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"Illustrissimi", la nuova edizione critica delle lettere immaginarie del beato Albino Luciani ai grandi del passato, best seller di EMP
Presentazione oggi alla Pontificia Università Gregoriana, nell’ambito del convegno “Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca” promosso dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I
È stata presentata ufficialmente oggi a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, nell’ambito del convegno “Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca” promosso dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, la nuova edizione critica curata da Stefania Falasca di Illustrissimi, la fortunata silloge di quaranta lettere immaginarie scritte da Albino Luciani, edita nel 1976 dalle Edizioni Messaggero Padova con l’imprimatur papale siglato alcuni giorni prima della sua morte.
Grazie a un lavoro decennale di ricerca e di studio delle fonti della curatrice, l’edizione critica, con l’apparato delle note e delle varianti, chiarisce la genesi delle quaranta missive idealmente indirizzate a personaggi storici e mitici di varie epoche, redatte da Albino Luciani quando era ancora patriarca di Venezia e pubblicate mensilmente dal 1971 al 1975 nella rivista Messaggero di sant’Antonio, giunta quest’anno al suo 125° anniversario.
Emblema della formazione e della personale biblioteca di Giovanni Paolo I, la silloge porta a riflettere sulla stretta familiarità del pontefice con la dimensione letteraria e al contempo con la solida formazione teologica. Espressione di una geniale sintesi di sacro e profano, di erudizione e chiarezza che arriva a tutti, di un magistero piantato nella radicale scelta teologica di un linguaggio semplice, conversevole e accessibile a chiunque. Se il brevissimo pontificato di Luciani non gli ha permesso di scrivere esortazioni apostoliche né encicliche, il suo lascito come Giovanni Paolo I è stato un testo squisitamente letterario e gustoso, che da quasi cinquant’anni continua a incontrare il favore del grande pubblico di lettori di ogni estrazione ed età.
La gradevolezza dello stile di Luciani, la sua sottile ironia che pervade ogni pagina, l’abilità di trasferire vicende e persone, problemi e soluzioni da ieri a oggi e viceversa, danno corpo a un’analisi tutt’altro che superficiale di quegli anni difficili e tortuosi. Né fa difetto la curiosità del futuro papa Giovanni Paolo I per i personaggi incontrati, così diversi tra loro: da Penelope a Mark Twain, da Maria Teresa d’Austria a Figaro, da Pinocchio a un... orso, da Péguy a Trilussa, da Scott a Ippocrate, da Quintiliano a Marconi, da Hofer a Goldoni, da santa Teresa a Goethe, da san Bernardino a Marlowe e Chesterton, per finire al più importante di tutti, Gesù, al quale l’autore scrive trepidando.
Il volume di 576 pagine ha la prefazione del card. José Tolentino de Mendonça, che così introduce la nuova edizione critica: «Non deve sorprendere che venga riconosciuta a Illustrissimi la categoria di classico, la forma forse più adeguata per riferirci a questo libro – anche tenendo in conto che la destinazione iniziale dei testi in esso raccolti erano in alcuni casi le pagine di un quotidiano, Il Gazzettino, di una rivista poi, il Messaggero di sant’Antonio, e che quando Albino Luciani cominciò, nel maggio 1971, la collaborazione con questo mensile di Padova non poteva di certo prevedere il ruolo cruciale che questo insieme di scritti avrebbe avuto non solo per il suo personale percorso ma anche per il cattolicesimo contemporaneo. Il fatto curioso è che ciò che potrebbe essere considerato un punto di debolezza diventa, al contrario, uno degli evidenti punti di forza di quest’opera. Sappiamo bene che il genere di scrittura di un giornale diverge dal carattere monografico o sistematico tipico dei saggi di ampio respiro, ma questo non necessariamente significa una condanna alla dispersione. La modernità lo dimostra chiaramente in molte opere prime letterarie, dove il regime di espressione è frammentario, eteroclito e discontinuo, senza che venga però sacrificato in alcun modo il sorprendente potere della loro unità. In questo senso, Luciani è un moderno. Accetta di comunicare a partire da un pulpito e da un formato non convenzionali (è un vescovo che, dice ironicamente, si assume uno “strano impegno”). Accetta di conversare non solo all’interno del recinto del sacro, ma sulla pubblica piazza, nel territorio aperto della cultura, reputando che la conversazione, questa sorta di sermo humilis accessibile a tutti, “è una gran bella cosa per la nostra vita di poveri uomini”. Accetta che l’arte dell’incontro si intessa nella capacità di costruire intersezioni, di mettere in relazione mondi e tempi diversi, di farsi contemporanei».
LE EDIZIONI DI ILLUSTRISSIMI E LE TRADUZIONI NEL MONDO
La prima edizione di Illustrissimi esce nel gennaio 1976, pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova, e fu subito un successo, tanto che seguirono ristampe e nuove edizioni fino al 2012.
Quella nell’ottobre 1978 era stata rivista personalmente, alcuni giorni prima della morte, dall’autore ormai divenuto papa Giovanni Paolo I, che vi aveva apportato alcune correzioni.
Vasta la fortuna editoriale del libro nel mondo. Nel 1978 apparvero diverse traduzioni: in inglese negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e Commonwealth britannico, in Canada e Filippine, oltre che in francese, tedesco, spagnolo, catalano, olandese. È stata poi pubblicata nel 1979 una versione in portoghese; nel 1980 in slovacco; nel 1981 edizioni in cinese e ungherese; nel 1982 in polacco, maltese e indonesiano; nel 1988 in sloveno; nel 1989 in giapponese; nel 1997 in croato. Inoltre nel 1979 è stata pubblicata un’edizione scolastica in italiano, nel 1980 una riproduzione in braille e nel 1983 è stata realizzata negli Stati Uniti una registrazione meccanica per italiani non vedenti.
Nei primi anni Settanta fu padre Francesco Saverio Pancheri, direttore del mensile Messaggero di sant’Antonio, a proporre al patriarca di Venezia una collaborazione giornalistica, assunta con evidente intento pastorale da Luciani, che commentò: «Quando parlo in San Marco mi ascoltano quattrocento o cinquecento persone; quando scrivo sul Gazzettino, mi potranno leggere cinquantamila persone, e invece se pubblico sul Messaggero di sant’Antonio converso con un milione e mezzo di lettori».
Nell’ottobre 2012, in occasione del primo centenario della nascita di Albino Luciani (17 ottobre 1912) venne pubblicata un’elegante “Edizione del centenario”, totalmente rinnovata che offriva, oltre al testo integrale di Illustrissimi, la prefazione di Igino Giordani alla prima edizione del 1976, una cronologia e una postfazione di Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.
Nel novembre 2017 una nuova edizione riproponeva, in formato economico, quella del centenario.
Quest’anno l’edizione critica curata da Stefania Falasca, pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova, in coedizione con Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.
DATI BIBLIOGRAFICI
Titolo: Illustrissimi
Sottotitolo: Lettere immaginarie
Autore: Albino Luciani – Giovanni Paolo I
Curatrice: Stefania Falasca
Prefazione: José Tolentino Mendonça
Argomento: Spiritualità
Editore: Edizioni Messaggero Padova
Tipologia: Libro, Cartonato con sovraccoperta
Dimensioni: 14,5 x 21,5
Pagine: 576
Pubblicazione: 11/2023
Numero edizione: 1
ISBN: 9788825057027
Scheda libro sul sito dell’editore: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/giovanni-paolo-i-albino-luciani/illustrissimi-9788825057027-15942.html

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A Canale d’Agordo il 25 agosto la presentazione della collana EMP “Io sono polvere” sul pensiero, la spiritualità e l’insegnamento di Albino Luciani, vescovo, patriarca e papa
La serata intitolata "Mai avrei immaginato" si terrà alle 21.00 al Museo Albino Luciani, sala Lina Zandò
Con gli interventi di don Davide Fiocco, direttore della collana, autore di Tracce di attualità e coautore della Positio, e Patrizia Luciani, autrice di L’operaio ha diritto alla sua mercede
Si intitola «Mai avrei immaginato» - Sorpresa di Dio per l’uomo di oggi la serata dedicata al pensiero, alla spiritualità e all’insegnamento di Albino Luciani, vescovo, patriarca e papa, che si terrà giovedì 25 agosto alle 21.00 al Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo (BL). Il titolo dell’evento, in vista della beatificazione di Luciani in Vaticano il 4 settembre prossimo, si ispira all’espressione del papa appena eletto, quando rivolse il suo primo saluto alla folla di piazza San Pietro. La serata sarà una conversazione tra il sacerdote bellunese Davide Fiocco, direttore della nuova collana delle Edizioni Messaggero Padova (EMP) ispirata a papa Giovanni Paolo I, nonché coautore della Positio, e Patrizia Luciani, omonima del pontefice, ma senza legami di parentela con lui, autrice di uno dei volumi della collana. Introdurrà Loris Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani. A moderare l’incontro Alberto Vela, responsabile della casa editrice francescana di Padova. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative sanitarie vigenti al momento dell'evento
La nuova collana EMP intitolata “Io sono polvere” propone in brevi volumi l’insegnamento, il pensiero e la spiritualità di Albino Luciani – Giovanni Paolo I. Si tratta di libri semplici e piacevoli, com’era lo stile di Luciani, basati su una seria ricostruzione storiografica.
Tracce di attualità è il volume che inaugura la collana. È scritto in tono piano dallo stesso Fiocco - che è anche membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I - con l’intento di evidenziare alcuni spunti di attualità dell’indimenticata figura di papa Giovanni Paolo I. La ricerca di queste tracce, oltre che da uno studio ormai decennale, nasce per l’autore dalla convinzione che le storie dei santi, e – va da sé – dei candidati alla santità, non sono un’opera di archeologia, ma la scoperta di una sorgiva a cui la Chiesa di oggi può dissetarsi e rinfrancarsi, finanche al cammino sinodale, cui ogni comunità ecclesiale del mondo è convocata fino al 2023. A quest’ultimo aspetto è dedicato in particolare l’ultimo capitolo del libro.
Il secondo volume, L'operaio ha diritto alla sua mercede di Patrizia Luciani, analizza il tema del lavoro negli scritti di Albino Luciani, da quando era vescovo al suo brevissimo pontificato. «Pesci rossi nell’acqua santa»: così negli anni Sessanta e Settanta venivano chiamati i preti e i laici cattolici impegnati a difendere i diritti dei lavoratori. Come si sono mossi, a quei tempi, vescovi e papi che, sui pesci rossi e sull’acqua santa, dovevano sovrintendere? In particolare, che decisioni ha preso Luciani di fronte a temi quali il lavoro, la contrattazione sindacale, il mondo operaio, il comunismo, lo sfruttamento della natura, il riequilibrio delle risorse? La sua esperienza è completamente avulsa dalla nostra realtà, da archiviare nelle categorie che riguardano unicamente la storia, o ha ancora qualcosa da dire all’uomo di oggi? L’autrice, agordina come il papa dei 33 giorni, tenta di rispondere a queste domande, partendo e approfondendo una sua tesi di dottorato sull’episcopato veneziano di Albino Luciani alla Cattolica di Milano.
Il rapporto di affetto tra la casa editrice Messaggero e Albino Luciani è di lunga data. Nei primi anni Settanta fu padre Francesco Saverio Pancheri, direttore del «Messaggero di sant’Antonio», a proporre all’allora patriarca di Venezia una collaborazione giornalistica, assunta con evidente intento pastorale. Sulle colonne del mensile antoniano, dal maggio 1971 al dicembre 1974, Luciani scrisse un’originalissima serie di lettere immaginarie a personaggi storici e mitici di tutti i tempi e luoghi, dando corpo a un’analisi tutt’altro che superficiale di quegli anni difficili e tortuosi, con stile gradevolissimo e sottile ironia. Da Penelope a Mark Twain, da Maria Teresa d’Austria a Figaro, da Pinocchio a un... orso, da Péguy a Trilussa, da Scott a Ippocrate, da Quintiliano a Marconi, da Hofer a Goldoni, da santa Teresa a Goethe, da san Bernardino a Marlowe e Chesterton, per finire al più importante di tutti, Gesù, al quale l’autore scrive trepidando.
Queste lettere confluirono nel gennaio 1976 nella prima edizione di Illustrissimi pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova. Fu subito un successo, tanto che seguirono ristampe e nuove edizioni, l’ultima nel 2017. Quella dell’ottobre 1978 era stata rivista personalmente, alcuni giorni prima della morte, dall’autore ormai divenuto papa Giovanni Paolo I, che vi aveva apportato alcune correzioni. Vasta la fortuna editoriale del libro anche nel mondo con diverse traduzioni: in inglese, francese, tedesco, spagnolo, catalano, olandese, portoghese, slovacco, cinese, ungherese, polacco, maltese, indonesiano, sloveno, giapponese, croato. Nel 1980 venne pubblicata anche una riproduzione in braille.
COLLANA “IO SONO POLVERE”
DATI BIBLIOGRAFICI DEI PRIMI DUE VOLUMI
Titolo: Tracce di attualità
Sottotitolo: Giovanni Paolo I tra ieri e oggi
Autore: Davide Fiocco
Argomento: Spiritualità
Collana: Io sono polvere
Editore: Edizioni Messaggero Padova
Tipologia: Libro, PDF, ePub
Dimensioni: 12,0 x 19,0
Pagine: 116
Pubblicazione: 03/2022
Isbn: 9788825036305 (libro)
Scheda libro con book-trailer dell’autore: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/davide-fiocco/tracce-di-attualita-9788825036305-14043.html
L’AUTORE - Davide FIOCCO, prete della diocesi di Belluno-Feltre, è docente incaricato di patrologia presso gli ISSR di Treviso e Bolzano e lo STI di Treviso-Vittorio Veneto. Dal 2012 collabora alla causa di canonizzazione di papa Luciani: è uno dei curatori della Positio ed è membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. Nella sua diocesi dirige l’Ufficio per la pastorale delle comunicazioni e della cultura.
Titolo: L'operaio ha diritto alla sua mercede
Sottotitolo: Il lavoro negli scritti di Albino Luciani
Autore: Patrizia Luciani
Argomento: Spiritualità
Collana: Io sono polvere
Editore: Edizioni Messaggero Padova
Tipologia: Libro, PDF, ePub
Dimensioni: 12,0 x 19,0
Pagine: 82
Pubblicazione: 03/2022
Isbn: 9788825032369 (libro)
Scheda libro: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/patrizia-luciani/loperaio-ha-diritto-alla-sua-mercede-9788825032369-14044.html
L’AUTRICE - Patrizia LUCIANI (Agordo, BL) è docente di lettere. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Un prete di montagna. Gli anni bellunesi di Albino Luciani (Messaggero 2008²); Una vocazione familiare. Giovanni Battista Montini nel Carteggio 1914-1923, in «Annali di Scienze Religiose» (6/2013); Il progressismo cattolico a Venezia, in Margotti-Inaudi, La rivoluzione del Concilio (Studium 2017); Angelo Ramazzotti, in Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani 2017); Il sillabario a Canossa. La Conferenza episcopale triveneta e l’ecumenismo negli anni Settanta, in «Annali di Scienze Religiose» (12/2019).

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Presto in libreria la nuova edizione del libro Illustrissimi del “venerabile” papa Luciani
L’opera, edita per la prima volta da EMP nel 1976, ebbe numerose edizioni e fu tradotta in 20 lingue e in braille. Raccoglie le lettere a personaggi storici e mitici scritte dall’allora patriarca di Venezia per il mensile «Messaggero di sant’Antonio»
Il visto alla stampa per la nuova edizione di Illustrissimi, lettere ai grandi del passato di Albino Luciani, era stato dato proprio ieri dalle Edizioni Messaggero Padova, poco prima della gioiosa notizia del decreto con cui papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del suo predecessore, Giovanni Paolo I, pontefice per 33 giorni. Una felice coincidenza che annuncia l’arrivo a breve del volume nelle librerie di tutta Italia.
Il singolare epistolario raccoglie le lettere immaginarie a personaggi storici e mitici di tutti i tempi e luoghi che, dal maggio 1971 al dicembre 1974, l’allora patriarca di Venezia aveva scritto e pubblicato sul mensile «Messaggero di sant’Antonio».
La gradevolezza dello stile di Luciani, la sua sottile ironia che pervade ogni pagina, l’abilità di trasferire vicende e persone, problemi e soluzioni da ieri a oggi e viceversa, danno corpo a un’analisi tutt’altro che superficiale di quegli anni difficili e tortuosi. Né fa difetto la curiosità del futuro papa Giovanni Paolo I per i personaggi incontrati, così diversi tra loro: da Penelope a Mark Twain, da Maria Teresa d’Austria a Figaro, da Pinocchio a un... orso, da Péguy a Trilussa, da Scott a Ippocrate, da Quintiliano a Marconi, da Hofer a Goldoni, da santa Teresa a Goethe, da san Bernardino a Marlowe e Chesterton, per finire al più importante di tutti, Gesù, al quale l’autore scrive trepidando.
La prima edizione di Illustrissimi esce nel gennaio 1976, pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova, e fu subito un successo, tanto che seguirono ristampe e nuove edizioni fino al 2012. Quella nell’ottobre 1978 era stata rivista personalmente, alcuni giorni prima della morte, dall’autore ormai divenuto papa Giovanni Paolo I, che vi aveva apportato alcune correzioni.
Vasta la fortuna editoriale del libro nel mondo. Nel 1978 apparvero diverse traduzioni: in inglese negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e Commonwealth britannico, in Canada e Filippine, oltre che in francese, tedesco, spagnolo, catalano, olandese. È stata poi pubblicata nel 1979 una versione in portoghese, nel 1980 in slovacco; nel 1981 edizioni in cinese e ungherese; nel 1982 in polacco, maltese e indonesiano; nel 1988 in sloveno; nel 1989 in giapponese; nel 1997 in croato. Inoltre nel 1979 è stata pubblicata un’edizione scolastica in italiano, nel 1980 una riproduzione in braille e nel 1983 è stata realizzata negli Stati Uniti una registrazione meccanica per italiani non vedenti.
Nei primi anni Settanta fu padre Francesco Saverio Pancheri, direttore del mensile «Messaggero di sant’Antonio», a proporre al patriarca di Venezia una collaborazione giornalistica, assunta con evidente intento pastorale da Luciani, che commentò: «Quando parlo in San Marco mi ascoltano quattrocento o cinquecento persone; quando scrivo sul “Gazzettino”, mi potranno leggere cinquantamila persone, e invece se pubblico sul “Messaggero di sant’Antonio” converso con un milione e mezzo di lettori».
Nell’ottobre 2012, in occasione del primo centenario della nascita (17 ottobre 1912) di Albino Luciani venne pubblicata un’elegante “Edizione del centenario”, totalmente rinnovata che offriva, oltre al testo integrale di Illustrissimi, la prefazione di Igino Giordani alla prima edizione del 1976, una cronologia e una postfazione di Giovanni Maria Vian, direttore dell’ «Osservatore Romano». L’edizione affidata ieri alla tipografia ripropone, in formato economico, quella del centenario.