Santo e i padovani daranno il benvenuto al nuovo Delegato pontificio, monsignor Fabio dal Cin, fresco di consacrazione episcopale. La celebrazione solenne sarà trasmessa in diretta streaming web.

Dal Cin è «cresciuto “a pane e sant’Antonio”», per usare le sue parole. Al mensile «Messaggero di sant’Antonio» di questo mese ha raccontato di essere molto devoto al Santo. La sua parrocchia di origine, Sarmede, è l’unica nella diocesi di Vittorio Veneto a essere titolata a sant’Antonio di Padova. La grande devozione che il neo vescovo respirava in quella comunità è stata arricchita dal profondo legame della sua famiglia con il Santo. Da bambino è stato in pellegrinaggio al santuario antoniano con i genitori; qui veniva a pregare negli intervalli di studio, quando frequentava l’istituto di liturgia di Santa Giustina a Padova. E ora, come ha confessato alla nostra rivista, grazie a sant’Antonio potrà «continuare... a tenere un piede in Veneto», terra natale al quale è molto legato.

Al momento della nomina il 20 maggio scorso, il 52enne monsignore ricopriva, tra i vari incarichi, anche quello di Cappellano di Sua santità e di assistente spirituale nel Santuario della Madonna della Quercia in Roma. Oltre a Delegato pontificio per il Santo, in primavera il pontefice lo ha designato Arcivescovo Prelato di Loreto, nelle Marche, dove risiederà. Succede all’arcivescovo Giovanni Tonucci, classe 1941, diplomatico di lungo corso della Santa Sede, che ha svolto l’incarico di Delegato pontificio per la basilica padovana dal 2014 al mese scorso.

«Un Delegato pontificio giovane può certamente dare nuovo slancio e vitalità al nostro santuario, sia in termini di tutela del complesso edilizio, sia in termini pastorali – commenta il rettore della basilica padre Oliviero Svanera – Siamo molto felici della scelta del pontefice che, ci auguriamo, “passi a salutare” il Santo qualora confermasse la sua visita in Veneto. Il nostro è un santuario internazionale, perché la devozione al Santo è diffusa in ogni angolo della terra. E come ha ricordato recentemente papa Francesco, la pietà popolare è un’autentica espressione di fede e di amore verso Dio, la Vergine Maria e i santi».

Il complesso antoniano, di cui fa parte la Basilica di Sant’Antonio, è di proprietà della Santa Sede. A seguito del Concordato tra la Santa Sede e l’Italia del febbraio 1929, nel 1932 vennero ceduti al Vaticano i beni immobili costituiti dalla basilica e dagli edifici annessi e, l’anno seguente, Papa Pio XI sottraeva alla giurisdizione del Vescovo di Padova il complesso antoniano, sottoponendolo alla sua diretta giurisdizione che, da allora, viene esercitata “nelle cose spirituali e materiali” attraverso un vescovo delegato pontificio.

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NOTA PER LA STAMPA. Gli operatori dei media - giornalisti, fotografi, cineoperatori ecc. - interessati a partecipare, per ragioni professionali, al rito di insediamento al Santo, ACCREDITARSI via email a ufficiostampa@santantonio.org ENTRO VENERDÌ 20/10/2017, alle ore 18.00, indicando nome e cognome indicando nome e cognome, testata di appartenenza, qualifica/profilo professionale, n. di iscrizione all’Albo e recapiti (email e cell.).
Seguirà comunicazione di conferma dell’accredito con ulteriori indicazioni per il ritiro del pass e le modalità/percorsi da seguire durante le celebrazioni religiose.

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In allegato: comunicato stampa, foto, intervista di Sabina Fadel al vescovo Fabio Dal Cin dal «Messaggero di sant’Antonio» di ottobre
FOTO utilizzabili con cortese indicazione dei crediti fotografici: foto Archivio MSA


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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa

Un ampio dossier sul lavoro, i “diritti annegati” dei quasi 15mila migranti morti in mare, l’intervista a monsignor Dal Cin, neo delegato pontificio del Santo

Le novità dell’edizione nazionale del «Messaggero di sant'Antonio» di ottobre

30 Settembre 2017| di Ufficio Stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

“Non me lo sarei mai aspettato”, così monsignor Fabio Dal Cin, fresco di consacrazione episcopale, ha commentato al nostro mensile la propria nomina a delegato pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova. In attesa del suo ingresso ufficiale al Santo il 22 ottobre, Sabina Fadel lo intervista. Ne esce un ritratto inedito e a tutto tondo del giovane vescovo che preferisce il “don Fabio” a “Eccellenza”. «La fantasia del Signore – racconta con semplicità – mi ha spesso condotto lungo percorsi inaspettati».

Nel mese dedicato al poverello di Assisi l’editoriale “Libri di sangue” prende spunto da un aneddoto della vita di san Francesco, quello in cui donò l’unico evangeliario della fraternità a una povera donna. Il direttore fra Fabio Scarsato si interroga sul valore che ha per noi la cultura: strumento di capacità critica e discernimento, o forma di potere e metro di giudizio della dignità di un altro essere umano? La storia di copertina rimanda a “Francesco, giullare di Dio”, l’indimenticabile film del grande maestro della cinematografia italiana Roberto Rossellini, nel quarantesimo anniversario della morte del regista. “Un regista per san Francesco” è un omaggio di Goffredo Fofi alla genialità del patrono d’Italia e della narrazione di Rossellini.

“Almeno la terra ti sia lieve”, l’articolo di Nicoletta Masetto in occasione della Giornata nazionale delle vittime del mare del 3 ottobre, si sofferma sui tanti migranti morti naufraghi: 14.785 in quattro anni. Persone disperate per cui il “viaggio della speranza” si è trasformato in “viaggio di morte”, spesso rimaste senza nome o senza una tomba. Una degna sepoltura, problema etico ma anche morale, è un diritto che per molti viene (an)negato: come garantirla? Le esperienze virtuose non mancano, come dimostra il caso di Armo e Tarsia in Calabria.

Il dossier “Il lavoro che vogliamo”, che riprende il titolo della 48° Settimana sociale dei cattolici italiani a Cagliari a fine ottobre, si focalizza sulla visione cristiana e francescana del lavoro. Scritto a più mani dalla redazione del «Messaggero» (Sabina Fadel, Alberto Friso, Giulia Cananzi, Alessandro Bettero, Nicoletta Masetto e Luisa Santinello), l’ampio approfondimento mette in luce aree di crisi e opportunità, fragilità e sfide che il mondo del lavoro affronta, o dovrà affrontare nel prossimo futuro.

“Il sogno di Gandhi è ancora vivo?” di Alessandro Bettero va alla scoperta dell’India che festeggia i settant’anni dalla sua indipendenza istituzionale. Un Paese dalle mille contraddizioni; per alcuni aspetti è una potenza mondiale ed economica, per altri ha ancora molte fragilità irrisolte. L’articolo indaga se il sogno del grande Mahatma Gandhi sia destinato a non trovare più spazio in questa terra che gli diede i natali.

In “Ruote ironiche contro il pietismo” Giulia Cananzi racconta in punta di penna l’esperienza di due sorelle disabili marchigiane, Maria Chiara ed Elena Paolini, in arte Witty Wheels (ruote spiritose). Il loro blog è capace di fare dell'ironia sulla loro condizione e, soprattutto, su atteggiamenti pietistici e luoghi comuni dei “normodotati” nei confronti della disabilità.

Da segnalare infine “Rap, se la rabbia ti ingabbia” di Alberto Friso, che prendendo le mosse dal focus su ira, invidia e rabbia dell’imminente appuntamento “Giovani verso Assisi”, analizza il linguaggio del rap che canalizza questi sentimenti in maniera creativa e costruttiva, e “In missione, per conto di una donna” di Sabina Fadel, intervista a fra Raffaele Di Muro, presidente internazionale della Milizia dell'Immacolata a 100 anni esatti dalla sua fondazione.

Il sommario su www.messaggerosantantonio.it.


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Il Santo saluta Tonucci, delegato pontificio a fine mandato

Domenica 24 settembre alle 11.00 il ringraziamento all'arcivescovo nominato nel 2014 da papa Francesco

20 Settembre 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Domenica 24 settembre alle 11.00 i frati del Santo e la città di Padova saluteranno l’attuale Delegato pontificio per il santuario antoniano, l’arcivescovo Giovanni Tonucci, al termine del suo mandato iniziato nel marzo 2014 su nomina di Papa Francesco.

La solenne celebrazione eucaristica segna la conclusione dell’incarico di monsignor Tonucci, in attesa dell’ingresso ufficiale del nuovo delegato, monsignor Fabio Dal Cin, che si terrà domenica 22 ottobre. Sarà un’occasione per tutta la comunità dei frati e dei devoti di sant’Antonio per esprimere il vivo ringraziamento al Signore per la missione svolta a Padova in questi anni con grande dedizione dall’arcivescovo Tonucci. Ora il prelato tornerà nella “sua” città natale, Fano.

Non nasconde la propria gratitudine per quanto trasmesso dal Delegato pontificio uscente ai frati del Santo il rettore della Basilica, padre Oliviero Svanera. «Tante sono state le occasioni che ci hanno fatto percepire il suo amore per la nostra basilica e per la devozione antoniana, cogliendo il vero valore della pietà popolare, espressione di viva fede – commenta Svanera -. Ha fatto il possibile per valorizzare le potenzialità del nostro santuario, portando avanti una collaborazione costruttiva e proficua con tutte le realtà istituzionali e religiose della nostra città e, in particolare, con quelle interessate al mantenimento del decoro e della bellezza della basilica, in primis la Veneranda Arca del Santo, condividendo con questa l’onore e l’onere dei numerosi interventi di restauro conservativo e manutenzione del complesso antoniano. Di certo noi frati minori conventuali del Santo e della Provincia francescana del nord d’Italia abbiamo sentito la vicinanza cordiale di Tonucci, che con noi si è mostrato sempre paterno e attento. L’accompagneremo con la nostra preghiera».

Il complesso antoniano, di cui fa parte la Basilica di Sant’Antonio, è di proprietà della Santa Sede. A seguito del Concordato tra la Santa Sede e l’Italia del febbraio 1929, nel 1932 vennero ceduti al Vaticano i beni immobili costituiti dalla basilica e dagli edifici annessi e, l’anno seguente, Papa Pio XI sottraeva alla giurisdizione del Vescovo di Padova il complesso antoniano, sottoponendolo alla sua diretta giurisdizione che, da allora, viene esercitata “nelle cose spirituali e materiali” attraverso un Vescovo Delegato pontificio.

 

BIOGRAFIA dell'arcivescovo GIOVANNI TONUCCI

Nato a Fano (PU) il 4 dicembre 1941, monsignor Tonucci è stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1966.

Nel 1968 entra nel servizio diplomatico della Santa Sede.

Laureato in teologia e in diritto canonico all’Università Lateranense, dal 1971 inizia la «carriera diplomatica» che lo porta in numerose zone del mondo: da Yaoundé in Camerun a Londra, da Belgrado, nell’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, a Washington D.C, negli Stati Uniti.

Il 21 ottobre 1989 viene nominato Arcivescovo titolare di Torcello e nunzio apostolico per la Bolivia; consacrato vescovo il 6 gennaio 1990 da Papa Giovanni Paolo II.

Dal marzo 1996 assume l’incarico di «osservatore permanente della Santa Sede» per gli organismi delle Nazioni Unite per l’ambiente e gli insediamenti umani (UNEP/UN–HABITAT) e l’ufficio della nunziatura apostolica a Nairobi, in Kenia.

Dal 2004 al 2007 è nunzio apostolico (con sede a Stoccolma) per la Svezia, la Danimarca, la Finlandia, l'Islanda e la Norvegia.

Il 18 ottobre 2007 viene nominato da Papa Benedetto XVI Prelato di Loreto e Delegato pontificio del Santuario della “Santa Casa”.

L’8 marzo 2014 Papa Francesco lo nomina anche Delegato pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova.


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Delegato pontificio per la Basilica del Santo, domenica l'ordinazione episcopale a Vittorio Veneto di Dal Cin

Monsignor Fabio Dal Cin verrà ordinato vescovo dal cardinale Ouellet, dal vescovo di Vittorio Veneto Pizziolo e dal delegato pontificio uscente del Santo Tonucci

8 Luglio 2017| di DIOCESI DI VITTORIO VENETO - UFFICIO STAMPA

Cattedrale di Vittorio Veneto, domenica 9 luglio 2017 – ore 16.00 ordinazione episcopale di S. Ecc. mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo prelato di Loreto, delegato Pontificio per la Basilica Lauretana e per la Basilica di Sant’Antonio in Padova.

L’ordinazione episcopale sarà conferita da S. Em. il Card. Marc Ouellet - Prefetto della Congregazione per i Vescovi, da S. Ecc. Mons. Corrado Pizziolo - Vescovo di Vittorio Veneto e da S. Ecc. Mons. Giovanni Tonucci – Arcivescovo, Amministratore Apostolico di Loreto.

Tutte le informazioni sul sito:

http://www.lazione.it/Attualita/Ordinazione-episcopale-di-S.-Ecc.-mons.-Fabio-Dal-Cin

 

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DIOCESI DI VITTORIO VENETO - UFFICIO STAMPA

Responsabile: don Alessio Magoga

tel. 0438 940249 - cell. 340.8563341

fax. 0438.555437


LEGGI IL COMUNICATO SULLA NOMINA DI MONS. DAL CIN del 20/05/2017 con note biografiche: http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/nominato-il-nuovo-delegato-pontificio-della-basilica-di-santantonio-padova-e-monsignor-fabio

 


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20 Maggio 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

Papa Francesco ha nominato Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato Pontificio per la Basilica di sant’Antonio in Padova monsignor Fabio Dal Cin, 52 anni, originario di Vittorio Veneto e attualmente in servizio presso la Congregazione dei Vescovi a Roma. Si è ora in attesa che al nuovo delegato venga conferita l’ordinazione episcopale.

«Riceviamo con gioia e immensa gratitudine la notizia della nomina decisa dal Santo Padre, nella sua sollecitudine pastorale per la Chiesa – ha commentato il rettore della basilica del Santo, padre Oliviero Svanera - Come comunità del Santo, affidiamo lui e la sua missione in mezzo a noi alla protezione di sant’Antonio. Ringraziamo il Signore per il ministero episcopale svolto da monsignor Giovanni Tonucci in questi anni con intelligenza, generosità e affetto».

Monsignor Dal Cin ha già inviato un suo breve messaggio ai frati della basilica, ringraziando il Santo Padre per la fiducia accordatagli nel volerlo Delegato Pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova. «Sarà per me una missione molto diversa da quella che ho svolto finora, però vengo in un luogo a me tanto caro e spiritualmente familiare per la devozione che mi lega da sempre a Sant’Antonio. Desidero svolgere questo servizio con generosità, confidando nell’aiuto del Signore e nella collaborazione di voi tutti, che ringrazio sin d’ora per l’opera preziosa che svolgete a favore della vitalità spirituale, caritativa e culturale della Basilica», ha scritto Dal Cin senza nascondere l’emozione per l’improvvisa nomina. «Rivolgo un riconoscente saluto a Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Tonucci, insieme a tutta la Comunità religiosa dei Frati Minori Conventuali e alla Veneranda Arca: sacerdoti, religiosi, laici e pellegrini che vengono al Santuario, soprattutto in occasione della prossima Tredicina e della festa di Sant’Antonio. Mi rincuora sapere di poter contare sulla preghiera e il sostegno di voi tutti».

In attesa dell’ingresso ufficiale, al momento non ancora fissato, i frati del Santo alle ore 12.00 di oggi annunceranno ai devoti e alla città di Padova la nomina del nuovo delegato pontificio con il suono a festa delle campane della basilica.

 

CURRICULUM VITAE

Mons. Fabio Dal Cin è nato a Vittorio Veneto (diocesi di Vittorio Veneto e provincia di Treviso) il 23 gennaio 1965. Ha compiuto gli studi della scuola primaria e secondaria a Sarmede, paese di residenza. Successivamente ha frequentato il Seminario Minore e Maggiore diocesano. Il 7 dicembre 1990 è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Vittorio Veneto.

Nel 1990 è stato nominato Vicario parrocchiale del Duomo di Motta di Livenza. Nel 1988 è stato chiamato a svolgere l’incarico di Animatore della Comunità Giovanile del Seminario Minore diocesano, di Vice-Direttore del Centro Diocesano Vocazioni ed ha frequentato i corsi di specializzazione presso l’Istituto di “Liturgia Pastorale” di Santa Giustina in Padova, dove ha conseguito la Licenza in “Sacra Teologia con specializzazione liturgico-pastorale”.

Nel 2000, è stato nominato Delegato Vescovile per la Pastorale Vocazionale e Direttore del Centro Diocesano Vocazioni e nel 2001 Professore di Liturgia nello Studio Teologico Interdiocesano Treviso-Vittorio Veneto. Nel 2003, ha ricevuto l’incarico di Animatore del Seminario Maggiore e di Cerimoniere Vescovile. Nel 2004 è stato nominato Membro della Commissione per la formazione e il ministero dei Diaconi Permanenti.

Dal marzo 2007 è Officiale presso la Congregazione per i Vescovi.

Nel 2011 ha conseguito il Dottorato in Teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.

Dal 2012 è Cappellano di Sua santità.

Attualmente presta assistenza spirituale presso il Santuario della Madonna della Quercia in Roma.


Allegati disponibili


  • cs_2017.05.20_dal_cin_nuovo_delegato_pontificio_del_santo.doc
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