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Quaresima 2025, le novità delle Edizioni Messaggero Padova
Le ultime pubblicazioni della casa editrice padovana con abstract e copertine
Gentili colleghi e colleghe,
di seguito le novità delle Edizioni Messaggero Padova per la Quaresima 2025.
Per ogni libro sono disponibili abstract, se previsti, e copertina dall'area download "Allegati disponibili" (in calce al comunicato). Sul sito dell'editore, la scheda libro contiene, a seconda dei casi, anche il booktrailer.
Per richieste di libri per recensione e per interviste agli autori e alle autrici potete scrivere a ufficiostampa@santantantonio.org.
Buona lettura!
LE PAROLE DI GESÙ IN CROCE
Nuova edizione interamente riveduta e aggiornata
di Angelico Poppi – Daniele La Pera
La nuova edizione dell’opera di Angelico Poppi (1928-2017), curata da padre Daniele La Pera, esplora le ultime parole di Gesù nel loro contesto letterario e ne evidenzia il particolare orientamento teologico sviluppato da ogni evangelista. Se infatti le ultime parole di un uomo sono sempre importanti e tendono a essere ricordate, si può, a maggior ragione, immaginare quanto importanti siano le parole del Cristo morente tramandate dagli evangelisti. Completamente rinnovata e aggiornata, l’opera di Poppi rilegge tali parole, collocandole nel loro contesto letterario ed evidenziando il particolare orientamento teologico che ogni evangelista ha sviluppato nel proprio racconto, anche riportando con diversità nel proprio racconto le ultime parole di Gesù nel dramma sconvolgente della croce.
Vai alla scheda libro sul sito dell’editore.
VERSO IL GOLGOTA
Via Crucis francescana
di Luca Maria De Felice
Questa particolare Via crucis francescana del frate minore cappuccino De Felice offre una serie di meditazioni tratte dalle Fonti Francescane, oltre a preghiere di intercessione rielaborate dalle varie Via Crucis del Venerdì Santo presiedute da Papa Francesco, dal suo insediamento nel soglio pontificio fino allo scorso anno. Appena festeggiati gli ottocento anni delle stimmate di san Francesco (1224-2024), dono per il mondo intero e per la Chiesa, il libro delle Edizioni Messaggero Padova offre un’esperienza spirituale che aiuta a vivere il mistero della Salvezza che ci attraversa.
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VIA CRUCIS DELLA SPERANZA
di Maria Gloria Riva
Quella di suor Maria Gloria Riva è una Via crucis poetica e coinvolgente per dare speranza a chiunque, in qualsiasi situazione. Il fulcro del testo, pensato per chi vuole meditare individualmente o in comunità la Via crucis durante l'Anno Santo, è il tema della speranza che permea il Giubileo che stiamo vivendo. Abbandonandosi al Cristo, sofferenza e morte non sono più l’ultima parola sull’uomo; lo sono, invece, perdono e vita eterna. Perché chi vive con la certezza che in Gesù ogni uomo è legato alla misericordia divina, vive con la speranza nel cuore, per quanto drammatico possa essere il suo presente. L’autrice, delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, si occupa di educare lo sguardo alla Bellezza, è curatrice di alcune mostre e Ispettore onorario dei Beni Culturali per la Diocesi di San Marino Montefeltro-Rimini.
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RISTAMPE
Tra le ristampe, da segnalare, sulle tematiche giubilari: Adesso, non domani di Marco Gallo, una breve ma accurata ricostruzione della vicenda biblica e storica dei giubilei e dei gesti tipici dell'anno giubilare – la penitenza, il pellegrinaggio, le indulgenze, la riconciliazione e Roma – che si interroga su che cosa tali gesti possano significare per l’uomo contemporaneo; e Pellegrini di speranza di Giorgio Ronzoni, un sussidio for dummies da mettere nello zaino prima di partire per il pellegrinaggio, una presentazione semplice e concisa del significato esistenziale e spirituale dei tre elementi distintivi del Giubileo (indulgenza, pellegrinaggio, Porta Santa), per chiunque, da solo o in comunità, voglia comprendere e vivere appieno il giubileo.
Due, infine, le ristampe dei libri di Oliviero Svanera: Si quaeris amare. Tredici meditazioni per single, coppie e cercatori d'amore, che nel titolo evoca la nota preghiera Si quaeris miracula (Se cerchi i miracoli), recitata secondo la pietà popolare soprattutto per ritrovare le cose perdute, tra cui anche l’Amore, la cui mancanza è il vero vulnus dell’uomo moderno; e Tu sei amore. Una prospettiva francescana sulla coppia, un libro che parla dell’amore, in particolare di quello tra l’uomo e la donna, che è l’archetipo di ogni altro amore umano, partendo dalla prospettiva antropologica e biblica, tenta di analizzare l’amore dall’angolazione specifica della spiritualità francescana.

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"Si quaeris amare" (ed. EMP), l’itinerario formativo per single, coppie e cercatori d’amore scritto da Oliviero Svanera, rettore del Santo
Nato dall’esperienza degli incontri nel nome di sant’Antonio Casamenteiro che si tengono ogni anno a Padova al Santo, è un autentico cammino vocazionale in tredici tappe per cogliere il senso dell’amare nelle sue molteplici sfumature e opportunità
Si quaeris amare (se vuoi amare) è il titolo di questo libro di fra Oliviero Svanera, rettore della Basilica del Santo a Padova, per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova, che evoca la nota preghiera Si quaeris miracula (Se cerchi i miracoli), composta da fra Giuliano da Spira per la festa di sant’Antonio. La pietà popolare ha fatto propria questa invocazione recitandola soprattutto al fine di ritrovare le cose perdute (resque perditas, dice il testo). Ma non sono solo le “cose” materiali che noi cerchiamo. Il devoto invoca il Santo per chiedere ogni tipo di grazia. Ciò che è più vivo in noi è il desiderio di trovare amore, perché di amare e di essere amato ha sete il cuore di ogni uomo e donna e niente ci appaga come l’amore.
È la mancanza d’amore infatti il vero vulnus dell’uomo moderno che, suo malgrado, mentre esalta la soggettività individuale in vista di una propria autorealizzazione, si consegna spesso alla solitudine affettiva ed esistenziale. Ebbene c’è un sensus fidei, una consapevolezza della fede che si esprime soprattutto nella devozione antoniana della gente di lingua portoghese per cui sant’Antonio è invocato come casamenteiro: colui che dà concreto compi-mento al desiderio di trovare l’amore, una compagna o un compagno, una moglie o un marito, colui che fa incontrare l’anima gemella facendo sì che si possa metter su famiglia o “accasarsi” (da cui il termine casamenteiro).
Questo libro che vuole essere uno strumento per accompagnare i single alla scoperta dell’amore, nasce alla luce della tradizione antoniana del casamenteiro e di un’esperienza di incontri per single che da alcuni anni si svolge presso la Basilica del Santo di Padova.
Le meditazioni sul tema dell’amore sono tredici, con ri-ferimento alla Tredicina di sant’Antonio, l’antica forma di preghiera composta da tredici invocazioni con cui ci si prepara alla festa del Santo, il 13 giugno.
I destinatari del libro però non sono solo i single, perché approfondiscano il rapporto con se stessi, con la vita e con il prossimo, confidando nella promessa d’amore che Dio riserva ad ogni uomo, ma anche gli amori feriti, cioè le persone ora single a seguito di una separazione o di un divorzio, perché sanino la loro situazione con l’olio della misericordia e del perdono; i fidanzati, perché si confrontino su alcuni temi caldi della vita amorosa; le coppie di sposi e le famiglie, perché trovino tra le pareti di casa un momento comune di lectio biblica e di preghiera, una sosta nella trama delle occupazioni quotidiane.
Il lettore trova all’inizio di ogni capitolo del libro una lectio divina, ispirata a un testo biblico. La lettura sapienziale della Parola, mentre illumina la nostra vita sul tema pre-scelto, lascia poi spazio a una meditazione esistenziale, che diventa infine lettura orante con una preghiera a conclusio-ne di ogni capitolo. Si vuole invitare così il lettore a lavorare sul doppio binario della sapienza del cielo e della terra. A camminare nell’amore con i piedi per terra e con il profumo dell’eternità nel cuore.
L’AUTORE
Oliviero SVANERA, francescano conventuale, nato a Lumezzane (Bs) nel 1959, è rettore della Basilica di sant’Antonio di Padova. È docente di teologia morale e pastorale della famiglia presso l’Istituto teologico S. Antonio dottore e la Facoltà teologica del Triveneto, sede di Padova. Da anni promuove iniziative di formazione per la coppia e la famiglia ed è fondatore del Movimento francescano di fraternità familiare presso i Santuari antoniani di Camposampiero (Pd). Fa parte della redazione della rivista teologica «Credereoggi». Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per le Edizioni Messaggero Padova: Sposarsi? Una scelta di libertà e grazia (2011); Tu sei amore. Una prospettiva francescana sulla coppia (2013); Amori feriti. La chiesa in cammino con separati e divorziati (2014); Amarsi da Dio. Storie d'amore bibliche e contemporanee (2018).
Qui il video di presentazione del libro (al minuto 27’ 10” le domande all’autore e le sue risposte): https://www.facebook.com/watch/live/?v=323366212476632&ref=watch_permalink
DATI BIBLIOGRAFICI
Titolo: Si quaeris amare
Sottotitolo: Tredici meditazioni per single, coppie e cercatori d’amore
Autore: Oliviero Svanera
Settore: Attualità
Collana: Fuori Collana
1a edizione 2021
Copertina: Brossura plastificata lucida
Formato: 14,0 x 21,0
Pagine: 142
ISBN: 978-88-250-5280-0
Vai alla scheda libro e leggi l’abstract: https://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-5280-0

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41° Giornata per la Vita, domenica 3 febbraio al Santo la messa più “attesa” e visita guidata a tema
Nella santa messa delle 11.00 la benedizione delle coppie che desiderano avere figli e di quelle già in attesa. Alle 14.00 la visita guidata tra arte e spiritualità “La gioia dell’amore genera sempre vita”
In occasione della 41° Giornata nazionale per la Vita, domenica 3 febbraio, alle ore 11.00 si celebrerà in Basilica di Sant’Antonio a Padova una messa dedicata alle mamme in dolce attesa, alle coppie che desiderano avere un figlio e a quelle che, stringendo tra le braccia il proprio bambino, ritornano per ringraziare il Santo. Dopo la celebrazione eucaristica, presieduta dal rettore padre Oliviero Svanera, seguirà una benedizione delle coppie e delle mamme in gravidanza. Il rettore e gli altri celebranti invocano sulle coppie una prima benedizione di Dio per intercessione di sant’Antonio, quindi una seconda speciale benedizione a seconda dei casi: per la salute di mamma e bambino durante la gestazione e il parto, per chiedere il dono della maternità e della paternità, per ringraziare perché quel dono è arrivato. La santa messa sarà trasmessa come di consueto anche in diretta streaming web. Si tratta di un evento particolarmente sentito dai devoti, che ogni anno arrivano numerosi e spesso anche da fuori regione.
Arricchirà la giornata nel pomeriggio, alle ore 14.00, una visita guidata alla scoperta della maternità e della paternità attraverso le opere d’arte della Basilica. “La gioia dell’amore genera sempre vita”, questo il titolo del percorso artistico, è un viaggio tra le figure bibliche di Maria e Giuseppe, personaggi cari alla devozione popolare come Gioacchino e Anna, e santi come Antonio, Francesco, Chiara e Massimiliano Kolbe, che insegnano come la gioia dell’amore sia capace di generare sempre vita e di far esprimere le potenzialità materne e paterne che risiedono in ciascuno. Prenotazione obbligatoria on line (https://service.santantonio.org/giornata-della-vita-2019/). Sarà richiesto un contributo di 3 euro a persona per l’utilizzo delle radioguide. A ogni partecipante verrà dato in omaggio il libro Per la nascita di un figlio di Alberto Vela (ed. Edizioni Messaggero Padova).

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"Amarsi da Dio", il libro di padre Oliviero Svanera, rettore del Santo, presentato a Camposampiero il 23 novembre
Il volume edito da EMP racconta sette storie d’amore della Bibbia e le confronta con la vita concreta di sette coppie del 21° secolo
Amarsi da Dio, il libro di padre Oliviero Svanera, rettore del Santo, da poco edito da EMP, verrà presentato a Camposampiero (PD) venerdì 23 novembre alle ore 20.45 all’Auditorium della Casa di Spiritualità dei Santuari Antoniani. Con l’autore dialogano Roberta Ronchiato, biblista e docente alla Facoltà Teologica del Triveneto, e i coniugi Chiara Buzzacaro e Edoardo Vian dell’Oasi Famiglia di Camposampiero. Modera Alberto Vela delle Edizioni Messaggero Padova. Con intermezzi recitati con l’attrice Annalisa Zanetti e musicali del Duo Manfredi, con Sofia Bolzan, violino, e Giacomo Grespan al violoncello. Ingresso libero.
Il libro Amarsi da Dio edito da EMP è un invito a entrare nel mondo biblico, popolato di famiglie, di storie d’amore e di crisi familiari e a lasciarsi conquistare dal fascino di queste narrazioni. L’autore si focalizza su sette coppie bibliche, scegliendo alcune più “classiche” e famose, come Adamo ed Eva o Maria e Giuseppe, e facendoci riscoprire altre meno conosciute, come Davide e Abisag oppure Gomer e Osea. Per ciascuna ha ricavato un tema portante - differenza, tenerezza, sessualità, perdono, dialogo, conflitto, generatività - riuscendo a declinare il racconto biblico per farlo dialogare con le coppie del 21° secolo. Le dinamiche di relazione nella Bibbia diventano così strumenti per interpellare il lettore sul suo desiderio di amare ed essere amato. I riferimenti biblici sono arricchiti da continui rimandi alla vita di san Francesco e dall’esperienza concreta di sette coppie di oggi, giovani e meno giovani, che narrano la loro vicenda coniugale. Le testimonianze di questi sposi contemporanei mostrano che, dentro tutte le contraddizioni e le imperfezioni del reale, vi può essere una prospettiva di cielo e si può aprire una breccia di un percorso di bellezza possibile.
L’AUTORE
Oliviero SVANERA, francescano conventuale, nato a Lumezzane (BS) nel 1959, è rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova. È docente di teologia morale e pastorale della famiglia all’Istituto Teologico S. Antonio dottore e alla Facoltà Teologica del Triveneto, sede di Padova. Da anni promuove iniziative di formazione per la coppia e la famiglia ed è fondatore del Movimento francescano di fraternità familiare con sede ai Santuari antoniani di Camposampiero (PD). Fa parte della redazione della rivista teologica «Credereoggi». Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per le Edizioni Messaggero Padova: Sposarsi? Una scelta di libertà e grazia (2011); Tu sei amore. Una prospettiva francescana sulla coppia (2013); Amori feriti. La chiesa in cammino con separati e divorziati (2014).
DATI BIBLIOGRAFICI
Titolo: Amarsi da Dio
Sottotitolo: Storie d'amore bibliche e contemporanee
Autore: Oliviero Svanera
Editore: Edizioni Messaggero Padova - www.edizionimessaggero.it
Pagine: 200
ISBN: 978-88-250-4779-0
Scheda libro e abstract del volume: http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-4779-0
Allegati disponibili

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Al Santo la commemorazione di padre Cortese, Martire della carità e Medaglia d’oro al merito civile
Durante la seconda Guerra mondiale il francescano, direttore del “Messaggero di sant’Antonio”, si prodigò per salvare perseguitati politici, internati ed ebrei
Domenica 11 novembre, alle 16.00 in Basilica di Sant’Antonio a Padova, si terrà l’annuale commemorazione del Servo di Dio Placido Cortese, nel 74° anniversario della sua morte. A celebrare la santa messa sarà monsignor Ettore Carlo Malnati, vicario episcopale per il laicato e la cultura della diocesi di Trieste. Il prelato negli anni 2002-2003 fu giudice delegato nell’inchiesta diocesana per la beatificazione e canonizzazione di padre Placido Cortese, e in tale veste raccolse le deposizioni dei testimoni chiamati a deporre sulla vita, virtù e martirio del francescano. Seguirà la preghiera al Memoriale di padre Cortese, dove ogni anno migliaia di persone sostano invocando la sua intercessione ed esprimendo la loro ammirazione e devozione. Sarà gradita la presenza di amici e fedeli.
Sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali (1907-1944) e «Martire della carità», negli anni tragici della seconda Guerra mondiale padre Cortese, all’epoca direttore del «Messaggero di sant’Antonio», si prodigò per soccorrere gli internati nei campi di concentramento a Padova e per salvare civili, militari e appartenenti al popolo ebraico. Rapito dai nazisti l’8 ottobre 1944, morì dopo atroci torture nel bunker della Gestapo di piazza Oberdan a Trieste. È in corso la causa di canonizzazione: la Positio sarà esaminata dai Consultori teologi della Congregazione delle cause dei Santi nei primi mesi del 2020. L’8 febbraio scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato ai frati del Santo la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria di padre Cortese per il suo «fulgido esempio di alti valori cristiani e di dedizione al servizio della società civile», come si legge nella motivazione del conferimento della medaglia alla memoria (Dpr del 5 giugno 2017).
APPROFONDIMENTI:
Vai al video della consegna della medaglia (video ufficiale della Presidenza della Repubblica italiana)
Comunicati stampa su p. Cortese e la "Catena di salvezza":
- 17 novembre 2017: Dagli USA nuovi documenti sulla “Catena di salvezza” di padre Cortese, tra i collaboratori il medico e politico Angelo Lorenzi, fondatore delle Acli padovane
http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/dagli-usa-nuovi-documenti-sulla-catena-di-salvezza-di-padre-cortese-tra-i-collaboratori-il
- 26 settembre 2017: Si è spenta Carla Liliana Martini, una delle ultime testimoni della “Catena di salvezza”
http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/si-e-spenta-carla-liliana-martini-una-delle-ultime-testimoni-della-catena-di-salvezza
- 7 settembre 2017: L'8 settembre al Santo “Anch’io Milena Zambon”, una pièce per ricordare la nascita della “Catena di salvezza” l’8 settembre del 1943 che salvò molti perseguitati dal nazifascismo a Padova
http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/l8-settembre-al-santo-anchio-milena-zambon-una-piece-ricordare-la-nascita-della-catena-di
- 25 gennaio 2017: Il 27 gennaio al Santo il ricordo di quanti collaborarono con padre Cortese alla «catena di salvezza» di perseguitati e internati dal nazifascismo
http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/il-27-gennaio-al-santo-il-ricordo-di-quanti-collaborarono-con-padre-cortese-alla-catena-di
A questo link le video-testimonianze di due sorelle Martini, Lidia e Carla Liliana (entrambe scomparse), tratte dal libro con dvd Padre Placido Cortese. Il Coraggio del Silenzio di Paolo Damosso (ed. EMP):
https://youtu.be/_B_t5LUZBNg
Le sorelle Lidia e Liliana Martini parlano del funzionamento della «catena di salvezza» coordinata da padre Cortese.
Allegati disponibili

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"Amarsi da Dio", Oliviero Svanera racconta sette storie d’amore della Bibbia e le confronta con la vita concreta di sette coppie del 21° secolo
Una rilettura simbolico-esistenziale non scontata delle vicende di coppie bibliche, tra affetti e crisi familiari, che attraverso le testimonianze di sposi di oggi entra nelle pieghe del quotidiano per scoprire l’artigianalità dell’amore
Presentazione del libro venerdì 26 ottobre a Padova alle 20.45 (Sala dello Studio Teologico al Santo)
Il libro Amarsi da Dio edito da EMP è un invito a entrare nel mondo biblico, popolato di famiglie, di storie d’amore e di crisi familiari e a lasciarsi conquistare dal fascino di queste narrazioni. L’autore, padre Oliviero Svanera, francescano, teologo e rettore della Basilica del Santo a Padova, si focalizza su sette coppie bibliche, scegliendo alcune più “classiche” e famose, come Adamo ed Eva o Maria e Giuseppe, e facendoci riscoprire altre meno conosciute, come Davide e Abisag oppure Gomer e Osea. Per ciascuna ha ricavato un tema portante - differenza, tenerezza, sessualità, perdono, dialogo, conflitto, generatività - riuscendo a declinare il racconto biblico per farlo dialogare con le coppie del 21° secolo. Le dinamiche di relazione nella Bibbia diventano così strumenti per interpellare il lettore sul suo desiderio di amare ed essere amato. I riferimenti biblici sono arricchiti da continui rimandi alla vita di san Francesco e dall’esperienza concreta di sette coppie di oggi, giovani e meno giovani, che narrano la loro vicenda coniugale. Le testimonianze di questi sposi contemporanei mostrano che, dentro tutte le contraddizioni e le imperfezioni del reale, vi può essere una prospettiva di cielo e si può aprire una breccia di un percorso di bellezza possibile.
Da questi ingredienti ne esce un libro gradevole da leggere, che incuriosirà il lettore e, soprattutto, che non resta su un piano astratto, ma entra nelle pieghe della vita, da quelle della quotidianità fatta di dialogo, sessualità e tenerezza, a quelle lacerate dal conflitto e che necessitano del perdono, a quelle dello straordinario miracolo della conciliazione degli opposti del maschile e del femminile e della generatività costitutiva della coppia.
Tutto è cambiato nel mondo delle relazioni tra uomo e donna e della concezione del legame di coppia. «Per le coppie di oggi non ci sono più i tempi di attesa, in cui matura con il tempo il senso e l’orizzonte della relazione – scrive l’autore -. Siamo entrati infatti nella stagione del fast love e del fast sex che, di contro, si accompagna al time slowly delle scelte e delle decisioni. Tempi sempre più rapidi nell’approccio amoroso e, invece, sempre più dilazionati nel decidersi per l’altro, con percorsi e dinamiche di prove d’amore per arrivare un domani, forse sì forse no, al matrimonio. È il tempo dell’interpersonalità libera, soggettivamente protesa alla gratificazione, al piacere e intensamente ripiegata sul presente. Sia il “fidanzamento” che il “matrimonio” sono realtà amorose che hanno perso appeal nella nostra società occidentale».
Svanera invita perciò a interrogarsi «sul fine da dare alle nostre esperienze d’amore e sul come vivere le gioie e i dolori, le incomprensioni e i conflitti che necessariamente in esse si generano, ma anche a domandarsi come rendere i nostri rapporti d’amore generativi e non statici; capaci di vivere in armonia la differenza tra uomo e donna, attraverso il dialogo e un linguaggio dell’eros armonioso e fecondo, senza cadere in balìa di illusioni romantiche o ritrovarsi in preda a delusioni e sofferenze d’amore distruttive, perché si è animati dalla fede nel perdono redentivo. In conclusione si tratta di credere – come dice papa Francesco – che è possibile “fare un lavoro” sull’amore: l’amore, infatti, è artigianale. È un’arte, un’opera nel senso più originale del termine, téchne in greco, che designa competenza, capacità di fare e richiede costante applicazione».
E leggendo il libro potremmo di nuovo fare l’entusiasmante scoperta che «la Bibbia parla di noi, delle nostre paure, dei nostri sogni, dei nostri tradimenti, della nostra fede e di qualsiasi ombra o luce possa passare nel cuore dell’uomo», come raccontano nella Prefazione una delle coppie-testimoni, Chiara ed Edoardo Vian.
Il volume sarà presentato venerdì 26 ottobre a Padova alle 20.45 (Sala dello Studio Teologico al Santo). Con l’autore dialogheranno Assunta Steccanella della Facoltà Teologica del Triveneto, Roberta Gallato e Paolo Arcolin dell'Ufficio famiglia Diocesi di Padova. Presenterà la serata fra Fabio Scarsato, direttore editoriale “Messaggero di sant’Antonio”. Voce recitante Annalisa Zanetti e intervalli musicali del Duo Manfredi (Sofia Bolzan, violino, e Giacomo Grespan, violoncello).
L’AUTORE
Oliviero SVANERA, francescano conventuale, nato a Lumezzane (BS) nel 1959, è rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova. È docente di teologia morale e pastorale della famiglia all’Istituto Teologico S. Antonio dottore e alla Facoltà Teologica del Triveneto, sede di Padova. Da anni promuove iniziative di formazione per la coppia e la famiglia ed è fondatore del Movimento francescano di fraternità familiare con sede ai Santuari antoniani di Camposampiero (PD). Fa parte della redazione della rivista teologica «Credereoggi». Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per le Edizioni Messaggero Padova: Sposarsi? Una scelta di libertà e grazia (2011); Tu sei amore. Una prospettiva francescana sulla coppia (2013); Amori feriti. La chiesa in cammino con separati e divorziati (2014).
DATI BIBLIOGRAFICI
Titolo: Amarsi da Dio
Sottotitolo: Storie d'amore bibliche e contemporanee
Autore: Oliviero Svanera
Editore: Edizioni Messaggero Padova - www.edizionimessaggero.it
Pagine: 200
ISBN: 978-88-250-4779-0
Scheda libro e abstract del volume: http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-4779-0
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Domani in Basilica di Sant’Antonio 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo”, un’intera giornata per pellegrini, runners, marciatori e maratoneti
Alle 12.00 tavola rotonda sul progetto di estensione del Cammino di Sant’Antonio da Milazzo a Padova, via Assisi. Alle 17.00 benedizione dei camminatori e delle loro scarpe. Nel pomeriggio visite guidate, incontri con l'autore, mostre
Camminatori, pellegrini, runners, marciatori, maratoneti. Saranno loro i protagonisti della 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo” che si terrà domani, sabato 21 aprile, dalle 9.00 alle 19.00 a Padova, nel complesso della Basilica di Sant’Antonio. Un’occasione per conoscere più da vicino alcuni splendidi itinerari di pellegrinaggio “a piedi” del Veneto e di altre regioni italiane, per ascoltare testimonianze di camminatori, per condividere esperienze, attraverso mostre, visite guidate, libri, tavole rotonde e, immancabili, scarponi e scarpe da running, che verranno pure benedetti assieme a chi li calza. Tra le molte iniziative anche la presentazione dell’ambizioso progetto di un Cammino di circa 1.550 chilometri sulle orme del Santo che attraversa tutta l’Italia, da Capo Milazzo, in Sicilia, fino a Padova, in Veneto, passando per Assisi, nell’intento di ripercorrere i passi di frate Antonio lungo la penisola nel 1221. Sarebbe, se realizzato interamente, il più lungo Cammino in territorio italiano.
Ricco il programma della giornata. Al mattino, dalle 9.30 alle 12.00 la Sala dello Studio Teologico ospiterà la presentazione di quattro cammini italiani (Cammino di Dante, Cammino del Beato Enrico, Via di Francesco e Via Flavia).
A seguire, dalle 12.00 alle 13.00, la tavola rotonda “Valutazioni e questioni preliminari intorno alla proposta del Cammino di Sant’Antonio Capo Milazzo – Assisi – Padova” con Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova; Katia Maccarrone, sindaco di Camposampiero; Flaviano Torresan della Regione del Veneto in rappresentanza dell’assessore regionale al turismo; Monica Valeri dell’APT Regione Emilia Romagna; Carlo Migliosi del Comune di Assisi; Giovanni Formica, sindaco di Milazzo; Mirco Zorzo, presidente dell’associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”. Introduce Pompeo Volpe, autore dello studio di fattibilità. Coordina padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica del Santo. La proposta, sostenuta da uno studio di plausibilità sull’itinerario che Antonio avrebbe percorso nella primavera del 1221 per raggiungere Assisi da Capo Milazzo, rappresenta un ambizioso progetto che integra i già esistenti Cammini di Sant’Antonio: il cosiddetto “ultimo cammino” da Camposampiero a Padova e quello da Assisi a Padova. Promosso dalla Basilica del Santo, in sinergia con le comunità, le associazioni, gli enti locali e le regioni, il progetto vuole identificare un percorso filologicamente corretto e fruibile a piedi in sicurezza dalla Sicilia all’Umbria, attraverso Calabria, Basilicata, Campania, Lazio.
Alle 13.30 si potrà partecipare alla visita storico-artistica guidata in Basilica “Tracce di cammini e pellegrini” (prenotazione obbligatoria su: www.santantonio.org/visiteguidate), mentre dalle 15.00 alle 16.30 nella Sala dello Studio Teologico si potrà ascoltare la testimonianza di Giannino Scanferla, pellegrino lungo il Cammino di Sant’Antonio e scrittore, e la presentazione della mostra “Camminamente” di Antonio Gregolin. Conduce e modera l’incontro padre Fabio Scarsato, esperto di Cammini e studioso di francescanesimo. Scanferla ha percorso a piedi antiche vie dello spirito, come il Cammino di Santiago, la Via di Francesco e il Cammino di Sant’Antonio. L’esperienza di quest’ultimo viaggio dalla Basilica del Santo a Padova fino al Santuario della Verna è confluita in un diario minuzioso appena stampato per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova, Sul Cammino di Sant’Antonio, che narra chilometri di cammino solitario dal Veneto alla Toscana, attraverso oasi naturalistiche, parchi regionali e meraviglie dell’arte. Il viaggio di un uomo che da “peregrino”, camminando per campi, calcando sentieri e carrarecce, ricerca il senso dell’esistenza nella religione, nella storia, nell’arte e nella natura dell’Italia minore.
Alle 17.00 la santa messa, celebrata dal rettore del Santo, si concluderà con una benedizione particolare a pellegrini, camminatori, marciatori e maratoneti presenti, invitati a presentarsi in chiesa calzando le scarpe utilizzate nei propri cammini o nelle maratone.
Alle 18.00 verrà inaugurata nel Chiostro del Generale la mostra “Camminamente” di Antonio Gregolin. A fare da padrini all’esposizione, ci saranno due camminatori dell’estremo: il vicentino Tom Perry, conosciuto come l’uomo che scende i vulcani a piedi nudi, e il bresciano Roberto Ghidoni, primatista della Iditarod, la più estrema maratona del mondo che si svolge tra i ghiacci dell’Alaska. Scarpe che parlano di cammini, cammini che raccontano storie: è questa la filosofia dell’esposizione che rende simboliche le 50 paia di scarpe esposte, in quella che è la prima mostra in Italia sul mondo dei camminatori e camminatori del mondo. Lo scorso anno, nell’allestimento in Basilica di San Francesco di Assisi, in quattro mesi si sono registrati un milione di visitatori.
Durante l’intera giornata, promossa tra gli altri dalla Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Associazione “Il Cammino di sant’Antonio”, nel Chiostro della Magnolia si potranno ricevere informazioni e materiale divulgativo sui vari Cammini italiani.
Info:
Ufficio informazioni della Basilica - www.santantonio.org - infobasilica@santantonio.org - Tel. 049 8225652
Associazione “Il Cammino di Sant’Antonio” - www.associazioneilcamminodisantantonio.org - Tel. 392 8852228
Per foto sul Cammino di Sant'Antonio: https://www.flickr.com/people/155856943@N02/
Per foto repertorio Camminamente: https://www.dropbox.com/sh/0nrs9visok6a5jc/AACPhhf50Jf_05YoOB-B8Adza?dl=0
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Basilica del Santo | ConferenzaStampa
1° Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo, “elogio della lentezza” tra spiritualità, solidarietà, arte e turismo sostenibile
Il 21 aprile in Basilica di Sant’Antonio un’intera giornata di “pastorale a piedi” per pellegrini, runners e maratoneti. Con una speciale benedizione dei camminatori e delle loro scarpe. Lo sguardo al 2021, 8° centenario dell’arrivo di Antonio in Italia
Un momento d'incontro con i tanti pellegrini e con chi ama mettersi in cammino. Un’occasione per conoscere più da vicino alcuni splendidi itinerari di pellegrinaggio “a piedi” del Veneto e di altre regioni italiane, per ascoltare testimonianze di camminatori, per condividere esperienze, emozioni e… benedizioni speciali, attraverso mostre, visite guidate, libri, tavole rotonde e, immancabili, scarponi e scarpe da running, che verranno pure benedette insieme a chi le calza. È la 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo” che si terrà sabato 21 aprile dalle 9.00 alle 19.00 a Padova, nel complesso della Basilica di Sant’Antonio. La manifestazione è stata presentata questa mattina al Santo da padre Oliviero Svanera, rettore della Pontificia Basilica del Santo; padre Alberto Tortelli, coordinatore del Cammino di sant’Antonio; Mirco Zorzo, presidente dell’associazione “Il Cammino di sant’Antonio”; Antonio Gregolin, artista e curatore della mostra “Camminamente”; Alessio Bui, referente del progetto del Cammino Milazzo – Assisi – Padova e Alberto Vela delle Edizioni Messaggero Padova.
Tra le molte iniziative anche l’ambizioso progetto di un Cammino di circa 1.550 chilometri sulle orme del Santo che attraversa tutta l’Italia, da Capo Milazzo, in Sicilia, fino a Padova, in Veneto, passando per Assisi, nell’intento di ripercorrere i passi di frate Antonio lungo la penisola nel 1221. Una proposta particolarmente suggestiva che tende a unire l’Italia tutta, da sud a nord, in un cammino non solo spirituale, ma anche di concreta solidarietà in un periodo storico ancora una volta segnato da fratture e divisioni.
Dedicata a pellegrini, runners, camminatori, marciatori e maratoneti – molti saranno in città per la PadovaMarathon del giorno seguente – la giornata, promossa tra gli altri dalla Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Associazione “Il Cammino di sant’Antonio”, sottolinea il tema forte dei cammini come percorsi spirituali e di ricerca, come testimoniano la Via Francigena, Santiago di Compostela e il Cammino di Sant’Antonio, solo per citarne alcuni. Che ci si metta in strada per fede, sport, turismo o semplice curiosità, infatti, ogni lungo Cammino resta un percorso verso se stessi che apre a Dio e tutti i “cammini lunghi” hanno avuto origine in ambito religioso nel periodo medioevale. Che il pellegrinaggio, inteso come cammino spirituale, stia vivendo una seconda giovinezza è un dato di fatto, basti pensare ai 200mila pellegrini annuali verso Santiago e ai 30mila l’anno lungo la Via Francigena. Motivati da quest’ottica, i frati francescani del Santo hanno deciso di istituire per tutti camminatori un momento di festa pastorale a tema, così come altre che si celebrano nel santuario antoniano (giornate del malato, per la Vita, per i genitori che hanno perso un figlio). Non a caso, durante la giornata del 21 aprile, la santa messa delle ore 17.00, celebrata dal rettore del Santo, si concluderà con una benedizione particolare a pellegrini, camminatori, marciatori e maratoneti presenti, invitati a presentarsi in chiesa calzando le scarpe utilizzate nei propri cammini o nelle maratone. L’intento è di creare un appuntamento fisso da ripetere ogni anno, in vista del 2021, ottavo centenario dell’arrivo di frate Antonio in Italia.
Denso il programma della 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo”. Al mattino, dalle 9.30 alle 12.00 la Sala dello Studio Teologico ospiterà la presentazione di quattro cammini italiani (Cammino di Dante, Cammino del Beato Enrico, Via di Francesco e Via Flavia), seguita dalla tavola rotonda sul progetto del Cammino di Sant’Antonio da Milazzo a Padova, passando per Assisi, con protagonisti i sindaci di Padova (Sergio Giordani), Milazzo (Giovanni Formica) e Assisi (Stefania Proietti) e l’assessore al turismo del Veneto, Federico Caner (ore 12.00 - 13.00). Coordinano padre Oliviero Svanera e Alberto Tortelli. L’ipotesi di estendere il Cammino di Sant’Antonio oltre il tratto Assisi-Padova, già codificato, al percorso che rievoca il viaggio compiuto da Antonio nella primavera del 1221 per raggiungere la città di san Francesco dalla Sicilia appare particolarmente suggestiva e ben documentata. L’itinerario è stato studiato sotto il profilo filologico e della fattibilità dai volontari-camminatori dell’associazione “Il Cammino di sant’Antonio” in sinergia con i frati francescani della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova. Due i tratti dell’itinerario: da Capo Milazzo a Capua, attraverso quattro regioni (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania), lungo la direttrice di quella che era la romana via Popillia, e da Capua ad Assisi, attraverso tre regioni (Campania, Lazio e Umbria). L’associazione ha messo a punto uno studio di fattibilità, che verrà illustrato nel corso della tavola rotonda, e testato le tappe siciliane e calabresi. La scorsa settimana gli esperti erano infatti in Sicilia e Calabria per effettuare i test “su strada” e coinvolgere le istituzioni e le associazioni locali. La realizzazione del Cammino richiede infatti non solo l’individuazione del tracciato, ma anche la sua messa in sicurezza, la sua fruibilità (segnaletica, individuazione di punti di ristoro, località di pernottamento per pellegrini ecc.) e la sua manutenzione. Assumendo che Antonio abbia percorso la via Popillia, il Cammino inteso come rievocazione di quel viaggio deve seguire quella direttrice fino a Capua. L’individuazione del tragitto da Villa San Giovanni (RC) a Capua, da proporre ai moderni viandanti e pellegrini, presenta però problemi legati alla scomparsa della consolare Popillia come l’aveva conosciuta Antonio nel 13° secolo. Oggi, sulla direttrice dell’antica Popillia e di quella normanno-sveva, insistono i sedimi della borbonica Strada delle Calabrie, nelle sue configurazioni attuali, ovvero S.S. 19 e S.S. 18, e dell’autostrada del Mediterraneo. Alla compatibilità filologica del tragitto, stanno seguendo la verifica della situazione di fatto, ovvero viabilità esistente, urbanizzazione, ecc. e il censimento del patrimonio monumentale e religioso attuale lungo il Cammino (abbazie, chiese, castelli, luoghi antoniani) e dell’ospitalità pellegrina esistente e potenziale. Si tratta di un severo impegno di studio e di applicazione che necessita del sostegno e dell’interesse delle comunità locali, delle associazioni e delle istituzioni, con l’obiettivo di completare il nuovo tratto da Milazzo ad Assisi entro l’anniversario antoniano di maggio 2021.
L’interesse per l’ambizioso progetto non manca a livello locale, come ha dimostrato il recente sopralluogo dei camminatori padovani al sud. Ogni Cammino, oltre a una valenza fortemente spirituale, rappresenta infatti anche una ritrovata modalità di fruire meno frettolosamente di arte, cultura, paesaggi, che coinvolge sempre più persone. Il progetto – ma a ben vedere la stessa Festa del 21 aprile – è una sorta di “Elogio della lentezza”, in un’epoca in cui tutto si consuma velocemente, anche l’esperienza del viaggio e della vacanza. Non è quindi un caso se i temi dei cammini, così come più in generale quelli del turismo lento, sono entrati a far parte negli ultimi anni delle proposte turistiche di Regioni e MiBACT: il 2016 è stato l’anno dei Cammini, il 2017 ha visto la messa on line dell’Atlante digitale dei Cammini e, soprattutto, il tema dei cammini è entrato a pieno titolo nel Piano Strategico del Turismo 2017-2022 «Italia Paese per Viaggiatori». Una logica che va oltre le dinamiche del turismo di massa, per proporre l’integrazione tra le grandi destinazioni e le aree interne, le tante proposte culturali, naturalistiche e paesaggistiche idealmente rappresentate anche dai piccoli borghi, altro elemento autentico e fortemente identitario del vivere italiano.
Il programma della giornata prosegue con alcuni momenti culturali e artistici. Alle 13.30 si potrà partecipare alla visita storico-artistica guidata in Basilica “Tracce di cammini e pellegrini” (nb: prenotazione obbligatoria su: www.santantonio.org/visiteguidate), mentre dalle 15.00 alle 16.30 nella Sala dello Studio Teologico si potrà seguire la presentazione-testimonianza di Giannino Scanferla sul Cammino di Sant’Antonio e la presentazione della mostra “Camminamente” di Antonio Gregolin. Conduce e modera l’incontro padre Fabio Scarsato, esperto di Cammini e studioso di francescanesimo.
Pellegrino e scrittore, Scanferla ha percorso a piedi antiche vie dello spirito, come il Cammino di Santiago, la Via di Francesco e il Cammino di Sant’Antonio. L’esperienza di quest’ultimo viaggio dalla Basilica del Santo a Padova fino al Santuario della Verna è confluita in un diario minuzioso in stampa in questi giorni: il libro Sul Cammino di Sant’Antonio (ed. Edizioni Messaggero Padova) narra chilometri di cammino solitario, dal Veneto alla Toscana, attraverso oasi naturalistiche, parchi regionali e meraviglie dell’arte. Unici compagni i ricordi che si accavallano, i pensieri e l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Il viaggio di un uomo che da “peregrino”, camminando per campi, calcando sentieri e carrarecce, superando torrenti e risalendo cortine montuose, sotto la calura opprimente di una torrida estate, ricerca il senso dell’esistenza nella religione, nella storia, nell’arte e nella natura dell’Italia minore. Il volume fa parte della collana In cammino che EMP ha dedicato alle testimonianze di cammino, esperienze che, in moltissimi casi, segnano vere e proprie rivoluzioni e conversioni nella vita dei protagonisti. Mentre a maggio uscirà la Guida al Cammino di Sant’Antonio, per i tipi di EMP in coedizione con Terre di mezzo: i frati del Santo e l’associazione “Il Cammino di Sant’Antonio” hanno ideato, realizzato e mappato questo itinerario di 450 km. Altimetrie, mappe, distanze, dislivelli, lista delle ospitalità, una sezione di testi per il “cammino interiore” per trascorrere 23 giorni a piedi nei luoghi più significativi della vita di Antonio.
Alle 18.00 verrà inaugurata nel Chiostro del Generale la mostra “Camminamente” di Antonio Gregolin. Scarpe che parlano di cammini, cammini che raccontano storie. È questa la filosofia che rende simboliche le 50 paia di scarpe esposte, in quella che è la prima mostra in Italia sul mondo dei camminatori e camminatori del mondo. Al Santo, a fare da padrini all’esposizione, ci saranno due camminatori dell’estremo: il vicentino Tom Perry, conosciuto come l’uomo che scende i vulcani a piedi nudi, e il bresciano Roberto Ghidoni, primatista della Iditarod, la più estrema maratona del mondo che si svolge tra i ghiacci dell’Alaska. Dopo l’allestimento nel 2017 nella Basilica di San Francesco di Assisi, dove in quattro mesi si sono registrati un milione di visitatori, “Camminamente” giunge ora in un altro luogo simbolico della spiritualità pellegrina: la Basilica di Sant’Antonio di Padova. Che si tratti di uomini che camminano per passione, sport o fede, come pure per scappare dalla morte, le scarpe rappresentano simbolicamente il rapporto che abbiamo con le due dimensioni del tempo: quello terreno e quello eterno. “Camminamente”, porterà al Santo di Padova per la prima volta, scarpe vissute e consumate dalla fatica degli uomini. Tra queste, nella sezione dedicata alla storia, le scarpette da calcio del 1940 appartenute al regista Ermanno Olmi, accanto a quelle di Emilio Salgari e Marco Paolini, che pur non essendo grandi camminatori, hanno compiuto con la mente viaggi straordinari nella memoria: “Cammina-mente”, appunto. In mostra per la prima volta, nella specifica sezione delle “Scarpe di fede”, anche le scarpe di Giannino Scanferla, testimoni del suo pellegrinaggio di 400 km lungo il Cammino di Sant’Antonio.
Durante l’intera giornata si potranno ricevere informazioni e materiale divulgativo sui vari Cammini italiani negli stand del Chiostro della Magnolia.
CONTATTI PER IL PUBBLICO:
Ufficio informazioni della Basilica
www.santantonio.org - infobasilica@santantonio.org - Tel. 049 8225652
Associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”
www.associazioneilcamminodisantantonio.org - Tel. 392 8852228
Per foto sul Cammino di Sant'Antonio: https://www.flickr.com/people/155856943@N02/
Per foto repertorio Camminamente: https://www.dropbox.com/sh/0nrs9visok6a5jc/AACPhhf50Jf_05YoOB-B8Adza?dl=0
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Basilica del Santo | ComunicatoStampa
“Tuo figlio vive!”, l’8 aprile al Santo una messa solenne per quanti hanno subito la morte di un figlio
Parteciperanno le associazioni che supportano i famigliari colpiti dal lutto. La messa alle ore 11.00 sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.santantonio.org
È stata chiamata “Tuo figlio vive!” ed è una messa solenne dedicata a tutti coloro che hanno perso un figlio o una figlia, il dolore più grande per dei genitori. Si celebrerà nella Basilica di Sant’Antonio domenica 8 aprile alle 11.00 e l’invito è esteso a parenti e amici che sono stati segnati da questo tipo di lutto così traumatico. La messa sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.santantonio.org.
La stessa data dell’iniziativa, ideata per la prima volta lo scorso anno dai frati del Santo, l’Ottava di Pasqua e giornata della Divina Misericordia, vuol dare un messaggio forte legato alla Risurrezione e all’affidarsi al cuore misericordioso del Signore per trovare conforto.
Sono state invitate alla celebrazione diverse associazioni che supportano, praticamente o moralmente, le famiglie colpite dalla morte prematura di un figlio, sia essa per malattia, incidente o suicidio. Tra queste l’Associazione italiana familiari e vittime della strada, la Comunità figli in cielo, L’Associazione piccoli angeli, l’Associazione Genitori sempre, l’Associazione Gruppo eventi, l’Associazione Ciao Lapo, la De Leo Fund Onlus (nata su iniziativa dei padovani Cristina e Diego De Leo, genitori di Nicola e Vittorio, tragicamente scomparsi nell’aprile 2005), L’Isola che c’è, Associazione Hospice Pediatrico Padova onlus. Le associazioni contattate si sono dimostrate molto colpite dalla proposta dei francescani della Basilica pontificia di Sant’Antonio di offrire il santuario antoniano come luogo di preghiera e di incontro con tutti coloro che hanno vissuto lo stesso dramma.
«In questi anni ho avuto modo di incontrare famiglie che hanno vissuto la dolorosa esperienza della perdita di una figlia o di un figlio e con loro ho condiviso la ricerca di un senso nello sguardo di Gesù misericordioso, alla ricerca di una condivisione fraterna, di uno spiraglio di luce, di parole di verità e di consolazione – commenta il rettore del Santo, padre Oliviero Svanera, che presiederà la celebrazione –. Come frati abbiamo perciò deciso di invitare tutti coloro che sono stati colpiti dalla perdita di un figlio a celebrare questa messa nella nostra basilica a Padova. Desideriamo in tal modo essere vicini a chi sta vivendo, o ha vissuto, questa dolorosa esperienza perché nessuno sia solo in un momento così difficile e delicato. Capisco che sia difficile pregare quando il cuore è ferito e la tentazione è di chiuderci in noi stessi. Vogliamo però insieme aprire il nostro cuore al cuore di Dio con sincerità, con fiducia, nella verità che ci portiamo dentro. Nella celebrazione verrà rivolta una supplica particolare a sant’Antonio, che ha stretto tra le braccia il Bambin Gesù proprio come un padre e una madre fanno con i loro figli, e verrà impartita ai presenti una speciale benedizione perché si ravvivi la fede nella Risurrezione, la speranza nel futuro e la solidarietà fraterna».

Basilica del Santo | ComunicatoStampa
“24 ore per il Signore”, il Santo aperto anche di notte per pregare. È la prima volta nella sua storia
Dalle ore 15.00 del 9 marzo alle 15.00 del 10 marzo celebrazioni, Via Crucis, adorazione e confessioni insieme ai frati francescani. La basilica aderisce all’iniziativa del pontefice
La Basilica del Santo aderisce alla “24 ore per il Signore” indetta da papa Francesco. Dalle 15.00 di venerdì 9 marzo fino alle 15.00 di sabato 10 marzo il Santo resterà aperto continuativamente, anche di notte. È la prima volta, in tutta la sua secolare storia, che il santuario antoniano tiene i suoi portoni aperti sempre. L’invito che i francescani conventuali fanno a tutti, non soltanto a devoti e pellegrini, è di entrare a celebrare il sacramento della riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. O anche solo a riflettere, lontano dal rumore e dalla frenesia di tutti i giorni, in un’occasione non usuale di incontro personale con la misericordia di Dio.
Seguendo il filo conduttore delle parole del Salmo 130,4 “Presso di te è il perdono”, durante le 24 ore si svolgeranno le consuete celebrazioni secondo il calendario quaresimale della basilica, negli altri orari sono previsti momenti di preghiera con adorazione Eucaristica e possibilità di confessione.
«Come basilica pontificia quest’anno ci siamo sentiti interpellati dalle parole di papa Francesco al termine del messaggio per la Quaresima: “Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare” – spiega il rettore del Santo, padre Oliviero Svanera – È un messaggio forte e bello che, come frati, vogliamo lanciare a tutta la città, ad ogni uomo perché scopra il valore della preghiera e del raccoglimento interiore. Dedicare in particolare tempo al silenzio e all’adorazione, favorito dal buio della notte, dispone all’ascolto di Dio e del proprio cuore. Nel brusio incessante della comunicazione informatica, nell’invadenza della chiacchiera e nell’immaginario televisivo, una proposta come questa richiama l’urgenza di ritagliarsi un tempo per ricreare un ordine esteriore e interiore. Si tratta di un evento veramente straordinario, non solo perché, per la prima volta nella sua storia, la basilica sarà aperta per 24 ore, compresa quindi l’intera notte, ma anche e soprattutto perché la presenza di sacerdoti disponibili all’ascolto e al ministero della confessione può essere un’occasione per avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione, per cogliere l’opportunità di un cambiamento di vita e per fare l’esperienza del dono della misericordia e della tenerezza del Signore».
Promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’iniziativa “24 ore per il Signore” è nata a Roma cinque anni fa e si è subito diffusa nei cinque Continenti. L’invito è che in ogni Diocesi durante la quaresima almeno una chiesa rimanga aperta per 24 ore consecutive, in modo da offrire a tutti la possibilità della preghiera di adorazione e la possibilità di accostarsi al Sacramento della riconciliazione.
QUESTO IL PROGRAMMA:
Venerdì 9 marzo 2018
ore 15.00 Celebrazione di inizio delle “24 ore per il Signore”
ore 16.15 Via Crucis
ore 17.00 Santa Messa
dalle ore 18.00 alle ore 21.00 Adorazione Eucaristica
ore 21.00 Via Crucis
dalle ore 22.00 alle 24.00 Adorazione Eucaristica
Sabato 10 marzo 2018
dalle ore 00.00 alle ore 6.00 Adorazione Eucaristica
dalle ore 6.20 alle ore 11.30 Sante Messe secondo l’orario feriale
dalle ore 11.30 alle ore 14.30 Adorazione eucaristica
ore 14.30 Celebrazione conclusiva delle “24 ore per il Signore”
Per chi desidera, durante le ore di adorazione Eucaristica sarà possibile accostarsi al sacramento della riconciliazione.