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Vivere il Cantico delle creature (ed. EMP), Davide Rondoni e Guidalberto Bormolini presentano il libro il 9 giugno a Prato

Domani, domenica 9 giugno alle 21.00, a Villa San Leonardo al Palco, a Prato. Modera Federica Lingria

8 Giugno 2024| di Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Sarà presentato domani, domenica 9 giugno, a Prato, alle ore 21 nella suggestiva cornice di Villa San Leonardo al Palco (via del Palco 228), il libro Vivere il Cantico delle creature. La spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco, di Guidalberto Bormolini, monaco e tanatologo, e Davide Rondoni, poeta.

Il libro delle Edizioni Messaggero Padova, illustrato da Luca Salvagno, esplora la profonda spiritualità di San Francesco d'Assisi attraverso il suo celebre Cantico delle creature, un inno alla bellezza del Creato e alla connessione tra l'uomo e l'universo.

Guidalberto Bormolini offrirà la sua prospettiva antropologica e monastica, mentre Davide Rondoni, con la sua sensibilità poetica, arricchirà la discussione con riflessioni letterarie e spirituali.

Il dialogo tra gli autori sarà moderato da Valentina Lingria, presidente della Scuola di Editoria, assicurando un dibattito stimolante e coinvolgente per il pubblico presente.

L'evento è organizzato dal centro culturale Prato Encounter in collaborazione con La Scuola di Editoria.

L'ingresso è libero.

 

GLI AUTORI

Guidalberto BORMOLINI, sacerdote e monaco, tanatologo docente al Master Death Studies & the End of Life dell’Università di Padova e al Master La Gentilezza nella cura dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer. Assistente spirituale nella malattia e nel morire con TuttoèVita Onlus. Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Perdonare se stessi e gli altri (2023); Accompagnatori accompagnati (2020); Ricordati che devi morire! (2020).

Davide RONDONI (Forlì 1964), poeta e scrittore, ha pubblicato diversi volumi di poesia con i quali ha vinto alcuni tra i maggiori premi. È tradotto in vari paesi del mondo, collabora a programmi di poesia in radio e tv e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e dirige la rivista «clanDestino». Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Salvare la poesia della vita. In cammino con i poeti e Francesco (2018).

Luca SALVAGNO, illustratore e fumettista, nel 1988 esordisce sulle pagine del «Messaggero dei Ragazzi» e in seguito raccoglie l’eredità Benito Franco Jacovitti continuando le storie del mitico personaggio Cocco Bill. Per EMP ha illustrato Odorico da Pordenone. Le nuove e meravigliose cose straniere (2018); Natale francescano (2016); Laudato sie, mi’ Signore! (2015); A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco (2005, le cui tavole hanno riscosso un notevole successo di critica).

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Vivere il Cantico delle creature

Sottotitolo: La spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco

Autori: Guidalberto Bormolini, Davide Rondoni   

Illustratore: Luca Salvagno     

Argomento: Francescanesimo                 

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro, PDF

Dimensioni: 15,0 x 20,5

Pagine: 114

Pubblicazione: 04/2024

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825055641

Scheda editoriale: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/guidalberto-bormolini-davide-rondoni/vivere-il-cantico-delle-creature-9788825055641-16366.html


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Al Salone del Libro l'11 maggio "Vivere il Cantico delle creature" (ed. EMP), con il poeta Davide Rondoni e il monaco tanatologo Guidalberto Bormolini

Riflessioni originali e attuali con 13 tavole illustrate da Luca Salvagno. Sabato 11 maggio alle ore 15.00 al Salone del Libro di Torino incontro con gli autori in dialogo con Massimo Morasso e Irene Santori

10 Maggio 2024| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Cosa succede se un poeta e un monaco tanatologo decidono di scrivere un libro a quattro mani che racconta il primo testo poetico della lingua italiana, il Cantico delle creature di san Francesco? E cosa succede se quegli autori sono il poeta Davide Rondoni, pluripremiato e tradotto in vari paesi del mondo, e il monaco Guidalberto Bormolini, scrittore e assistente spirituale nella malattia e nel morire? Succede che da un testo di 800 anni fa emergono mille iridescenze capaci di restituirlo come compagnia quotidiana per le donne e gli uomini di oggi.

Il libro Vivere il Cantico delle creature di Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni, da oggi disponibile in anteprima sul sito delle Edizioni Messaggero Padova (EMP) e dal 26 aprile nelle librerie, grazie all’originalità e all’attualità delle riflessioni degli autori ci porta dentro al Cantico di fratello Sole e sorella Luna per svelarci la «spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco», come recita il sottotitolo. Ad accompagnare questo viaggio nel tempo, all’indietro fino a 8 secoli fa, nel presente e - perché no? - nel futuro, anche 13 tavole d’autore dell’illustratore e fumettista Luca Salvagno, considerato l’erede di Jacovitti.

Nel 1224 un Francesco d’Assisi malato, senza più forze, con la vista e la voce sempre più fievoli, affida il suo ultimo pensiero a una poesia, una sorta di testamento spirituale che unisce la lode al Creatore a quella per le creature. Lo detta ai suoi perché lo cantino, lo portino con sé i frati, la offrano a se stessi e al mondo. A distanza di 800 anni, quelle parole continuano a essere un «testo-fiaccola» da passarsi in giro per le strade, un «testo-respiro» da condividere nei momenti belli e in quelli difficili, un inno alla sorellanza e alla fraternità cosmica, un invito a riconoscere la sinfonia del Creato e il canto che vibra nel cuore di ognuno di noi.

Il testo è diviso in tre parti: la prima riporta il testo del Cantico delle creature illustrato da Luca Salvagno, la seconda è affidata a Guidalberto Bormolini (La sinfonia del cosmo e il canto del cuore), la terza a Davide Rondoni (La voce del Cantico, la voce di chi).

Il volume Vivere il Cantico delle creature delle Edizioni Messaggero Padova sarà presentato sabato 11 maggio alle ore 15.00 nella Sala Granata al Salone del libro di Torino (9-13 maggio, Lingotto Fiere) in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dell'VIII centenario della morte di San Francesco d'Assisi e PordenoneLegge.it. Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni dialogheranno con Massimo Morasso, scrittore e critico letterario, e Irene Santori, poetessa, traduttrice e autrice-conduttrice di Radio3-Rai.

Le Edizioni Messaggero Padova saranno presenti con i propri libri nello stand di UELCI, l’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, al PadOval, stand W05, per tutta la durata della manifestazione fieristica.

 

GLI AUTORI

Guidalberto BORMOLINI, sacerdote e monaco, tanatologo docente al Master Death Studies & the End of Life dell’Università di Padova e al Master La Gentilezza nella cura dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer. Assistente spirituale nella malattia e nel morire con TuttoèVita Onlus. Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Perdonare se stessi e gli altri (2023); Accompagnatori accompagnati (2020); Ricordati che devi morire! (2020).

Davide RONDONI (Forlì 1964), poeta e scrittore, ha pubblicato diversi volumi di poesia con i quali ha vinto alcuni tra i maggiori premi. È tradotto in vari paesi del mondo, collabora a programmi di poesia in radio e tv e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e dirige la rivista «clanDestino». Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Salvare la poesia della vita. In cammino con i poeti e Francesco (2018).

Luca SALVAGNO, illustratore e fumettista, nel 1988 esordisce sulle pagine del «Messaggero dei Ragazzi» e in seguito raccoglie l’eredità Benito Franco Jacovitti continuando le storie del mitico personaggio Cocco Bill. Per EMP ha illustrato Odorico da Pordenone. Le nuove e meravigliose cose straniere (2018); Natale francescano (2016); Laudato sie, mi’ Signore! (2015); A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco (2005, le cui tavole hanno riscosso un notevole successo di critica).

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Vivere il Cantico delle creature

Sottotitolo: La spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco

Autori: Guidalberto Bormolini, Davide Rondoni   

Illustratore: Luca Salvagno     

Argomento: Francescanesimo                 

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro, PDF

Dimensioni: 15,0 x 20,5

Pagine: 114

Pubblicazione: 04/2024

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825055641

Scheda editoriale: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/guidalberto-bormolini-davide-rondoni/vivere-il-cantico-delle-creature-9788825055641-16366.html


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"Vivere il Cantico delle creature" (ed. EMP), il poeta Davide Rondoni e il monaco tanatologo Guidalberto Bormolini ci portano dentro al Cantico delle creature di san Francesco

Riflessioni originali e attuali con 13 tavole illustrate da Luca Salvagno. Sabato 11 maggio alle ore 15.00 al Salone del Libro di Torino incontro con gli autori in dialogo con Massimo Morasso e Irene Santori

9 Aprile 2024| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Cosa succede se un poeta e un monaco tanatologo decidono di scrivere un libro a quattro mani che racconta il primo testo poetico della lingua italiana, il Cantico delle creature di san Francesco? E cosa succede se quegli autori sono il poeta Davide Rondoni, pluripremiato e tradotto in vari paesi del mondo, e il monaco Guidalberto Bormolini, scrittore e assistente spirituale nella malattia e nel morire? Succede che da un testo di 800 anni fa emergono mille iridescenze capaci di restituirlo come compagnia quotidiana per le donne e gli uomini di oggi.

Il libro Vivere il Cantico delle creature di Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni, da oggi disponibile in anteprima sul sito delle Edizioni Messaggero Padova (EMP) e dal 26 aprile nelle librerie, grazie all’originalità e all’attualità delle riflessioni degli autori ci porta dentro al Cantico di fratello Sole e sorella Luna per svelarci la «spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco», come recita il sottotitolo. Ad accompagnare questo viaggio nel tempo, all’indietro fino a 8 secoli fa, nel presente e - perché no? - nel futuro, anche 13 tavole d’autore dell’illustratore e fumettista Luca Salvagno, considerato l’erede di Jacovitti.

Nel 1224 un Francesco d’Assisi malato, senza più forze, con la vista e la voce sempre più fievoli, affida il suo ultimo pensiero a una poesia, una sorta di testamento spirituale che unisce la lode al Creatore a quella per le creature. Lo detta ai suoi perché lo cantino, lo portino con sé i frati, la offrano a se stessi e al mondo. A distanza di 800 anni, quelle parole continuano a essere un «testo-fiaccola» da passarsi in giro per le strade, un «testo-respiro» da condividere nei momenti belli e in quelli difficili, un inno alla sorellanza e alla fraternità cosmica, un invito a riconoscere la sinfonia del Creato e il canto che vibra nel cuore di ognuno di noi.

Il testo è diviso in tre parti: la prima riporta il testo del Cantico delle creature illustrato da Luca Salvagno, la seconda è affidata a Guidalberto Bormolini (La sinfonia del cosmo e il canto del cuore), la terza a Davide Rondoni (La voce del Cantico, la voce di chi).

Il volume Vivere il Cantico delle creature delle Edizioni Messaggero Padova sarà presentato sabato 11 maggio alle ore 15.00 nella Sala Granata al Salone del libro di Torino (9-13 maggio, Lingotto Fiere) in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dell'VIII centenario della morte di San Francesco d'Assisi e PordenoneLegge.it. Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni dialogheranno con Massimo Morasso, scrittore e critico letterario, e Irene Santori, poetessa, traduttrice e autrice-conduttrice di Radio3-Rai.

 

GLI AUTORI

Guidalberto BORMOLINI, sacerdote e monaco, tanatologo docente al Master Death Studies & the End of Life dell’Università di Padova e al Master La Gentilezza nella cura dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer. Assistente spirituale nella malattia e nel morire con TuttoèVita Onlus. Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Perdonare se stessi e gli altri (2023); Accompagnatori accompagnati (2020); Ricordati che devi morire! (2020).

Davide RONDONI (Forlì 1964), poeta e scrittore, ha pubblicato diversi volumi di poesia con i quali ha vinto alcuni tra i maggiori premi. È tradotto in vari paesi del mondo, collabora a programmi di poesia in radio e tv e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e dirige la rivista «clanDestino». Con Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Salvare la poesia della vita. In cammino con i poeti e Francesco (2018).

Luca SALVAGNO, illustratore e fumettista, nel 1988 esordisce sulle pagine del «Messaggero dei Ragazzi» e in seguito raccoglie l’eredità Benito Franco Jacovitti continuando le storie del mitico personaggio Cocco Bill. Per EMP ha illustrato Odorico da Pordenone. Le nuove e meravigliose cose straniere (2018); Natale francescano (2016); Laudato sie, mi’ Signore! (2015); A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco (2005, le cui tavole hanno riscosso un notevole successo di critica).

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Vivere il Cantico delle creature

Sottotitolo: La spiritualità cosmica e cristiana di san Francesco

Autori: Guidalberto Bormolini, Davide Rondoni   

Illustratore: Luca Salvagno     

Argomento: Francescanesimo                 

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro, PDF

Dimensioni: 15,0 x 20,5

Pagine: 114

Pubblicazione: 04/2024

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825055641

Scheda editoriale: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/guidalberto-bormolini-davide-rondoni/vivere-il-cantico-delle-creature-9788825055641-16366.html


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Antonio 800 | ComunicatoStampa

Seguendo la stella, Greccio e Padova con Francesco e Antonio attraverso i presepi del Santo in mostra dal 2 dicembre al 2 febbraio

Un ideale gemellaggio tra Padova e Greccio e una speciale rassegna di presepi in Basilica del Santo celebrano gli 800 anni della prima rappresentazione della Natività, occasione anche per ottenere l’indulgenza plenaria concessa dal papa

1 Dicembre 2023| di Alberto Friso, Progetto Antonio800 - Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Un ponte di comunione lega in questo dicembre 2023 i santuari francescani di Greccio e della Basilica del Santo di Padova. Una sorta di gemellaggio tra le due realtà e tra le due città, accomunate dalla volontà di ricordare l'ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe, voluta dalla creativa santità di Francesco d’Assisi nel Natale 1223 per toccare con mano il mistero dell’incarnazione di Gesù.

Per l’occasione, la Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova promuove per l’Avvento e il Natale di quest’anno, insieme con la Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati minori conventuali del nord Italia e con il progetto Antonio800, una rassegna di presepi artistici in stile francescano, perlopiù ispirati alla rappresentazione di Greccio. L’iniziativa è patrocinata tanto dal Comune di Padova quanto dal Comune di Greccio, oltre che dal comitato Greccio 2023, dalla Pia Unione Sant’Antonio di Greccio e dall’Associazione Artigiani del Presepio di Greccio.

L’iniziativa è stata presentata quest’oggi, venerdì 1 dicembre, in Sala Studio Teologico della Basilica di Sant’Antonio a Padova, dal rettore padre Antonio Ramina, dal sindaco di Padova Sergio Giordani, dal priore della Pia Unione Sant’Antonio di Greccio Andrea Scasciafratte, che ha portato il saluto della comunità e del sindaco di Greggio Emiliano Fabi, e da padre Nicola Galiazzo, dell’Equipe di Pastorale dell'Arte al Santo. L’incontro, moderato da Sabina Fadel, caporedattrice del «Messaggero di sant’Antonio», è stato seguito da un tour con i giornalisti lungo il percorso dei presepi in basilica con i presepisti fra Giambattista Scalabrin, Nicolò Celegato e Mauro Marcato.

«Per celebrare l’ottavo centenario – ha spiegato il rettore del santuario antoniano, padre Antonio Ramina –, abbiamo voluto offrire i presepi della Basilica alla visita e alla meditazione dei padovani e dei pellegrini già dall’inizio dell’Avvento, a differenza degli anni precedenti, quando solo nell’imminenza del Natale i presepi diventavano accessibili. Ci sentiamo tutti, insieme e singolarmente, provocati dal mistero dell’Incarnazione di Gesù. Un mistero che fu tanto caro ai nostri santi di riferimento, Francesco e Antonio, e a noi sulle loro orme. I quattro gruppi che hanno lavorato alle installazioni ci aiutano proprio a entrare nella scena che i Vangeli descrivono, valorizzando diverse sfaccettature e particolari».

Il percorso «Seguendo la stella: Greccio e Padova» si apre nella Cappella di San Francesco del complesso basilicale con il presepe proveniente dal Museo dei Presepi di Greccio. Nel 2022 quest’opera a grandezza naturale, realizzata dal prof. Francesco Invidia e allestita dai presepisti grecciani, venne ospitata nel Palazzo del Quirinale. Il titolo - «È nato per noi. Sulla porta della vita Maria e Giuseppe ci donano l'Emmanuele, Dio con noi» - giustifica l’ambientazione, con la scena sacra che si svolge di fronte a una grande porta, simbolo dell’avvio di una nuova età della storia.

La Cappella delle Reliquie ospita «Pane vivo disceso dal cielo», presepio francescano improntato alla ricerca puntigliosa del realismo realizzato dai presepisti padovani Mauro Marcato e Nicolò Celegato. Protagonisti dell’adorazione del Bambino sono i santi Francesco, Chiara e Antonio. Nella mangiatoia, un agnellino accovacciato, simbolo di Cristo molto caro a san Francesco.

Proseguendo nell’itinerario, ecco il Presepio tradizionale popolare nella Cappella di Santa Caterina. Ambientato in Veneto, riproduce una vecchia stalla con la casa abitativa annessa, secondo un modello ancora ben presente nel padovano. La scena riprende la classica vita quotidiana della campagna, con la natività posta al centro della composizione. È opera di fra Giambattista Scalabrin (Giambo) e di Nicolò Celegato.

Si esce infine nel Chiostro della Magnolia per un’installazione presepistica in tre scene, a cura di Maurizio Paccagnella e dei Frati della Comunità del Santo. Il titolo «E il verbo si fece carne. Betlemme, Assisi, Padova» esplicita l’ambientazione delle varie scene: la Natività di Gesù a Betlemme, la rievocazione voluta da san Francesco a Greccio e la scena inedita con sant’Antonio che dona il Bambino Gesù a una bambina, ricordando l’apparizione del piccolo Gesù al santo di Padova.

I quattro presepi della rassegna sono già visibili e visitabili, tutti i giorni fino al 2 febbraio 2024 dalle ore 7.00 alle ore 19.00.
L’esposizione sarà anche un’occasione per ottenere l’Indulgenza plenaria che le famiglie francescane unite hanno chiesto a papa Francesco in vista dell’8° centenario del presepe di Greccio. 

«Giovedì 7 dicembre – precisa il rettore della Basilica – al termine della Santa Messa festiva delle ore 18.00 avverrà la benedizione dei presepi, in una data che abbiamo scelto per valorizzare il dono concesso da papa Francesco proprio per l’800° anniversario del “Natale di Greccio”. Infatti dall’8 dicembre al 2 febbraio è concessa alle consuete condizioni l’indulgenza plenaria a chi visita le chiese francescane, sostando in preghiera davanti al presepio».

Oltre alla Pontificia Basilica di Sant’Antonio, nel Padovano è possibile ricevere l’indulgenza plenaria anche negli altri due santuari francescani dei frati minori conventuali del nord Italia dedicati a S. Antonio: il Santuario di Sant’Antonio all’Arcella e i Santuari Antoniani di Camposampiero. Si ricorda che questo dono è stato concesso anche alle persone malate o impossibilitate a partecipare fisicamente, che con la loro preghiera sono in comunione con il Signore Gesù, nel dono della sua vita.

 

FOTO e VIDEO

Foto conferenza stampa: https://www.mediafire.com/file/wpg8l1c2b7owctm/foto_conferenza_stampa.zip/file

Foto presepi: https://www.mediafire.com/file/z9a23fcvvtt5kts/foto_presepi.zip/file

Interviste video: https://www.mediafire.com/file/nczrr18s3bgoovi/video_-_interviste.zip/file

Video coperturahttps://we.tl/t-s9roCLJZSl (NB: questo link per il download scade l'8 dicembre 2023)

 

Per informazioni stampa:

ANTONIO800 – Alberto Friso, Project event manager «Antonio800» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio800.org
MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa – Mob. 380 2038621 – a.sgarbossa@santantonio.org  


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EMP | ComunicatoStampa

“Greccio e i frutti della notte oscura di san Francesco” (ed. EMP), fra Zdzisław Józef Kijas analizza l’esperienza del primo presepe in chiave esistenziale e spirituale

Prefazione di Papa Bergoglio: «Francesco mostra come arrivare all’alba camminando attraverso la notte». Prologo del ministro generale fra Carlos A. Trovarelli, OFMConv

30 Novembre 2023| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Greccio e i frutti della notte oscura di san Francesco di fra Zdzisław Józef Kijas, appena pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova, è un libro sui generis. Sono già state scritte numerose interpretazioni della rievocazione della Natività di Cristo realizzata a Greccio nel 1223 da san Francesco e ne compaiono continuamente di nuove. Valeva la pena scriverne una in più? C’è ancora qualcosa in tale rievocazione che non sia stato affrontato o che lo sia stato in modo incompleto? Che chiave utilizzare per capire meglio il mistero che essa cela? Come descrivere con maggior profondità la situazione spirituale ed esistenziale di Francesco? A 800 anni dal primo presepe, l’autore interpreta quell’esperienza come il momento in cui Francesco d’Assisi supera la sua crisi interiore, così come può essere per chiunque di noi incontri Dio nell’umanità di Gesù.

Il titolo si regge sulla metafora della “notte oscura” per scrutare meglio e in profondità nell’animo di Francesco nel momento in cui rivive la nascita di Gesù a Greccio, ma va anche alla ricerca di altre sue “notti oscure”, come quando rivoluzionò la sua vita lasciando suo padre per farsi servo di Dio. Le due notti dell’anima dell’assisiate, poco indagate dai biografi di Francesco, sono secondo l’autore «la chiave stessa per afferrare ciò che in lui è più essenziale».

Il volume vanta la prefazione di Papa Francesco, che così scrive: «Alle origini delle prime comunità cristiane sembrava irragionevole pensare a un Dio umile, un Dio che si fa carne, una carne che scende nel disagio più estremo dell’umanità. Si pensava fosse una favola per gente proveniente da ceti sociali miseri e incolti. Questo invece è un mistero. Francesco insegna anche a noi che il mistero si intravede. […] Francesco a Greccio insegna ai comuni cristiani e anche ai grandi studiosi che occorre camminare, non pretendere di possedere tutta la verità. San Giovanni Crisostomo, un antico Padre cantore dell’umiltà di Dio, rivolgendosi a chi pretendeva di indagare tutto con la sola razionalità, insegnava che i Magi “non si misero in cammino perché avevano visto la stella, ma videro la stella perché si erano messi in cammino”. Francesco insegna che la vita con Dio è un cammino. Mai dobbiamo dimenticare questo. L’abitudine a pensarci dentro una condizione di cristianità ha creato prassi pastorali fredde che hanno proposto la santità quasi in modo monumentale, una sorta di condizione statica, tipica di un’umanità immobile senza passioni e senza sentimenti […]. Pensando all’esperienza di san Francesco a Greccio, desidero sottolineare proprio l’immagine del cammino e del camminare. Il cammino a volte avviene in piena luce, altre volte all’alba, altre volte la sera, ma ha anche una parte importante: la notte. A Greccio Francesco mostra come si possa arrivare all’alba camminando attraverso la notte».

Nel “prologo spirituale”, il ministro generale dei frati minori conventuali, fra Carlos A. Trovarelli, sottolinea come il contesto storico che ha portato Francesco a dare forma al primo presepe otto secoli fa, unito alle sue domande spirituali e alle vicende non sempre lineari interne all’Ordine, chiariscano il processo spirituale che hanno fatto del Poverello di Assisi un «vero santo». «L’acutezza letteraria di fra Zdzisław J. Kijas OFMConv – scrive Trovarelli – ci permette quindi di associare all’evento di Greccio ancora un nuovo significato. Infatti, l’autore interpreta la presentazione del Natale a Greccio come la fine di una notte oscura di Francesco, e ci offre diverse prove a favore di questa singolare e nuova lettura. […] Il creativo e provvidenziale passaggio di Francesco a Greccio in quel dicembre del 1223 ha ancora capacità simbolica; non solo nel “far presente” Cristo (il quale e già tantissimo!), ma anche nella sua capacita di unificare, attorno a questo mistero, l’interiorità bella ma anche sanguinante del Fratello di Assisi, e, sicuramente, anche le nostre interiorità, le nostre persone».

 

L’AUTORE

Zdzisław Józef KIJAS, frate minore conventuale polacco, ha conseguito il dottorato in scienze religiose e in dogmatica all’Università cattolica di Louvain-La-Neuve (Belgio). Ha ricoperto l’incarico di preside della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura - Seraphicum (Roma) e per dieci anni è stato relatore nel Dicastero delle Cause dei Santi. Attualmente è postulatore generale dell’Ordine Francescano Minore dei frati Conventuali e docente universitario. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Brulicante di vita. 800 anni della Regola di san Francesco (2023). 

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Greccio e i frutti della notte oscura di san Francesco

Autore: Zdzisław Józef Kijas         

Prefazione: Papa Francesco        

Argomento: Francescanesimo    

Collana: Memoria e Profezia       

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro, Brossura plastificata opaca

Dimensioni: 12,0 x 19,0

Pagine: 136

Pubblicazione: 11/2023

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825057935

Scheda libro sul sito di EMP


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Antonio 800 | ConferenzaStampa

Seguendo la stella: Greccio e Padova - Con Francesco e Antonio attraverso i presepi del Santo

Conferenza stampa di presentazione con tour dei presepi in Basilica venerdì 1 dicembre ore 11.00 - Sala dello Studio Teologico – Basilica di S. Antonio, Padova

28 Novembre 2023| di Alberto Friso, Progetto Antonio800 - Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

«Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme.
Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero
».
(Fonti Francescane, 469)

Così nelle Fonti Francescane viene descritto il primo presepe realizzato da san Francesco nel 1223 a Greccio (Rieti).

A 800 anni da quell’evento, che diede vita alla tradizione presepistica nel mondo, la Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova promuove insieme con la Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati minori conventuali del nord Italia e con il progetto Antonio800 una mostra di presepi artistici in stile francescano, dove spiritualità e artigianalità si fondono nell’annuncio al mondo della nascita di Gesù.

L’iniziativa vede coinvolti in una sorta di gemellaggio il Comune di Padova, il Comune di Greccio, il comitato Greccio 2023, la Pia Unione Sant’Antonio di Greccio e l’Associazione Artigiani del Presepio di Greccio, enti patrocinatori della rassegna.

L’iniziativa sarà presentata in

CONFERENZA STAMPA

Venerdì 1 dicembre ore 11.00
Sala dello Studio Teologico – Basilica di S. Antonio, Padova

con tour dei presepi in basilica

Interverranno:

  • p. Antonio Ramina, rettore della Pontificia Basilica di S. Antonio
  • Sergio Giordani, sindaco di Padova
  • Emiliano Fabi, sindaco di Greccio e presidente Comitato Greccio 2023
  • p. Nicola Galiazzo, Pastorale dell'Arte al Santo

Modera Sabina Fadel, caporedattrice del «Messaggero di sant’Antonio».

A seguire tour con i giornalisti lungo il percorso dei presepi al Santo con i presepisti fr. Giambattista Scalabrin, Nicolò Celegato e Mauro Marcato.

La tua presenza o di un giornalista della tua testata è particolarmente gradita.          

  

Per informazioni stampa:

ANTONIO800 – Alberto Friso, Project event manager «Antonio800» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio800.org
MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – Alessandra Sgarbossa, Ufficio stampa – Mob. 380 2038621 – a.sgarbossa@santantonio.org  


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San Francesco ispiratore di scrittori e artisti contemporanei nel libro "Immaginari e povertà" di Brigitte Poitrenaud-Lamesi (ed. EMP)

Uno studio decennale confronta le creazioni artistiche ispirate all’estetica rivoluzionaria della povertà francescana tra Italia e Francia, dalla letteratura al cinema, dalle arti visive al teatro. Con tavole fotografiche

13 Luglio 2023| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Come spiegare l’interesse, a volte la passione totale per san Francesco, figura di un Medio Evo lontano, da parte di personalità tanto diverse e spesso poco scontate, sia italiane che francesi, delle arti contemporanee, dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti plastiche, fino alla fotografia? Artisti come Ignazio Silone, Aldo Palazzeschi, Pier Paolo Pasolini, Dario Fo, Umberto Eco, Alessandro Baricco, Alda Merini, Liliana Cavani, Michelangelo Pistoletto, e per la Francia Joseph Delteil, François Cheng, Christian Bobin, Gilles Clément o Simone Weil, sono espressione di una corrente di pensiero francescano che, attraverso un vigoroso bisogno di semplicità e di ritorno all’essenziale, continua a ispirare il mondo delle arti contemporanee, delineando un «immaginario della povertà». Il libro delle Edizioni Messaggero Padova Immaginari e povertà della studiosa Brigitte Poitrenaud-Lamesi esplora l’influsso e l’attualità di san Francesco nella creazione contemporanea.

Frutto di un lavoro di ricerca decennale, tra collaboratori francesi e italiani, il volume va alla ricerca di quella che l’autrice non esita a definire «modernità medievale» del Poverello di Assisi, un santo gioioso, primo poeta della lingua italiana e precursore di un sentimento medievale della natura, che è all’origine di una rivoluzione mentale oggi cruciale per la crisi esistenziale e ambientale del nostro pianeta. Di questa attualità è un esempio la lettera enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune di Papa Francesco, che del Poverello di Assisi ha assunto il nome. Una circostanza che, secondo l’autrice, rivela «quanto la parola poetica del Poverello sia una potente leva d’azione per prendersi cura del pianeta».

«Se nell’Ottocento san Francesco è stato oggetto di un vero e proprio revival, più sorprendente è la presenza e l’attualità di questo santo che continua ad agire sul mondo letterario e artistico attraverso riletture, reinterpretazioni, fedeli o forzate, soprattutto grazie a creazioni originali di ispirazione francescana – racconta l’autrice nel booktrailer –. Una corrente eterogenea che attraverso un imperioso bisogno di semplicità e ritorno all’essenziale continua ad alimentare la creazione (letteratura, arte, teatro, arti visive…) ispirandosi a un’estetica della povertà».

La Prefazione del volume è di Paolo Grossi, Direttore dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, che così introduce il potere evocativo della figura di san Francesco rispetto agli eroi del mito, della leggenda, della letteratura e di altri personaggi storici: «Ben diverso è invece il caso di san Francesco d’Assisi, la cui risonanza e la cui forza di penetrazione superano di gran lunga non solo i limiti delle frontiere nazionali, ma anche quelli dei più diversi linguaggi artistici (teatro, musica, cinema, arti visive, letteratura, ecc.), in virtù della densissima sostanza della sua lezione di vita e di pensiero. Ce lo mostra, con grande dovizia di esempi, il libro di Brigitte Poitrenaud-Lamesi, che propone una documentata indagine sulla feconda presenza della figura del Santo d’Assisi nelle arti e nella cultura del nostro tempo. Vero e proprio fuoco generatore della vocazione di Francesco, la povertà è il centro irradiante di un’esplorazione che investe epoche e territori artistici e culturali disparati, tra Francia e Italia. Ciò che rende appassionante il percorso cui l’autrice invita il lettore è la sua capacità di farci vedere sempre, in filigrana, nelle analisi di autori e opere del nostro tempo, la fitta trama dell’esegesi francescana quale si è sviluppata dalle origini, sin dai primi contrasti fra Spirituali e Conventuali (mirabili le pagine, in particolare, sui cicli degli affreschi giotteschi di Firenze e di Assisi). Nel volume incontriamo protagonisti della creazione contemporanea, artisti come Mimmo Paladino, scrittori come François Cheng o Umberto Eco, cantautori come Lucio Dalla, per citarne solo alcuni: la peculiarità del rapporto di ognuno di essi con la figura del Poverello d’Assisi viene messa in luce attraverso una lettura in cui si riverbera tutta la ricchezza e la complessità della ricezione del pensiero francescano. A questa profondità temporale si accompagna la vastità di apertura della ricerca, che tocca – tra gli altri – gli ambiti del cinema neorealista, del teatro di Dario Fo, dell’Arte povera, della Land Art, rivelando con quanta forza agisca la suggestione del messaggio francescano su esperienze culturali e artistiche diversissime fra loro per origini, motivazioni e finalità, ma accomunate da una radicale volontà di sovvertimento di gerarchie stabilite, di destabilizzazione di abitudini percettive, di trasgressione di norme estetiche o sociali correnti».

Il libro riporta anche una sezione con alcune tavole fotografiche di opere di ispirazione francescana, dal Medioevo ai nostri giorni. Tra queste, anche la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, esponente del movimento che il critico Germano Celant definì «arte povera», presentata per la prima volta nel 1967. È cronaca di questi giorni il rogo a Napoli dell’installazione monumentale della Venere, la più grande tra quelle create dall’artista, realizzata per Piazza del Municipio e inaugurata il 28 giugno scorso.

 

L’AUTRICE

Brigitte POITRENAUD-LAMESI è docente di letteratura e cultura italiana e ricercatrice dell’Università di Caen (Normandia, Francia). Co-dirige il laboratorio di ricerca LASLAR dell’Unicaen e la collana «Liminaires. Passages interculturels» (Peter Lang). I suoi interessi di ricerca vertono sugli immaginari letterari e artistici e il rapporto tra testo e immagine. Ha pubblicato numerosi articoli e diversi volumi riguardanti la nozione di “povertà” e soprattutto l’attualità di san Francesco d’Assisi. Ha curato: Or et ordure. Regards croisés sur le déchet (2013); Francesco Ora. L’heure de François d’Assise (2017).   

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Immaginari e povertà
Sottotitolo: San Francesco nella creazione contemporanea
Autore: Brigitte Poitrenaud-Lamesi       
Prefazione: Paolo Grossi         
Argomento: Temi / San Francesco         
Collana: Studi francescani, 28
Editore: Edizioni Messaggero Padova
Tipologia: Libro, Pdf, ePub
Dimensioni: 14,0 x 21,0
Pagine: 220 (con alcune tavole fotografiche)
Numero edizione: 1/2023
ISBN: 9788825053463
Scheda libro sul sito dell’editore: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/brigitte-poitrenaud-lamesi/immaginari-e-poverta-9788825053463-14758.html


Allegati disponibili


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A San Leopoldo le meditazioni e le preghiere ispirate a san Francesco di Elisa Salvato, terziaria francescana

Domani 1° ottobre h. 21.00 a Padova presentazione del libro "Dalla Verna ad Assisi" di Elisa Salvato con le illustrazioni di Luca Salvagno. Con l’autrice dialoga p. Ugo Secondin, frate cappuccino. Modera l’incontro Alberto Friso, giornalista

30 Settembre 2021| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

 

INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti, secondo le norme anticovid
Per accedere all’evento è necessario esibire il Green Pass.


Venerdì 1 ottobre alle ore 21.00 al Santuario di San Leopoldo a Padova (Piazzale Santa Croce) si terrà la presentazione del libro di Elisa Salvato con le illustrazioni dell’artista e vignettista Luca Salvagno Dalla Verna ad Assisi - Con san Francesco dalla festa delle Stimmate al 4 ottobre (ed. Edizioni Messaggero Padova). Con l’autrice, terziaria francescana, dialoga p. Ugo Secondin, frate cappuccino. Modera l’incontro Alberto Friso, giornalista

Il volume è una sorta di originale vademecum per prepararsi alla solennità di san Francesco, con brani tratti dalle fonti francescane, commentati dalle meditazioni e dalle preghiere nate invece dall’esperienza di vita dell’autrice, che riempie in questo modo quei 18 giorni di calendario - dal 17 settembre, festa delle Stimmate, al 4 ottobre, memoria liturgica dell’Assisiate - offrendoci un ritratto intimo del santo del Creato.

Elisa SALVATO (1975, di Lendinara, Rovigo), francescana secolare, sposata con Nataniele nel 2003 e madre di tre figlie, dopo gli studi in scienze religiose insegna per alcuni anni religione cattolica. Dal 2012, insieme al marito sassofonista, fa parte di Effatà Franciscan Band un gruppo di musica cristiana francescana. Nel 2013 arriva la diagnosi di sclerosi multipla che la costringe progressivamente in carrozzina e le impedisce di continuare l’insegnamento. Attualmente presta servizio alla catechesi e fa parte del consiglio locale della fraternità OFS “San Damiano” di Lendinara.

Scrive l’autrice: «In noi abita un raggio d’Infinito. Spesso anche noi proviamo questo desiderio forte che ci fa aspirare a qualcosa di molto più grande di noi, ma che non riusciamo a comprendere. Sentiamo di non essere solo carne, muscoli, nervi; sentiamo di essere molto di più e abbiamo bisogno di capire. E chi può dirci chi siamo davvero se non l’Infinito stesso, colui che ci ha creati a sua immagine e somiglianza?»

Il libro ha l’introduzione di Tibor Kauser, Ministro generale CIOFS (Consilium Internationale Ordine Francescano Secolare).

Sul sito dell’editore è pubblicata una vetrina di altri titoli per grandi e bambini per meditare, approfondire e pregare con san Francesco.

 

DATI BIBLIOGRAFICI
Dalla Verna ad Assisi
Con san Francesco dalla festa delle Stimmate al 4 ottobre

di Elisa Salvato (testo) - Luca Salvagno (illustrazioni)
Settore: Liturgia
Collana: Pregare
1a edizione 2021
Copertina: Brossura plastificata lucida
Formato: 11,5 x 19,0
Pagine: 92
ISBN: 978-88-250-5354-8
Scheda libro: https://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-5354-8


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"Con gli occhi di un povero" (ed. EMP), i versi di Elena Bartone restituiscono un suggestivo ritratto interiore di san Francesco

La raccolta di poesie sarà presentata il 4 ottobre a Bra e on line, in occasione della festa liturgica del santo della lode.

17 Settembre 2021| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Evento in presenza h. 18 a Bra (CN), ingresso previa prenotazione dal 23 settembre
Evento on line h. 20.30 sulla pagina Facebook Edizioni Messaggero Padova


«Osare guardare la vita con gli occhi di un povero è proprio di una visione altra, di uno sguardo capace di inoltrarsi verso le frontiere dell’oltre, fino a disseppellire anfratti di cielo, sempre troppo ignorati dai passaggi indifferenti e frettolosi di ogni vivere quotidiano. È ciò che la raccolta di Elena Bartone ci permette di fare, attraverso una tanto insolita, quanto riuscita, esplorazione poetica della felice anima del Poverello di Assisi, il figlio del ricco mercante Pietro di Bernardone, che, rinunciando a tutte le cose, ha potuto trovare il Tutto dentro a tutte le cose».

Introduce così Giorgio Garrone il libro di poesie su san Francesco d’Assisi Con gli occhi di un povero, scritto da Elena Bartone e da poco pubblicato per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova.

Poetessa e insegnante di lettere, due volte vincitrice del Premio Cesare Pavese, l’autrice di origini calabresi, ma trapiantata in Piemonte, con la sua esplorazione poetica conduce il lettore, stanza dopo stanza, a esplorare il «castello interiore» dell’assisiate.

Attraverso il potere evocativo delle immagini suscitate dai versi delle sue poesie, delinea così un ritratto insolito e suggestivo del santo della lode, che probabilmente più di altri ha lasciato traccia in tanti cuori umani che nei secoli a lui si sono accostati. Un’esplorazione non fine a se stessa, quella di Bartone, che potrebbe condurci a diventare più leggeri, persino capaci di imprevedibili voli.

Il volume di Elena Bartone verrà presentato in occasione della festa di san Francesco d’Assisi:

LUN. 4 OTTOBRE 2021 a BRA (CN)
H. 18.00 - Cortile di Palazzo Mathis
Con l’autrice dialogano p. Luca Isella, francescano cappuccino del Convento di Bra, e Fabio Bailo, assessore comunale alla cultura.

Evento organizzato dal Comune di Bra. Ingresso su prenotazione, contattando dal 23 settembre l'Ufficio cultura e turismo di Bra: turismo@comune.bra.cn.it; tel. 0172430185.

LUN. 4 OTTOBRE 2021 – Evento on line
H. 20.30 - Facebook Edizioni Messaggero Padova
Con p. Fabio Scarsato, direttore responsabile «Messaggero di sant’Antonio».
Intervento critico del prof. Carmelo Andrea Spadola e letture a cura della prof.ssa Martha Canfield, Università di Firenze. Sarà presente l’autrice.

 

 

L’AUTRICE
Elena BARTONE, calabrese di origini, vive in Piemonte, dove insegna lettere. Laureata in giurisprudenza e in lettere, ha al suo attivo dieci opere di poesia e la partecipazione a molti premi. Due volte vincitrice del Premio Cesare Pavese. Le sue poesie compaiono in molte antologie e riviste. Il suo primo libro su san Francesco d’Assisi (Francesco, nel silenzio, Falloppio 2015) è stato tradotto in spagnolo

DATI BIBLIOGRAFICI
Con gli occhi di un povero
Poesie su san Francesco di Assisi
di Elena Bartone
Settore: Attualità
Collana: Schegge
1a edizione 2021
Copertina: Brossura
Formato: 11,5 x 19,0
Pagine: 70
ISBN: 978-88-250-5132-2
Scheda libro: Con gli occhi di un Povero


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L’incontro tra san Francesco e sant’Antonio e tra noi e gli altri sul «Messaggero di sant’Antonio» di maggio

Un numero tematico che, partendo dagli 800 anni dell’incontro tra i due santi ad Assisi nel maggio 1221, racconta cosa ha rappresenta questo evento per la storia della spiritualità e cosa significa l’incontrarsi nella nostra società

7 Maggio 2021| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Con interventi di Massimo Cacciari, Dolce e Gabbana, Noa, Angelo Branduardi, Francesco Pannofino, Milvia Bollati


Una teiera, una lattiera, qualche bicchierino per il tè, un fuoco, la sabbia del deserto. È un incontro evocato quello ritratto sulla copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di maggio (foto di Andrea Semplici), che ha come tema di fondo, appunto, l’incontro, declinato nelle sue varie sfaccettature. Una scelta nata per ricordare gli 800 anni dall'incontro tra Francesco d’Assisi e Antonio di Padova avvenuto nel maggio 1221, ma sviluppata per parlare a tutto tondo di incontri - reali, possibili, auspicabili - mai così importanti per ciascuno di noi come in questo tempo di pandemia.

«Facciamo memoria dell’incontro tra Antonio e Francesco ad Assisi, proprio in un momento in cui incontrarsi è difficile, ma per questo ancor più prezioso - spiega fra Fabio Scarsato nell'editoriale “Ci incontriamo ad Assisi” - Il virus ci ha reinsegnato che ognuno di noi non può non fare i conti, nel bene e nel male, con tutti gli altri: legami e relazioni di sangue, istituzionali, affettive, casuali. E, viceversa, tutti gli altri con noi. Da una parte, il nostro simile è una minaccia e potrebbe trasmetterci il virus. Dall’altra, mai come in questo tempo infausto abbiamo sentito la mancanza “materiale” degli altri. Non ci bastano più neanche le relazioni virtuali, abbiamo bisogno del loro corpo fisico. Abbiamo cominciato a parlare da finestra a finestra, da terrazza a terrazza. E così non possiamo non incontrarci, anche se le modalità della concretizzazione di tale incontro possono variare con fantasia e passione, come forse finora neanche ci avevamo mai pensato».

Massimo Cacciari, filosofo e intellettuale, voce tra le più autorevoli e intelligenti del panorama italiano, è il protagonista dell’intervista “Incontrarsi oggi”. Sollecitato dalle domande di Sabina Fadel, Cacciari parla di che cosa significa aprirsi all’incontro con l’altro, se l’incontro con un essere umano diverso da noi può rappresentare un dono o un pericolo al contempo, se siamo davvero responsabili gli uni degli altri, come è cambiato il nostro rapporto con gli altri durante la pandemia. «La pretesa che vi possa essere ascolto-incontro sicuro, cioè sed-curus, senza affanno, senza angoscia, senza lotta, è ridicola esattamente quanto l’idea che il “Tu” sia semplicemente un “Altro” rispetto a me. Questa assurda pretesa domina la nostra attuale cultura, ed è propria infatti di tutte le civiltà in decadenza, che, magari dopo aver messo il mondo a soqquadro, pretendono pace e benessere. Ciò vale sia per il modo in cui l’Europa continua ad affrontare il dramma epocale dell’immigrazione, sia per la pandemia».

Il Poverello di Assisi ispira ancora oggi la vita di molti, anche di non credenti o di appartenenti ad altre religioni. Il dossier “Incontrando Francesco” a cura della redazione (Giulia Cananzi, Sabina Fadel, Nicoletta Masetto, Luisa Santinello), con le immagini di Giovanni Mereghetti, raccoglie una serie di interviste a personaggi famosi (Angelo Branduardi, Noa, Francesco Pannofino, attore e doppiatore, Angela Serracchioli, ideatrice del Cammino «Sui passi di Francesco» dalla Toscana all’Umbria) e a persone comuni (una coppia, un giovane, un'anziana), raccontando così il mistero di un incontro personale con san Francesco e di come questo ha cambiato la loro vita.

E sono niente meno che gli stilisti Dolce e Gabbana a firmare l'articolo “L'abito perfetto”, in cui le due «vette» della moda contemporanea, ispirate dal “patchwork” del saio di san Francesco conservato nella Basilica inferiore di Assisi, spiegano che cosa rende così speciale e unico l’abito indossato dal Giullare di Dio e qual è il segreto di una veste tanto umile quanto intramontabile come quella di sant’Antonio.

L’incontro è analizzato anche attraverso l’arte. In “Antonio a casa di Francesco” la storica dell'arte Milvia Bollati racconta l’incontro tra i due santi attraverso due vetrate di epoche diverse della Basilica di Assisi, che schiudono al visitatore la storia del francescanesimo a portata di sguardo. In “L'incontro si fa danza” fra Fabio Scarsato narra invece la genesi dell'opera modellata in resina dallo scultore Niccolò Niccolai dedicata all’incontro tra Antonio e Francesco, in cui i due santi paiono quasi danzare, presi dalla gioia del trovarsi l'uno dinanzi all'altro.

All’Umbria e in particolare ad Assisi, luogo dello storico incontro tra i due santi, è dedicato lo speciale di 14 pagine “Sui passi di Antonio”, con riflessioni spirituali (“La grazia dell'incontro” di fra Fabio Scarsato e “La santità accanto a noi” di fra Danilo Salezze); testimonianze, in questo caso dei novizi conventuali che trascorrono ad Assisi quest’anno di formazione (“Giovani in cammino” di Sabina Fadel); progetti di solidarietà sostenuti nella regione da Caritas sant'Antonio (“Una cordata per la vita”, sempre Fadel); approfondimenti sulla storia della Porziuncola, culla del francescanesimo, dove Francesco d’Assisi e Antonio di Padova si conobbero (“Il luogo dell'incontro” di Nicoletta Masetto).

Infine, sul tema dell'incontro disquisiscono anche alcune delle firme della rivista nelle rubriche da loro condotte: GianCarlo Bregantini in “Luoghi di vita”, Mariapia Veladiano in “Bene-dire”, Maria Teresa Pontara Pederiva in “Ex-cathedra”, Claudio Imprudente in “Diversa-mente”, Edoardo e Chiara Vian in “Parliamo di famiglia”, Daniele Novara in “L'arte di educare”, Paolo Marino Cattorini in “Ciak bioetica”.

Il sommario del nuovo numero sul sito Messaggerosantantonio.it


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