Provincia Italiana S. Antonio di Padova | ComunicatoStampa

Francescani conventuali del nord-Italia: in Capitolo provinciale a Camposampiero eletto il Ministro provinciale, fra Roberto Brandinelli ofm conv.

I frati capitolari confermano il servizio di animazione e guida della fraternità provinciale già offerto da fra Roberto nel precedente quadriennio 2021-2025

20 Febbraio 2025| di Fra Giancarlo Paris, addetto stampa al Capitolo - Fra Francesco Cosma, Segretario del Capitolo

Provincia Italiana di S.Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali
Capitolo provinciale ordinario 2025 – Camposampiero 17-26 febbraio

 

Dal 17 febbraio è in corso a Camposampiero (nel Padovano, nella Casa di Spiritualità dei Santuari Antoniani) la Prima parte del Capitolo Provinciale Ordinario 2025 della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali. La Seconda parte si svolgerà dal 21 al 26 aprile sempre a Camposampiero.

 

Sono presenti 62 frati capitolari, in rappresentanza qualificata dei 235 religiosi iscritti alla Provincia. La Provincia religiosa vede frati presenti nel nord Italia, in Portogallo e Cile in due distinte delegazioni; alla Provincia sono anche affidate le Custodie provinciali del Ghana e di Francia-Belgio.

I lavori sono guidati in questa prima parte dal Ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, fra Carlos Alberto Trovarelli.

Oggi, giovedì 20 febbraio, i frati riuniti in Capitolo hanno provveduto all’elezione del Ministro provinciale, incarico quadriennale.

Al termine dello spoglio delle schede a suffragio diretto di tutti i frati aventi diritto è risultato eletto fra Roberto Brandinelli, riconfermato Ministro provinciale per un secondo mandato, 2025-2029. Fra Roberto (58 anni, originario di Savignano sul Rubicone, provincia di Forlì-Cesena) nei prossimi giorni sottoporrà ai frati del Capitolo la scelta dei frati componenti il Definitorio provinciale.

Durante questa Prima parte di Capitolo i frati sono chiamati: a verificare la vita della Provincia religiosa nel quadriennio 2021-2025; a scegliere i frati del “Definitorio provinciale” (ossia il Consiglio del Ministro provinciale); ad avviare la riflessione su alcuni temi urgenti ed emergenti per la vita della Provincia religiosa; ad avviare l'elaborazione del Progetto Provinciale Quadriennale 2025-2029 (che verrà finalizzato e approvato nella seconda parte del Capitolo).

Nella Seconda parte del Capitolo verranno invece conferiti i numerosi altri servizi e incarichi di guida delle comunità della Provincia e delle Opere della stessa. Tra questi anche l’individuazione del Rettore della Basilica del Santo, designazione suggerita dai frati alla Santa Sede alla quale spetta la nomina.

Negli ultimi anni la Provincia religiosa ha visto alcuni confratelli scelti da papa Francesco per incarichi particolari: fra Marco Tasca (originario di S. Angelo di Piove di Sacco, PD, già Ministro provinciale e Ministro generale) Arcivescovo Metropolita di Genova; fra Mauro Gambetti (originario di Castel S. Pietro, BO, già Ministro provinciale e Custode del Sacro Convento di Assisi) Cardinale diacono del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le ville pontificie di Castel Gandolfo, Arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano, Presidente della Fabbrica di San Pietro; fra François-Xavier Bustillo (originario di Pamplona, Spagna, già Custode della Custodia di Francia-Belgio) Vescovo di Ajaccio (Corsica, 2021) e Cardinale presbitero di Santa Maria Immacolata di Lourdes a Boccea (2023).

Info aggiornamenti dei lavori su www.francescaninorditalia.net

 

Camposampiero PD, 20 febbraio 2025 – curia@ppfmc.it 

 

Fra Giancarlo Paris, addetto stampa al Capitolo - Fra Francesco Cosma, Segretario del Capitolo

 


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Antonio 800 | ComunicatoStampa

Giovani a piedi a La Verna, sulle orme di san Francesco e sant’Antonio, con i frati del Santo e Antonio800

Parte dom. 28/07 dalla Basilica del Santo il gruppo di giovani e frati che, nell’ottocentenario dell’impressione delle stimmate di san Francesco, ripercorrono i passi dei santi francescani tra Umbria e Toscana lungo il Cammino di sant’Antonio

25 Luglio 2024| di Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio800» - Alessandra Sgarbossa, Ufficio Stampa Messaggero di sant'Antonio Editrice

Da Città di Castello al santuario di La Verna


Nell’estate 1224, mentre si trovava per un tempo di preghiera e silenzio sul monte di La Verna, nei pressi di Arezzo, Francesco d’Assisi ricevette l’impressione delle stimmate, «l’ultimo sigillo» come lo definirà Dante Alighieri, diventando il primo santo stimmatizzato della cristianità.

Sono passati esattamente 800 anni da quel fatto memorabile. Per la speciale occasione, un gruppo di 25 giovani coinvolti dalla Pastorale giovanile e vocazionale della Basilica del Santo di Padova, insieme ad alcuni frati francescani ripercorrerà a piedi i passi di san Francesco dall’Umbria alla Toscana, partendo da Città di Castello il 28 luglio per raggiungere il santuario di La Verna il 2 agosto. Cinque tappe, 80 chilometri di saliscendi appenninici che incontrano alcuni degli eremi e dei borghi più belli d’Italia, sulle orme di san Francesco e di sant’Antonio, nei «loro» luoghi. Cinque tappe che i social media della famiglia antoniana – in particolare quelli riferibili al progetto «Antonio800» – documenteranno con foto, video e reportage in diretta, per coinvolgere anche a distanza chi non potrà partecipare all’iniziativa.

«Non appena abbiamo lanciato il progetto, nel giro di pochi giorni siamo subito andati sold out riempiendo anche la lista d’attesa» spiega fra Nico Melato, dell’equipe di Pastorale giovanile e vocazionale della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova. «Avremmo voluto accogliere più richieste, ma le ospitalità pellegrine lungo il cammino francescano e antoniano non permettevano gruppi più ampi».

Città di Castello, Citerna, San Sepolcro, Montecasale, Montagna, Cerbaiolo, La Verna… tutte realtà segnate dalla testimonianza dei santi francescani, dall’arte, dalla bellezza della natura. Con una meta precisa, in una data «speciale» non solo per l’ottocentenario, come svela fra Nico Melato: «Cercheremo di metterci nei panni di un san Francesco insoddisfatto, sofferente, “ferito” nelle aspettative e nelle relazioni con i suoi frati. È questa la fase che il santo stava vivendo prima di arrivare a La Verna. Le stimmate sono state un segno di riconciliazione, di benedizione da parte di Dio, una risposta al tormento di Francesco. Per noi, arrivare a La Verna venerdì 2 agosto sottolineerà proprio questo aspetto. Il 2 agosto è la festa del Perdon d’Assisi, la festa della misericordia di Dio che ci vuole “tutti in paradiso”. Vivremo un cammino che farà i conti con la fatica e con le ferite della vita, ma anche un cammino aperto alla speranza certa offerta da Gesù, e scoperta provvidenzialmente da san Francesco e sant’Antonio nelle loro esistenze».

Gli 80 chilometri da Città di Castello a La Verna sono «frecciati», con alcune varianti, dai cammini francescani «La Via di Francesco» e «Di qui passò Francesco». In direzione nord, sono parte del «Cammino di Sant’Antonio».

L’iniziativa del pellegrinaggio francescano del 28 luglio-3 agosto nell’ottocentenario dell’impressione delle stimmate a La Verna è curata dalla Pastorale giovanile e vocazionale della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, dal Progetto «Antonio800» e da Pastorale dell’arte al Santo.

 

FOTO: scaricabili dall’area download di questa pagina
VIDEO scaricabile dal link https://www.youtube.com/watch?v=XtrNAvsm8D0

 

Per informazioni stampa:

ANTONIO800 – Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio800» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio800.org - www.antonio800.org

MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – Alessandra Sgarbossa, ufficio stampa - Mob. 380 2038621 – a.sgarbossa@santantonio.orgareastampa.messaggerosantantonio.it


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Basilica del Santo | ComunicatoStampa

“Il Santo per tutti”, un corso di formazione gratuito per accompagnatore culturale di persone con disabilità all’interno della Basilica di Sant’Antonio a Padova

Sei incontri tra aprile e maggio, iscrizioni entro il 30 marzo. Progetto di Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, Pastorale dell’Arte al Santo e Villaggio Sant’Antonio, con il contributo di Fondazione Cattolica

8 Marzo 2024| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice / Pastorale dell'Arte al Santo

A Padova la Basilica «del Santo», come molti la chiamano, è da secoli luogo di accoglienza di pellegrini, fedeli, viaggiatori. Ora i francescani conventuali che la animano, e in particolare i frati dell’equipe di Pastorale dell’Arte al Santo, desiderano renderlo ancor più luogo di incontro ed esperienza umana e spirituale accessibile e inclusivo con il progetto “Il Santo per tutti”.

L’iniziativa si articola in due parti. Una prima che riguarda un percorso gratuito di formazione per 15 animatori culturali per accompagnare in visita al complesso antoniano persone con disabilità motoria e intellettiva. Una seconda parte che prevede la realizzazione, da giugno a dicembre 2024, di una proposta di visita al complesso antoniano “con e per persone con disabilità”. Il progetto prevede inoltre un’ulteriore proposta sperimentale che coinvolgerà un gruppo di ragazzi e adulti con disabilità in qualità di “accompagnatori culturali”, superando l’immagine delle persone diversamente abili soltanto come “destinatari” di servizi all’interno di ambiti accreditati e strutturati. L’idea è di farle diventare protagoniste di iniziative in contesti esterni ai servizi tradizionali a loro dedicati, nello specifico nella promozione culturale.

«Dal 2017 proponiamo una serie di iniziative denominate “Pellegrini in arte” per far riscoprire nel loro significato storico, artistico e spirituale le bellezze custodite in alcuni luoghi simbolo della Basilica di Sant’Antonio e negli spazi monumentali collegati. Pensiamo che il linguaggio dell’arte sia universale, capace di parlare a tutti e di arricchire al contempo la spiritualità di ciascuno – spiegano i frati dell’equipe di Pastorale dell’Arte al Santo – La valorizzazione del patrimonio artistico, oltre a essere un valido strumento di salvaguardia dello stesso, si è dimostrato un ottimo mezzo per creare dialogo, conoscenza e arricchimento reciproco tra chi partecipa e chi propone, soprattutto nel caso di particolari categorie di persone coinvolte, come bambini, diversamente abili, persone inserite in particolari percorsi di recupero. Partendo quindi dall’organizzazione di un corso di formazione, si andrà a costituire un gruppo di guide culturali volontarie specializzate in visite inclusive per persone con disabilità intellettiva e motoria. L’obiettivo è quello di promuovere, dall’estate di quest’anno, percorsi di visite guidate che siano davvero “per tutti”».

Il progetto “Il Santo per tutti” della Pastorale dell’Arte al Santo è promosso dalla Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali del nord Italia in partenariato con il Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana (PD), ed è realizzato grazie al contributo di Fondazione Cattolica all’interno del progetto “Una mano a chi sostiene”.

Il corso si articola in 6 incontri (6 - 13 - 20 - 27 aprile e 4 - 11 maggio) che si svolgeranno il sabato mattina con orario 9.15 - 12.30 negli spazi del complesso antoniano. Ai partecipanti saranno forniti contenuti storico-artistici e di animazione per gestire una visita guidata per persone con disabilità. Sono previsti anche due laboratori pratico-operativi di organizzazione della visita. Alla conclusione del corso, per quanti avranno partecipato ad almeno 5 incontri, sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Ai corsisti che si renderanno disponibili come accompagnatori culturali di persone con disabilità nel periodo giugno - dicembre 2024 sarà riconosciuto un rimborso spese.

Per iscriversi, inviare entro e non oltre il 30 marzo a infobasilica@santantonio.org la scheda di iscrizione compilata e firmata disponibile a questo link pdf scheda iscrizione.

Il programma del corso è consultabile qui: link con volantino pdf - link con depliant

Info: Ufficio informazioni della Basilica di Sant'Antonio, tel. 049 8225652 e infobasilica@santantonio.org.


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Antonio 800 | ComunicatoStampa

Firmato nella Chiesa di Sant’Antonio a Terni il gemellaggio tra il “Cammino dei Protomartiri Francescani” e “Il Cammino di Sant’Antonio”

Diocesi di Terni-Narni-Amelia, Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei frati minori conventuali del nord Italia, Provincia Serafica S. Francesco d’Assisi dei frati minori dell’Umbria e Compagnia dei Romei

17 Gennaio 2024| di Alberto Friso, Progetto Antonio800 - Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Insieme per promuovere la spiritualità francescana, dalla valle ternana alla pianura padana


Clip video per copertura e foto scaricabili a questo link: https://we.tl/t-eGXB4CTXTL (scadenza link 24 gennaio 2024)

Video montato "Firmato il gemellaggio tra il Cammino di sant'Antonio e il Cammino dei Protomartiri": link per il download https://we.tl/t-YHypCpWuZZ (scadenza link 24 gennaio 2024)


COMUNICATO STAMPA

Ieri sera, 16 gennaio, a Terni, nella Chiesa di Sant’Antonio, che dal 2010 è Santuario diocesano dei Protomartiri francescani, al termine della solenne celebrazione eucaristica per la festa dei Protomartiri francescani, è stato ratificato il gemellaggio tra “Il Cammino di Sant’Antonio” e il “Cammino dei Protomartiri Francescani”, siglato per le vie brevi il 13 giugno dello scorso anno. Il progetto coinvolge quattro realtà cattoliche: la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, rappresentata dal Vescovo mons. Francesco Antonio Soddu, già presidente di Caritas Italiana; la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati minori conventuali del nord Italia, nella persona del ministro, padre Roberto Brandinelli, in rappresentanza del “Cammino di Sant’Antonio”; la Provincia Serafica S. Francesco d’Assisi dei Frati Minori dell’Umbria, con il Rev.do padre provinciale Francesco Piloni, Ofm, e il dott. Alessandro Corsi, Priore della Compagnia dei Romei.

Un gemellaggio di cui si parlava da tempo e che è particolarmente significativo non solo per la testimonianza del martirio dei cinque francescani originari di Terni, ma anche per la storia dell’ordine francescano stesso e per quella di sant’Antonio.

La firma ribadisce infatti la contiguità spirituale tra i protomartiri originari della valle ternana uccisi a Marrakech il 16 gennaio 1220 - Berardo da Calvi, suddiacono; Ottone da Stroncone, sacerdote; Pietro da S. Gemini, Accursio e Adiuto di Narni, conversi – e quello che divenne poi frate Antonio, allora canonico agostiniano di nome Fernando, che li aveva conosciuti a Coimbra, mentre si stavano recando in Marocco per evangelizzare le terre dei non cristiani. Il sangue di quei giovani frati, i cui corpi senza vita, rientrati a Coimbra, vennero visti dal giovane don Fernando, divenne così il seme della vocazione minoritica di colui che fu poi universalmente conosciuto come sant’Antonio.

I due cammini, lungo lo strade di Antonio, da Camposampiero a Padova e a La Verna (AR), con alcuni nuovi tratti (Gemona del Friuli-Padova, Cassino-Rieti sul Cammino di San Benedetto, e Rieti-La Verna sulle orme di Francesco) e lungo le strade dei Protomartiri francescani nel territorio diocesano di Terni-Narni-Amelia, raccontano insieme la storia della spiritualità francescana agli inizi del Duecento.

«Il gemellaggio tra i due cammini – ha commentato a margine fr. Roberto Brandinelli – conferma e suggella la comunione d'intenti tra i proponenti di Padova e di Terni. La speranza è che il pellegrino di oggi possa avvicinare le figure di santità di Francesco d'Assisi, Antonio di Padova e dei protomartiri francescani, trovandone feconda ispirazione per la propria vita».

Nel corso dell’omelia della celebrazione, il vescovo mons. Soddu ha invocato il dono urgente della pace: «Quanto noi dobbiamo chiedere al Signore la pace, quanto noi dobbiamo adoperarci per la pace! Ciascuno di noi nella preghiera deve chiedersi che cosa possa fare in proposito… Questa domanda ci pone sulle orme dei santi protomartiri francescani che hanno saputo rispondere a un simile interrogativo mettendo in gioco la propria vita». Ha quindi concluso il suo intervento nella preghiera: «Concedici, o Signore, che per intercessione dei nostri cari santi protomartiri francescani, uniti ai santi Francesco e Antonio di poter essere ancorati alla fermezza del tuo amore, alla sua bellezza, al suo fascino, spesso esigente, ma totalmente vero, che si rende reale nelle situazioni concrete della vita, attraverso la sempre attuale parola di salvezza».

 

Per informazioni stampa:

ANTONIO800 – Alberto Friso, Project event manager «Antonio800» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio800.org
MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa – Mob. 380 2038621 – a.sgarbossa@santantonio.org 


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Caritas Antoniana | ComunicatoStampa

Bilancio Sociale di Caritas sant’Antonio 2022, una rete di solidarietà che abbraccia gli ultimi del mondo

Il 96,8% delle risorse economiche va al sostegno dei progetti. Nel 2022 ne sono stati finanziati 106 in 45 Paesi di 4 continenti, per 3 milioni e 812mila euro. I benefattori contribuiscono per l’87,3% alla loro realizzazione

3 Ottobre 2023| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Essere con gli ultimi, là dove non c’è speranza. È questa, per usare uno slogan, la mission di Caritas sant’Antonio, Ente di beneficenza del Terzo Settore attraverso cui i Frati Minori Conventuali della Basilica di Sant’Antonio di Padova diffondono in tutto il mondo i valori della carità, della solidarietà e dello sviluppo con il sostegno di progetti in favore delle popolazioni più svantaggiate e vulnerabili. Salute, scuola, accesso all’acqua, promozione dei diritti e della dignità delle persone sono al centro dell’impegno dell’Ente, volto a costruire un futuro migliore, in favore dei giovani (bambini, adolescenti e studenti), delle loro famiglie e dei Paesi in cui vivono.

Da prima ancora che iniziasse la riforma del Terzo Settore, Caritas sant’Antonio rendicontava periodicamente ai propri sostenitori le sue attività attraverso il proprio sito web e il mensile «Messaggero di sant’Antonio», rispondendo a quel principio di trasparenza, responsabilità e condivisione nei confronti dei benefattori e delle persone e comunità sostenute. In attesa di adempiere agli ultimi obblighi della riforma con l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), Caritas Sant’Antonio - ramo ETS dell’Ente ecclesiastico Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali - ha scelto di redigere il proprio Bilancio sociale 2022 seguendo le indicazioni proprie del Terzo Settore, integrandole con una nuova modalità di comunicazione, più semplice e attenta alla comunicazione delle informazioni.

L’iniziativa è stata illustrata quest’oggi a Padova, nella Sala dello Studio Teologico della Basilica di S. Antonio, dal rettore fra Antonio Ramina; dal direttore di Caritas sant’Antonio fra Valerio Folli, che ha descritto l’impegno nella rendicontazione sociale e l’ampiezza dell’attività nel mondo dell’Ente; da Sara Rago, consulente strategico dello Studio Romboli Società Benefit srl, che ha accompagnato i francescani nel percorso di redazione del Bilancio Sociale; da Giulia Cananzi, redattrice del «Messaggero di sant’Antonio», che ogni mese racconta un progetto di carità dalle colonne del giornale; da fra Gilberto Depeder, vicario della provincia religiosa e presidente della Commissione provinciale Carità e Stili di Vita. A portare la sua testimonianza è stato infine fra Tullio Pastorelli, missionario nell’Arcidiocesi di Santiago del Cile, rientrato in Italia dopo 17 anni di missione e un grave incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle. A coordinare l’incontro fra Giancarlo Zamengo, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio».

Il Bilancio Sociale 2022 di Caritas sant’Antonio costituisce la sintesi di un percorso di rendicontazione sociale che nasce per rispondere a molteplici obiettivi. In primo luogo, si tratta di dare conto, secondo i principi di responsabilità, informazione e trasparenza, delle strategie e delle iniziative intraprese da Caritas sant’Antonio, integrando in questo modo la rendicontazione economica rappresentata dal bilancio d’esercizio. In pratica, quello del Bilancio Sociale è uno strumento che oltre ai “numeri”, permette di dare conto di obiettivi, attività e conseguenti effetti generati sui beneficiari diretti, comunità e territori interessati dai progetti. In tal modo viene evidenziata la capacità dell’Ente stesso di produrre valore aggiunto di diversa natura (economico, sociale, culturale), quale elemento fondamentale per promuovere un cambiamento positivo di lungo periodo (impatto). Un bilancio che ha quindi un valore duplice: rispondere sì a un principio di trasparenza nel raccontare le cifre dell’erogazione e della destinazione delle risorse economiche, ma al tempo stesso raccontare come quegli investimenti - che sono prima di tutto umani (responsabili di progetti, volontari, benefattori, ecc.) - possano cambiare nel concreto la vita delle persone destinatarie dei progetti. Un’ottica che tiene insieme e fa dialogare i diversi stake holders: destinatari, benefattori, destinatari, referenti dei progetti (missionari, dipendenti, volontari). Tra questi ultimi, 21 frati francescani conventuali, 97 missionari religiosi (di cui 41% donne) e 15 laici appartenenti a organizzazioni locali o internazionali.

FINALITÀ DI CARITAS SANT’ANTONIO - Da sempre la finalità di Caritas sant’Antonio nei propri interventi progettuali è quella di superare il mero concetto di assistenzialismo, per offrire a chi si trova in stato di necessità un sostegno che contribuisca al miglioramento delle condizioni di vita del beneficiario, nell’ottica di quello che va sotto il nome di Sviluppo Umano Integrale. Obiettivo principale per l’Ente di beneficenza dei frati del Santo è infatti quello di garantire non solo un sostegno economico e l’accesso ai beni di prima necessità, ma la possibilità concreta che anche le persone più svantaggiate e vulnerabili possano essere “degni attori del loro stesso destino”.

MODALITÀ DI INTERVENTO - Tra le attività statutarie a favore di persone e comunità in stato di disagio economico, sociale e sanitario l’attività di Caritas sant’Antonio si concretizza in vari modi: sostenendo interventi sistematici in alcune aree geografiche, allacciando con il partner locale un rapporto duraturo e garantito di collaborazione, capace di incidere nel cambiamento socio-economico e spirituale della popolazione, limitando interventi “a pioggia”; sostenendo micro realizzazioni per rispondere a bisogni specifici che siano facili da gestire anche nel futuro in autonomia; collaborando con Organizzazioni Non Governative a progetti complessi; privilegiando l’appoggio ai missionari e alla chiesa locale per la realizzazione dei progetti; finanziando borse di studio, di ogni ordine e grado, inserite in un progetto locale di sviluppo culturale; intervenendo prontamente in occasioni di calamità e disastri naturali.

IL CONTESTO ITALIANO E MONDIALE - Per quanto riguarda il contesto di riferimento, va detto che Caritas sant’Antonio opera da sempre con gli ultimi, nelle periferie geografiche ed esistenziali dei diversi continenti, per contribuire a dare una risposta a situazioni di povertà estrema e/o di emergenza legate a catastrofi naturali e guerre. Oggi nel mondo, quasi il 13% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema, pari a 902 milioni di persone, circa quindici volte la popolazione italiana. Nel 2022, in particolare, sono state tre le macro-tematiche rilevanti a livello europeo e mondiale e che hanno contribuito negativamente all’aggravarsi delle condizioni di povertà delle popolazioni. Da un lato i flussi migratori (solo nel nostro Paese, le immigrazioni sono aumentate di quasi il 29%, oltre 318mila persone, di cui il 40% sono cittadini provenienti da Africa e Asia), dall’altro le guerre, in particolare il conflitto tra Russia e Ucraina. Infine si aggiunge il tema del cambiamento climatico, che richiama tutti alla necessità di realizzare una vera e propria transizione ecologica: i cambiamenti climatici trasformeranno sempre più gli equilibri sociali del pianeta (temperature insolitamente elevate, siccità e precipitazioni sempre più intense stanno spingendo verso la povertà l’86% dei Paesi del mondo), rendendo ancora più profonde le disuguaglianze nel reddito e rendendo i poveri sempre più poveri.

PROGETTI 2022 - In questo contesto geopolitico, nel 2022 sono state 219 le proposte progettuali per cui è giunta a Caritas sant’Antonio una richiesta di sostegno. Di queste solo 106 rispettavano i requisiti per essere finanziate e sono state realizzate in 45 Paesi di 4 continenti (Africa, Asia, Europa e America Latina), per un totale di 3 milioni e 812mila euro. La maggior parte dei progetti e delle donazioni hanno riguardato l’Africa, tuttavia una buona fetta, quasi il 35%, è stata destinata a progetti con base in Europa.  I 106 progetti sono stati presentati nell’ordine da: congregazioni femminili (34 progetti), frati minori conventuali (27 progetti), Chiese locali es. Diocesi, parrocchie, ecc. (22 progetti), ONG (10 progetti), congregazioni maschili (9 progetti), e associazioni cattoliche (4 progetti).

DISTRIBUZIONE RISORSE PER CONTINENTE - La distribuzione delle risorse dell’attività di Caritas sant’Antonio nel 2022 per continente restituisce quanto segue: in Africa sono stati realizzati 61 progetti in 22 stati per un totale di 1.648.440 euro, in Europa 14 progetti in 5 stati per 1.330.510 euro, in America Latina 18 progetti in 10 stati per 419.800 e in Asia 13 progetti in 6 stati per 413.800 euro. La crisi ha determinato anche un aumento del costo medio dei progetti: se prima della pandemia quasi il 61% dei progetti era sotto la soglia dei 20 mila euro, oggi solo il 39,68% rimane in questa fascia di costo, mentre la maggior parte dei progetti, circa il 33%, ha un costo che varia dai 20 ai 30 mila euro.

BENEFICIARI - Le realtà che nel 2022 hanno beneficiato dei contributi Caritas sono state principalmente le comunità, in particolare quelle che vivono nelle zone rurali - soprattutto dell’Africa - e non hanno accesso ai servizi minimi come sanità, educazione e formazione al lavoro. Tante le realizzazioni: dal servizio in favore della maternità al dispensario sanitario, dai progetti di formazione al lavoro all’avvio di microimprese, dall’acquisto di attrezzature agricole ai pozzi, dai pannelli fotovoltaici alla costruzione di edifici adibiti a centri di recupero per bambini abbandonati. In particolare i beneficiari sono stati nell’ordine: comunità, ovvero villaggi, parrocchie ecc. (39,8%), giovani e studenti (23,4%), bambini e adolescenti (21,1%), disabili (6,7%), famiglie (3,4%), altro (ovvero malati, carcerati, religiosi, insegnanti per il 3%), anziani (1,6%), donne (1%).

Un cospicuo contributo, pari quasi al 20% del totale, è stato speso per sostenere chi fuggiva dalla guerra. Non a caso il progetto lanciato in occasione della Solennità di sant’Antonio è stato interamente dedicato all’acquisto di beni e servizi di prima necessità a favore dei profughi ucraini, dispensati attraverso la rete dei conventi dei Frati Minori Conventuali in Ucraina e nei Paesi confinanti, come la Romania.

L’attenzione all’Ucraina non ha fatto venire meno l’impegno di Caritas sant’Antonio nei confronti dei profughi provenienti da altri conflitti (Africa e Medio Oriente). 353mila euro sono andati a sostegno dei profughi della rotta balcanica, in particolare per l’accoglienza e l’inserimento dei minori non accompagnati e per le cure oculistiche e odontoiatriche, normalmente non inserite nei protocolli sanitari consueti.

È stata incrementata la somma destinata a quelle realtà italiane che si prendono cura di persone fragili: disabili, ragazzi in difficoltà economica e sociale, persone in stato di povertà. I progetti finanziati hanno permesso il sostegno delle attività ordinarie e straordinarie, come l’installazione di pannelli solari per rendere più sostenibili le spese energetiche.

MODALITÀ DI INTERVENTO - Tre le modalità di intervento che caratterizzano l’operatività di Caritas sant’Antonio nel sostegno di progetti a livello nazionale e internazionale: l’assistenza, ovvero progetti che agiscono con una logica di breve periodo (es. distribuzione di cibo e farmaci); lo sviluppo, con progetti che agiscono con una logica di medio-lungo periodo (es. acquisto di attrezzatura); l’emergenza, in caso di contesti emergenziali (es. guerra in Ucraina) che necessitano di una risposta immediata. All’interno di queste modalità di intervento, sono stati individuati cinque ambiti di progettazione: promozione umana, istruzione, lavoro, salute, tutela dell’ambiente

OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO - Accoglienza, corresponsabilità, dignità, fiducia, fratellanza, giustizia, inclusione, pace, solidarietà, speranza, trasparenza sono le parole-chiave che guidano gli interventi sostenuti da Caritas sant’Antonio in coerenza con i propri valori e attraverso cui l’Ente francescano vuole misure l’impatto della sua attività nel lungo periodo. Inoltre, nelle proprie progettualità i frati si impegnano quotidianamente per favorire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs), approvati nel settembre 2015 dalle Nazioni Unite, all’interno dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile. Si tratta di una strategia declinata in 5 temi portanti (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership) e 17 traguardi (goal) a loro volta suddivisi in 169 sotto-obiettivi (target) da raggiungere entro il 2030.

STORIA E PERSONE: CHI È CARITAS SANT’ANTONIO – Ha origini antiche l’attività caritativa dei frati del Santo, che ha per mandato il motto antoniano “Vangelo e carità”. Trova infatti una sua prima istituzionalizzazione nel 1898 con l’Opera Pane dei poveri, attraverso cui i frati distribuivano ai bisognosi pane e beni di prima necessità. Una prima evoluzione si ha dal 1951 con l’aiuto anche a vittime di calamità naturali o di situazioni sociopolitiche critiche, anche oltre i confini nazionali. Nel 1976 nasce Caritas Antoniana, nuova realtà unitaria per gestire interventi a livello nazionale e internazionale, il primo a favore di terremotati del Friuli. Nel 1991 l’operatività si sposta principalmente nei Paesi poveri e viene nominato un frate missionario dell’Ordine come Direttore. Nel 2000 il nome viene cambiato in Caritas sant’Antonio Onlus, che aggiorna le proprie modalità di azione. Nel 2021 lo Statuto viene rivisto in conformità a quanto previsto dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. n.117/2017).

Il SISTEMA DI CONTROLLO E GOVERNO dell’ente è affidato oggi a un Consiglio direttivo composto da 8 frati: il Presidente fra Roberto Brandinelli, Ministro Provinciale della Provincia Italiana sant’Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali; il Direttore fra Valerio Folli; sei consiglieri, fra Antonio Guizzo, fra Giancarlo Zamengo, fra Giancarlo Capitanio, fra Giancarlo Paris, fra Gilberto Depeder, fra Michele De Pieri.

Il capitale umano che garantisce l’operatività di Caritas sant’Antonio è rappresentato da due dipendenti e da due volontarie, tutte donne. Nel corso degli anni, il personale ha messo a punto un iter decisionale per valutare e selezionare i progetti, al fine di costruire, insieme al potenziale beneficiario dell’erogazione, una relazione fondata sulla fiducia, volta a incrementare la consapevolezza e, di conseguenza, l’efficacia delle azioni proposte nei progetti.

Collabora con l’Ente anche il «Messaggero di sant’Antonio» per l’attività di comunicazione, raccolta fondi e di amministrazione.

RISORSE ECONOMICHE – La provenienza delle risorse economiche 2022 deriva per il 12,7% da contributi pubblici (526.783 euro) e per l’87,3% da contributi privati (3.626.567 euro). Le uscite per i costi di gestione ammontano al 3,2%, mentre l’importo erogato a sostegno dei progetti al 96,8%.

PROSPETTIVE FUTURE - Al termine di ogni anno il Consiglio direttivo di Caritas sant’Antonio cerca di individuare nuovi percorsi di solidarietà per incontrare e sostenere quelle realtà che si mettono accanto ai più bisognosi, presenti sia nel territorio nazionale che internazionale.

Un’area di intervento che sta diventando sempre più urgente è quella a sostegno dei “nuovi poveri di casa nostra”, per beni di prima necessità, medicinali e assistenza medica, spese abitative, e di quelle realtà che promuovono iniziative a favore delle persone fragili, come anziani, malati, disabili, disoccupati, migranti. Lo sguardo di Caritas sant’Antonio non può dimenticare il sostegno alle opere socio-caritative nate nel nome del Santo di Padova e nel contempo la realizzazione dei progetti missionari che arrivano dalle Giurisdizioni dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali presenti in tutto il mondo: l’attenzione a tutte queste realtà, è un segno concreto di fraternità e di comunione con tutti i popoli, affinché continui il messaggio e il desiderio di giustizia vissuto da sant’Antonio.

INFO

  • Caritas Sant’Antonio, tel. 049 8603310, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 - caritas@santantonio.org - www.caritasantoniana.org.
  • Sul sito è possibile consultare la mappa degli interventi, le schede dei singoli progetti, sostenerli e seguirne l'evoluzione.
  • La realizzazione dei progetti è stata possibile grazie all’aiuto concreto dei molti devoti di sant’Antonio sparsi in tutto il mondo e agli abbonati delle varie edizioni del «Messaggero di sant’Antonio», nazionali ed estere. A loro va il ringraziamento di tutti coloro che operano a vario titolo in Caritas Sant’Antonio.

ALLEGATI

In calce "ALLEGATI DISPONIBILI": Comunicato stampa e materiali.
Le slides pdf del Bilancio Sociale Caritas Sant'Antonio 2022 sono state realizzate da Sara Rago, consulente strategico dello Studio Romboli Società Benefit srl

DOWNLOAD FOTO - Le foto della conferenza stampa di oggi sono disponibili a questo link: https://www.mediafire.com/folder/jpeqh5cstz87r/CNF_STP_Bilancio_Sociale_Caritas_sant'Antonio_foto
Alcune foto indicate con "ph Antonio800" sono state scattate da Andrea Canton e Alberto Friso del progetto Antonio800. Si chiede cortesemente di indicare la fonte.

 


Allegati disponibili


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Provincia Italiana S. Antonio di Padova | ComunicatoStampa

"Antonio 20-22". Oltre 3 milioni di passi sulle orme di sant'Antonio

1990 chilometri a piedi da percorrere in 97 giornate di cammino, per un totale di oltre 3 milioni di passi. Svelati il tracciato e il calendario del progetto Antonio 20-22, da aprile a novembre 2021

10 Dicembre 2020| di Progetto Antonio 20-22 - Ufficio stampa Messaggero S. Antonio

Inaugurato il sito www.antonio2022.org e i social dedicati. Le iniziative collegate del Messaggero di sant’Antonio e di Caritas Antoniana.
Il progetto presentato oggi in conferenza stampa – diretta Facebook


Capo Milazzo, Messina, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Cosenza, Castrovillari, Lauria, Polla, Salerno, Caserta, Cassino, Trevi, Rieti, Terni, Spoleto, Assisi, La Verna, Montepaolo, Rimini, Bologna, Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Camposampiero, Conegliano, Sacile, San Daniele del Friuli, Gemona Del Friuli. Sono queste le principali tappe di arrivo e ripartenza dell'itinerario antoniano che valorizzerà da aprile a novembre 2021 gli ottocentenari antoniani, con 1990 chilometri a piedi da percorrere in 97 giornate di cammino, per un totale di oltre 3 milioni di passi. È il nucleo portante del «Progetto Antonio20-22» che i frati conventuali del Nord Italia hanno ideato per celebrare i tre grandi anniversari antoniani del triennio 2020-2022: la vocazione francescana di Antonio, il suo naufragio in Italia e il primo incontro con san Francesco, con il suo svelarsi al mondo come grande predicatore e santo.

A presentare le tante novità e il programma del progetto sono stati – in diretta sulla pagina Facebook @fratidisantantoniodipadova – fra Roberto Brandinelli, Vicario provinciale, attualmente alla guida della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei frati minori conventuali; fra Paolo Floretta, coordinatore del «Progetto Antonio20-22»; fra Oliviero Svanera, Rettore della Pontificia Basilica del Santo.

Fra Roberto Brandinelli ha rivelato che «qualcuno aveva suggerito di aspettare tempi migliori, quando potremo parlare di coronavirus al passato, magari nel 2022 chissà, ma per noi la concomitanza storica dell'arrivo in Italia di Antonio e del suo primo incontro con Francesco ad Assisi il 30 maggio 1221 è troppo importante per non essere valorizzata. Anche papa Francesco, con una lettera inviata al nostro ministro generale, ci spinge a cogliere l'occasione rappresentata da questo anniversario. Quindi, partiamo con fiducia!».

È fra Paolo Floretta a entrare nel merito di questa «partenza con fiducia»: «Quando abbiamo iniziato a sviluppare il «Progetto Antonio20-22» avevamo pensato di iniziare dalla Sicilia da gennaio, proseguendo con la Calabria in febbraio e così via, ma la pandemia non ce l'ha concesso. Abbiamo quindi ricalendarizzato il cammino e parte degli eventi corrispondenti dalla primavera, dalla Pasqua in poi. Partiremo da Capo Milazzo, luogo dello sbarco di Antonio in Italia, martedì 6 aprile prossimo. Saremo a Messina venerdì 9 aprile, quindi passeremo lo Stretto e cammineremo tutti i giorni con tappe tra i 15 e i 30 chilometri per poter arrivare ad Assisi sabato 29 maggio, nell'anniversario esatto del grande Capitolo delle stuoie del 1221, quando san Francesco raccolse attorno a sé tutti i suoi frati, Antonio compreso.

Passato lo Stretto di Messina e approdati nello Stivale, in 15 giorni di cammino attraverseremo l'intera Calabria, per entrare in Basilicata il 24 aprile e in Campania il 27. Toccheremo Reggio Calabria, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Cosenza, Castrovillari, Lauria, Polla, Salerno, Caserta e Cassino, dove ci immetteremo nel Cammino di San Benedetto per inoltrarci nel Lazio, a partire dal 10 maggio, e quindi entrando in Umbria il 23 maggio.

Questo per quanto riguarda il cammino: lungo il percorso stiamo organizzando anche una serie di eventi culturali e religiosi che invece sveleremo più avanti, di volta in volta, sul nuovo sito www.antonio2022.org e sui social media del «Progetto Antonio20-22», ovvero la pagina Facebook @santantonio2022 e il profilo Twitter che ha lo stesso nome, avviati proprio in questi giorni, mentre a breve sbarcheremo pure su Instagram».

L’arrivo a Padova, alla Basilica che custodisce le spoglie mortali di sant'Antonio, è previsto invece per sabato 13 novembre. A parlarne è il Rettore, fra Oliviero Svanera, che sarà a sua volta uno dei pellegrini a piedi delle staffette antoniane. «Da Assisi, il progetto prende un andamento mensile, con alcune giornate di cammino scaglionate per raggiungere domenica 20 giugno il santuario francescano di La Verna, in Toscana; poi arriveremo al santuario antoniano di Montepaolo, sulle colline sopra Forlì, sabato 17 luglio; in agosto faremo una deviazione rispetto all'itinerario conosciuto del Cammino di sant'Antonio, portandoci sabato 21 a Rimini, città molto importante per sant'Antonio, così come del resto Bologna, tappa di arrivo di settembre in concomitanza con il Festival Francescano, sabato 25 settembre. Ottobre è invece il mese dedicato all'altra "porta d'ingresso" del cammino, ovvero Gemona del Friuli, dove sorge la prima chiesa che sia mai stata dedicata a sant'Antonio. Da lì partiremo domenica 10 ottobre. Infine l'arrivo alla Basilica del Santo, camminando in contemporanea tre tronconi di percorso: si riprende l'itinerario da sud, da Bologna; si completa il tratto veneto della via che giunge dal Friuli, da nord, passando per Conegliano e Camposampiero; inoltre si percorrono le due tappe dell'antica via di pellegrinaggio da Venezia. Tutti insieme, festeggeremo a Padova il 13 e 14 novembre l'arrivo, conclusione dell'intero itinerario».

Se il «Progetto Antonio 20-22» entra nel vivo ad aprile, già da gennaio 2021, però, il cammino di Antonio che risale l'Italia prende il via sulle pagine del «Messaggero di sant'Antonio», primo media partner di «Antonio 20-22», che per tutto il 2021 dedica diverse pagine di riflessione e di approfondimento al passaggio di Antonio nei diversi territori, associando a ciascuna regione un tema antoniano specifico che emerge dalla biografia del Santo, dalla sua predicazione e spiritualità. Si parte quindi a gennaio con la Sicilia, terra del naufragio ma pure dell'accoglienza, per proseguire lungo la dorsale d'Italia con Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Umbria, per finire a novembre con il Veneto, punto d'arrivo ma anche di “ripartenza” per una devozione che non conosce confini.

Il «Messaggero di sant'Antonio» già nel corso di quest’anno ha seguito la vicenda biografica di Antonio passo passo nei suoi spostamenti portoghesi e poi in Marocco. Sarebbe incomprensibile sant'Antonio «italiano» senza considerare anche le sue origini, i tormenti e le scoperte portoghesi, lo slancio e il fallimento marocchino...

Allo stesso modo, seguirà il viaggio dalla Sicilia a Padova pure Caritas Antoniana, l’organizzazione senza scopo di lucro attraverso cui i frati della Basilica di Sant’Antonio di Padova realizzano progetti di carità, solidarietà e sviluppo in tutto il mondo. L'impegno verso i Paesi più poveri non viene certo meno nel 2021, e tuttavia le gravi conseguenze sociali ed economiche provocate dal coronavirus in Italia hanno spinto a promuovere interventi che ricalcheranno il percorso di «Antonio 20-22»: in ciascuna regione attraversata, come segno memoriale di carità in occasione dell'ottocentenario del suo ispiratore e protettore, Caritas Antoniana sosterrà un progetto volto a mitigare i dirompenti effetti della pandemia, dandone puntuale riscontro sulle pagine del «Messaggero di sant'Antonio».

Fra Roberto Brandinelli, a nome della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, ha colto l’occasione pubblica della presentazione anche per ringraziare «i tanti uomini e donne che a titolo personale o in rappresentanza di pubbliche amministrazioni, chiese locali, province religiose, enti e associazioni stanno generosamente lavorando sul campo, a Padova e in tutte le regioni che attraverseremo. Il Signore ricompensi tutte queste persone di buona volontà».

 

MULTIMEDIA:

Video Conferenza stampa di presentazione: https://www.facebook.com/watch/live/?v=3593989250695748&ref=watch_permalink
www.antonio2022.org
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Twitter @santantonio2022
YouTube Antonio 20-22
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I promotori. «Antonio 20-22» è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: la Basilica del Santo, il Messaggero di sant’Antonio, l’Associazione Cammino di sant’Antonio, il Centro Francescano Giovani – Nord Italia, la Peregrinatio Antoniana.

 

Per informazioni: ANTONIO 20-22 – Alberto Friso, Project event manager «Antonio 20-22» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio2022.org


Allegati disponibili


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Provincia Italiana S. Antonio di Padova | ComunicatoStampa

Il 5 ottobre la Provincia Italiana di Sant'Antonio di Padova in festa per la professione solenne di sette francescani conventuali

Il rito si celebrerà in Basilica del Santo alle ore 11. A presiederlo il Vicario provinciale, fr. Roberto Brandinelli

27 Settembre 2019| di Provincia Italiana di S. Antonio di Padova - Frati Minori Conventuali

Sabato 5 ottobre alle 11.00 a Padova, in Basilica del Santo, durante la Santa Messa solenne sette giovani frati francescani conventuali (sei della Provincia Italiana di Sant'Antonio di Padova e uno della Provincia di San Giuseppe Sposo della B.V.M. in Romania) emetteranno la loro professione religiosa solenne e perpetua. A presiedere la celebrazione eucaristica e il rito fr. Roberto Brandinelli, Vicario provinciale della comunità conventuale del nord Italia.

Questi i frati che emetteranno la professione solenne perpetua:

  1. fr. Francesco Filippi, nato a Padova il 23 ottobre 1971
  2. fr. Alberto Tonello, nato a Padova il 30 settembre 1984
  3. fr. Andrea Calabria, nato a Palazzolo sull’Oglio (Brescia) il 19 luglio 1975
  4. fr. Davide Polini (già presbitero), nato a Desio (Monza) il 6 agosto 1973
  5. fr. Piero Russian, nato a Udine il 5 marzo 1981
  6. fr. Anicet Seth Ngendandumwe, nato a Myando Tangara (Burundi) il 25 ottobre 1971
  7. fr. Gabriel Bejan, nato nel 1993 in Romania.

I frati hanno vissuto fino ad agosto 2019 nel Seminario Teologico S. Antonio Dottore di Padova, tranne fr. Davide Polini che vive nella Comunità di Rimini.

A partire dalla professione solenne, verranno inviati in diverse Comunità della Provincia, proseguendo gli studi teologici, e inserendosi in nuovi servizi.

Nel dettaglio: fr. Alberto Tonello e fr. Anicet Seth Ngendandumwe a Camposampiero-Santuari Antoniani; fr. Andrea Calabria al Convento-Parrocchia dell'Arcella; fr. Francesco Filippi a Noventa Padovana nel Villaggio S. Antonio; fr. Piero Russian al Convento e Comunità S. Francesco di Monselice; fr. Gabriel Bejan al Convento del Santo e fr. Davide Polini proseguirà nel Convento di Rimini.

La sera della vigilia, venerdì 4 ottobre, dalle 21.30 alle 24.00, in occasione della Festa di San Francesco, la Basilica del Santo ospiterà la “Saint Francis night” come momento di preghiera aperto a tutti e in particolare ai giovani: occasione per conoscere san Francesco e per pregare anche per le vocazioni nella famiglia francescana, compresi i sette religiosi che l’indomani faranno la professione solenne.


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Mondo Antoniano | ComunicatoStampa

Direzione in rosa per il Villaggio S. Antonio onlus: Lucia Vettore alla guida dell’opera antoniana di Noventa Padovana

È la prima volta che i frati della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova affidano la direzione a un laico, in questo caso donna, e non a un religioso

1 Dicembre 2017| di Villaggio Sant’Antonio Onlus - www.villaggiosantantonio.it

I francescani conventuali di Padova hanno affidato la direzione del Villaggio Sant’Antonio Onlus a Lucia Vettore, già responsabile del settore amministrativo dell’opera antoniana, che conta un centinaio di ospiti e una sessantina di dipendenti, senza contare i numerosissimi volontari. La decisione, comunicata oggi al personale, segna una tappa importante nella storia del Villaggio, essendo la prima volta che quest’opera della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei francescani conventuali del nord Italia viene affidata a un laico, in questo caso una donna, e non a un religioso. Vettore raccoglie il testimone lasciato da fra Giancarlo Capitanio, da qualche mese nuovo economo provinciale, che ha diretto l’opera negli ultimi 11 anni.

La decisione di affidare la direzione del Villaggio a personale laico è frutto delle riflessioni maturate nel tempo dai francescani conventuali e chiarite questa estate in occasione del Capitolo provinciale ordinario: un segno concreto del desiderio di attualizzare sempre meglio progetti di corresponsabilità e mutualità con tutte le componenti che credono e collaborano alle attività fondate sui valori francescani.

Lucia Vettore, nata a Padova nel 1967, coniugata e con due figli, vive all'Arcella. Ha conseguito la laurea in Economia e Commercio all'Università Ca' Foscari di Venezia. Dopo aver esercitato alcuni anni come commercialista e curatore fallimentare, è arrivata al Villaggio S. Antonio, dove ha maturato un'esperienza ventennale con crescenti e diversificate responsabilità, fino a diventare responsabile amministrativo dal 2003.

Nel conferire a Vettore il nuovo incarico, il Ministro provinciale fra Giovanni Voltan le ha espresso il ringraziamento per il prezioso e competente lavoro svolto da diversi anni e per la disponibilità per il nuovo ruolo, che segna certamente un momento decisivo nel rinnovamento del progetto caritativo e gestionale del Villaggio, espressione della carità antoniana e della tradizione della Provincia religiosa.

Il Villaggio Sant’Antonio nasce a Noventa Padovana (PD) nel 1952 per volontà dei frati minori conventuali. Inizialmente destinato ad accogliere i numerosi orfani, con il passare del tempo e il mutare delle necessità sociali del territorio, ha aperto le porte a minori in situazione di disagio e a persone con disabilità. Il primo Centro Diurno per persone con disabilità è stato inaugurato nell’ottobre del 1985, la prima Comunità Alloggio l’anno successivo.

Oggi il Villaggio Sant’Antonio è un ente senza scopo di lucro (onlus), che si avvale, oltre che dell’aiuto di personale dipendente e dei tanti volontari, anche del contributo umano dei frati francescani, che hanno una comunità religiosa all’interno del Villaggio, e delle Suore Francescane Missionarie di Assisi, pure loro presenti nel complesso antoniano con una propria comunità religiosa.

Un importante intervento di ristrutturazione interna, concluso nel 2016, ha reso gli ambienti moderni, luminosi, confortevoli e sicuri. A disposizione degli ospiti, si trovano anche una sala ricreativa e convegni, una cappella e una grande palestra attrezzata. Situata nelle adiacenze di Villa Giovanelli, una tra le più notevoli Ville Venete, è dotata di un ampio parco secolare alberato, ideale per le attività organizzate all’aperto.

 

VILLAGGIO S. ANTONIO ONLUS - via Cappello 79 – 35027 Noventa Padovana (PD)
tel. 049.625066 - fax 049.625751 – e-mail: vsa@villaggiosantantonio.itwww.villaggiosantantonio.it


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Dal 25 giugno al 6 luglio a Camposampiero la seconda parte del Capitolo Provinciale Ordinario dei francescani conventuali del nord Italia

Riuniti nuovamente 70 frati come delegati da tutto il nord Italia e dall'estero per la progettualità futura

23 Giugno 2017| di Provincia Italiana di S. Antonio di Padova - Frati Minori Conventuali

 

Al termine delle celebrazioni antoniane, da domenica sera 25 giugno a giovedì 6 luglio, settanta frati francescani conventuali si ritrovano nuovamente a Camposampiero, nella Casa di Spiritualità dei Santuari Antoniani, per vivere l’impegno della seconda parte del “Capitolo Provinciale Ordinario”.

Sono in rappresentanza dei circa trecento religiosi che compongono la realtà della “Provincia Italiana di S. Antonio di Padova” dei frati minori conventuali, una delle tre famiglie francescane scaturite dal carisma di san Francesco d’Assisi. Questa giurisdizione – che ha la sua sede storica a Padova nella Basilica del Santo – comprende tutto il nord Italia (Emilia Romagna compresa) e le circoscrizioni custodiali del Ghana, dell’Indonesia, della Francia-Belgio nonché le delegazioni del Portogallo e del Chile.

Nella prima parte (5-11 marzo) i lavori erano stati concentrati nella verifica del quadriennio precedente e nella scelta dei frati alla guida della Provincia religiosa per il quadriennio successivo (2017-2021). In tale occasione è stato confermato il ministro provinciale fra Giovanni Voltan, padovano.

In questa seconda parte i lavori verteranno sulla stesura del Progetto provinciale quadriennale, l’approvazione dei nuovi Statuti provinciali e l’elezione dei “frati guardiani”, ossia i responsabili delle singole trenta comunità, nonché di numerosi incarichi di direzione o animazione delle tante opere legate alla Provincia religiosa (ad esempio, Messaggero di S. Antonio, Villaggio S. Antonio).


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Elezione del Definitorio Provinciale della “Provincia Italiana S. Antonio di Padova” dei Frati Minori Conventuali

Sono otto i frati che affiancheranno il neo ministro Voltan al governo della Provincia religiosa

10 Marzo 2017| di Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova - Frati Minori Conventuali - francescaninorditalia.net

A poche ore dalla conferma di p. Giovanni Voltan al servizio di Ministro provinciale della “Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova” dei francescani conventuali, il Capitolo provinciale ha provveduto anche alla scelta dei religiosi che compongono il gruppo di collaboratori al governo della Provincia, detti “definitori”.

Nel tardo pomeriggio di giovedì 9 marzo, al termine delle lunghe operazioni di voto previste dal regolamento, sono risultati eletti:

  • fr. Roberto Brandinelli, definitore, nuovo vicario provinciale (attuale Guardiano del Convento dei Santi XII apostoli a Roma, curia generalizia ofmconv, originario di Savignano sul Rubicone - FC, nato nel 1967, frate dal 1993);
  • fr. Andrea Vaona, definitore, nuovo segretario provinciale (attuale Segretario dell’“Istituto Teologico S.Antonio Dottore” a Padova, originario di Venezia - Mestre,  nato nel 1969, frate dal 1994);
  • fr. Giancarlo Capitanio, definitore al secondo mandato, (attuale Direttore del Villaggio S.Antonio a Noventa Padovana, originario di Lecco, nato nel 1966, frate dal 1991);
  • fr. Giancarlo Zamengo, definitore al secondo mandato (attuale Direttore generale MSA, originario di Boara Pisani - PD, nato nel 1957,frate dal 1976);
  • fr. Fernando Spimpolo, definitore (attuale Parroco della Parrocchia di S.Antonio di Padova all’Arcella, originario di Montagnana - PD, nato nel 1958, frate dal 1992);
  • fr. Francesco Panizzolo, definitore (originario di Dolo - VE, nato nel 1977, frate dal 1997);
  • fr. Antonio Ramina, definitore al secondo mandato (attuale Rettore del Seminario Teologico S.Antonio Dottore e Guardiano del Convento S.Antonio Dottore a Padova, originario di Vicenza, nato nel 1970, frate dal 1999).
  • fr. Valerio Folli, definitore al secondo mandato (già Segretario del Centro Provinciale Missionario, originario di Faenza - RA, nato nel 1974, frate dal 2001)

Nelle ultime giornate di questa prima parte il Ministro Provinciale con il suo nuovo Definitorio e con i frati capitolari provvederà ancora ad alcune nomine per l’avvio della regolare vita provinciale, nonché comincerà ad individuare una traccia di lavoro per il futuro della vita della Provincia religiosa.

Poi i lavori saranno sospesi fino alla seconda sessione del capitolo prevista per fine giugno - inizio luglio, durante la quale i frati elaboreranno il progetto per il prossimo quadriennio e sceglieranno i frati responsabili delle 27 comunità che compongono la Provincia religiosa, nonché i religiosi che saranno alla guida in servizi di direzione di tante opere che caratterizzano la vivace esperienza dei frati di questa circoscrizione dell’Ordine.

Questa giurisdizione, che ha la sua sede storica in Padova nella Basilica del Santo, comprende tutto il nord Italia, Emilia Romagna compresa, con circa 280 frati e le circoscrizioni custodiali del Ghana, dell’Indonesia, della Francia-Belgio nonché le delegazioni del Portogallo e del Chile.

 

Info on-line:
http://www.francescaninorditalia.net/eventi/517-capitolo-provinciale-ordinario-2017


L'Ufficio stampa del CAPITOLO PROVINCIALE ORDINARIO 2017
padre Andrea Vaona, a.vaona@santantonio.org – 329-0466546



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