
Antonio 800 | ComunicatoStampa
Al via il nuovo progetto «Antonio800»
L’iniziativa dei frati minori conventuali del Nord Italia celebra la presenza di sant’Antonio tra noi e si protrarrà fino al 2031, ottocentenario della morte del Santo. Dal 10 al 16 febbraio la prima iniziativa a Salerno
800 anni fa lo avreste incontrato pellegrino per le strade della Romagna, o per quelle del nord Italia, del sud della Francia, con qualche passaggio pure a Roma dal Papa e ad Assisi da san Francesco. La vita pubblica di frate Antonio di Padova è lunga 9 intensissimi anni, tra il 1222 e il 1231. Sono gli anni adulti degli incontri (i poveri, i frati, le famiglie…) e degli scontri (Ezzelino da Romano, gli avari, gli eretici…); dei miracoli (praticamente ovunque sia passato…) e dell’insegnamento (a Bologna, con la scrittura dei Sermoni…); del cammino e della contemplazione (Camposampiero, Arcella…).
Nell’imminenza della cosiddetta «Festa della Lingua» (quando si ricorda il ritrovamento della lingua incorrotta di sant’Antonio, ricorrenza che in Basilica del Santo a Padova si celebra domenica 19 febbraio, vedi programma allegato), ecco allora il varo del nuovo «Progetto Antonio800» che evidenzia proprio la presenza itinerante ed evangelizzatrice di frate Antonio di Padova operante tra noi. A delinearne i contorni è fra Roberto Brandinelli, ministro provinciale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei frati minori conventuali: «Antonio800 è un’iniziativa di pastorale antoniana che da qui al 2031 vuole cogliere le tante opportunità offerte dalla storia e dalla testimonianza di Antonio tra noi. Si declinerà in varie modalità, a seconda delle circostanze. Ad esempio: per noi il 2023 è l’anno di Rimini (dei miracoli della mula, dei pesci…) e della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, nella “casa natale” di frate Antonio… Ma animeremo e racconteremo anche le peregrinatio delle reliquie in Italia e non solo, e altre proposte culturali e spirituali della Basilica del Santo e dei Santuari Antoniani di Camposampiero e dell’Arcella».
Non nasce dal nulla «Antonio800». «L’antefatto è il fortunato “Progetto Antonio 20-22” – specifica fra Brandinelli –, culminato nel grande cammino-pellegrinaggio da Capo Milazzo in Sicilia fino a Padova nell’estate-autunno 2022. Ancora vogliamo tornare a seguire le orme del Santo sulle strade che lui ha percorso per annunciare Gesù, “Buona Notizia” per l’uomo di ieri e di oggi».
Il logo di «Antonio800» ricorda infatti quello di «Antonio 20-22». Dalla Basilica di Padova parte una strada percorsa da due viandanti, forse due frati. «Vanno due a due, come il Vangelo invita a fare per chi parte in missione – commenta il ministro provinciale –. Ma sarebbe corretto leggerli anche come sant’Antonio e san Francesco che camminano insieme. Il grande tau centrale lo suggerisce. «Antonio800» sarà infatti contenitore di iniziative che per la nostra Provincia religiosa del nord Italia riguarderanno gli anniversari francescani: il presepe di Greccio e l’approvazione della Regola Bollata 2023, le stimmate 2024, il Cantico di frate sole 2025, la morte di Francesco nel 2026».
Il progetto si potrà seguire anche attraverso il nuovo sito e relativi social (Facebook, Twitter, Youtube) denominati «Antonio800». Vi si potranno consultare i programmi delle varie iniziative che via via arricchiranno il calendario, come le Peregrinatio delle reliquie antoniane in Italia (la prima da domani, 10 febbraio, al 16 febbraio a Salerno), la partecipazione di «Antonio800» alla GMG di Lisbona, le varie proposte culturali e spirituali in diversi luoghi antoniani.
Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Centro Studi Antoniani, Caritas Sant’Antonio Onlus, Santuari Antoniani di Camposampiero, Santuario S. Antonio di Padova in Arcella.
A questo link la video-intervista di Alberto Friso a p. Roberto Brandinelli sul lancio del progetto «Antonio800».
Per informazioni stampa:
ANTONIO800 – Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio800» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio800.org - www.antonio800.org
MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – Alessandra Sgarbossa, ufficio stampa - Mob. 380 2038621 – a.sgarbossa@santantonio.org – areastampa.messaggerosantantonio.it
Allegati disponibili

Provincia Italiana S. Antonio di Padova | ComunicatoStampa
«Antonio 20-22» da Papa Francesco!
All’Udienza generale di ieri, mercoledì 14, il Santo Padre ha incontrato alcuni dei pellegrini antoniani che hanno ripercorso il cammino di sant’Antonio da Capo Milazzo a Padova
Il Papa li ha benedetti; a lui è stata consegnata l’immagine di sant’Antonio camminante e la maglietta arancione simbolo del pellegrinaggio dell’estate 2022.
Prossima imminente tappa (16 e 17 dicembre): Trieste.
Grande emozione per i pellegrini di Antonio 20-22 giunti a Roma, a San Pietro, per incontrare papa Francesco! Al termine del triennio ottocentenario della vocazione francescana di sant'Antonio, del suo arrivo in Italia, del primo incontro con san Francesco e dell’inizio della sua «vita pubblica» di predicatore itinerante, una delegazione di frati della Basilica del Santo e di laici pellegrini hanno potuto avvicinare il Santo Padre, ricevere la sua benedizione e offrirgli alcuni doni, a nome dei 350 camminatori dell’estate 2022 e delle oltre 7mila persone incontrate sulle strade d’Italia.
Papa Francesco si è soffermato in particolare con fra Roberto Brandinelli, alla guida della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei frati minori conventuali, e fra Giovanni Milani, responsabile della Peregrinatio delle reliquie del Santo, che gli hanno presentato la reliquia di sant’Antonio «da zaino», quella che ha «camminato» dalla Sicilia e dal Friuli Venezia Giulia a Padova, e gli hanno donato una ceramica raffigurante l’immagine di sant’Antonio in cammino, distribuita in migliaia di copie in tutta Italia nel corso dell’estate.
Così fra Roberto Brandinelli ha commentato: «Come già fece sant’Antonio nel 1230, e san Francesco qualche anno prima, anche noi siamo andati pellegrini a Roma dal Papa, per ricevere la sua benedizione e idealmente consegnargli il bene che abbiamo ricevuto in questo triennio speciale di anniversari antoniani. Prima che si chiuda questo anno 2022, benedetto da tante grazie, volevamo portare la nostra testimonianza, la nostra esperienza di pellegrini ai piedi del Santo Padre. È stato un gesto simbolico, di certo significativo soprattutto per noi, dal momento che non abbiamo avuto la possibilità di raccontargli granché di quanto abbiamo vissuto, e tuttavia importante come ideale consegna alla Chiesa di tutto il bene che abbiamo incontrato e ricevuto».
Al Papa, inoltre, i pellegrini hanno donato una delle loro magliette arancioni con il nome delle 92 tappe del cammino da sud e delle altre 16 da nord e il grande Tau con il logo di “Antonio 20-22” recante i nomi di Francesco e di Antonio, «nomi scelti per ricordare l’incontro tra i due grandi santi nel 1221 – ha ricordato Alberto Friso, responsabile organizzativo del progetto –, ma che per questo pellegrinaggio dal papa si sono colorati anche di un altro significato del tutto particolare, sempre all’insegna dell’incontro: sant’Antonio abbraccia papa Francesco».
Il progetto «Antonio 20-22» avrà prima del termine dell’anno ancora un imminente appuntamento: infatti venerdì 16 e sabato 17 dicembre la reliquia di sant’Antonio arriverà a Trieste accolta dal vescovo monsignor Crepaldi nel centenario dell'erezione della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Santa Maria Maggiore in Trieste. In allegato il programma completo. Maggiori info qui: https://www.antonio2022.org/la-reliquia-di-santantonio-a-trieste-il-16-e-il-17-dicembre-la-testimonianza-di-antonio2022/
Per informazioni: ANTONIO 20-22 – Alberto Friso, Project event manager «Antonio 20-22» – Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio2022.org
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- foto nr. 253424_14122022: Il Santo Padre incontra fra Roberto Brandinelli, Ministro Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei frati minori conventuali (al centro) e fra Giovanni Milani, responsabile della Peregrinatio delle reliquie del Santo (a destra).
- foto nr. 253448_14122022: Il Santo Padre riceve dai pellegrini del Cammino di sant'Antonio da Capo Milazzo a Padova - Patrizia Cavalli, OFS di Trieste, e Alberto Friso, responsabile organizzativo del progetto "Antonio 20-22" - la maglietta ufficiale dei pellegrini.

Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Il populismo visto da papa Francesco sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio
Tra le novità anche il fotoreportage sui minori stranieri non accompagnati, il dossier tra storia e memoria, la seconda parte del percorso “Sui passi di Antonio” in occasione degli 800 anni della vocazione francescana del Santo senza nome
“Populista sarà lei” di Alberto Friso è dedicato alla parola politica più in voga del momento: populismo. In libreria le hanno dedicato titoli e analisi schiere di editorialisti e osservatori sociali. L’inedita quanto preoccupante fortuna che il populismo vive in questa stagione alle più diverse latitudini interroga su radici e conseguenze, sullo stato di salute delle nostre democrazie e della società contemporanea. L’articolo ripercorre il fenomeni nel tempo, nelle varie declinazioni ideologiche che lo sottendono, nelle interpretazioni degli analisti di matrice cattolica. Con un’anteprima esclusiva: un inedito di papa Francesco scritto per l’introduzione all’edizione italiana del libro Popolo e cultura del teologo argentino Rafael Tello (1917-2002) in uscita per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova. Un testo, quello del pontefice, che aiuta a interpretare il fenomeno populista alla luce di quella «teologia del popolo» di influenza argentina più volte richiamata da Bergoglio.
“Noi, no!”, l’editoriale del direttore fra Fabio Scarsato, mette in luce la nostra contraddittoria indisponibilità a rinunciare al nostro livello di vita raggiunto, sia esso economico o culturale, a fronte della crisi economica ed ecologica che stiamo vivendo, che ha messo davanti ai nostri occhi l’urgente bisogno di un cambio radicale di mentalità: l’impossibilità di continuare a produrre e consumare a questi ritmi, depredando e distruggendo ovunque, rendendo apocalittico il futuro delle nuove generazioni. Una crisi, come ha evidenziato papa Francesco nella sua «Laudato si’», direttamente proporzionale a quella umana: migrazioni, terrorismo, povertà. Nel nostro non voler cambiare stile di vita «c’è il peso della nostra impronta ecologica, c’è la finanziarizzazione dell’economia, c’è il delirio d’onnipotenza, c’è la nostra egoistica insostenibilità… ci sta un bel po’ delle cause che hanno portato a questa “terza guerra mondiale diffusa”».
La storia di Copertina “Dafhimes Kashida, ragazzi soli nel mondo” è ripresa nel fotoreportage di Giovanni Mereghetti. “Dafhimes Kashida” è un acronimo creato unendo le iniziali dei nomi dei minori stranieri non accompagnati protagonisti di questo racconto per immagini e parole. Una scelta stilistica e deontologica di rispetto, quella dell’autore, di non mostrare volti e non indicare storie personali, ma solo collettive. Perché ognuno dei ragazzi incontrati nel suo viaggio ha alle spalle una storia pesante: violenze fisiche, torture psicologiche, abusi sessuali, schiavitù, privazioni, abbandono.
In vista della 28° Giornata mondiale del malato Claudio Zerbetto in “È Lui il vero ristoro” ci porta tra i cappellani in corsia che vivono il “ministero della vicinanza” negli ospedali, negli istituti di cura e nelle case, laddove ci sono ammalati, disabili, anziani soli. Compagni di viaggio nella malattia con le parole della fede e l’umanità della condivisione.
La storia ha valore solo se indaga e ci interroga sul nostro presente. È patrimonio dell’umanità che sa andare oltre le tante memorie spezzate che ancora continuano a dividere intere comunità. Il dossier “Il senso di ciò che siamo” di Nicoletta Masetto ripercorre tante “memorie spezzate”, dal caso Aldo Moro al Vajont, dall’olocausto degli ebrei alla Resistenza, alla ricerca di una “storia ritrovata” che ha significato solo se dà senso a ciò che siamo.
Un’applicazione per trovare facilmente la chiesa più vicina con i relativi orari di apertura e delle celebrazioni. È l’idea innovativa e di successo di quattro giovani milanesi, la cui storia è raccontata da Sabina Fadel nella storia di vita “DinDonDan, l'app della Messa”.
Che cosa significa oggi parlare di spiritualità? In che modo la ricerca dell’Assoluto influisce sull’arte contemporanea? Luisa Santinello è andata a cercare la risposta al Maxxi di Roma, nell’ambito della mostra «Della materia spirituale dell’arte». Il suo racconto nell’articolo “Lo spirito dell’arte”.
Continua il percorso “Sui passi di Antonio” avviato col primo numero dell’anno in occasione degli 800 anni dalla vocazione francescana del Santo per antonomasia. A febbraio ci si sofferma sull’infanzia di un giovanissimo Antonio, al secolo Fernando, con un servizio corale scritto a più mani da fra Fabio Scarsato, Gilberto Borghi, Chiara Gatti e Paolo Marino Cattorini. Nella sezione “Antonio oggi” Pedro Teutónio Pereira del Museo di Lisbona-Sant’Antonio ci mostra “La Lisbona di Fernando”, tra storia e devozione per l’Antonio a cui diede i natali, mentre fra Danilo Salezze in “Acchiappasogni” racconta i sogni del giovanissimo canonico agostiniano.
Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it dal 1° di febbraio.

Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Ottocento anni fa la vocazione francescana di Antonio: sul «Messaggero di sant’Antonio» di gennaio inizia un percorso biennale che ripercorrerà le tappe della vita del Santo
Tra le novità anche il dossier di Gianni Riotta sulle “rivoluzioni giovanili” motori di cambiamento in ogni epoca, il fotoreportage sui quartieri di Roma, l’intervista a Manuel Bortuzzo
Nel 2020 ricorrono gli ottocento anni dalla vocazione francescana di Antonio, che fino al 1220 era un canonico agostiniano. A questo grande tema, che accompagnerà tutto il Messaggero di sant’Antonio nel corso del nuovo anno e del prossimo, è dedicata la copertina di gennaio: “1220-2020 Da Fernando a Antonio” (illustrazione di Luca Salvagno). A partire da questo mese, il percorso biennale ci porterà attraverso le pagine di catechesi a ripercorrere i passi di Antonio da quando, a Coimbra, decise di vestire il saio francescano per sorella povertà e cambiare il suo nome di battesimo Fernando, lasciando agi e sicurezze dell’abbazia di Santa Cruz (era il 1220), fino all’incontro ad Assisi con san Francesco (1221). «Vogliamo interrogare Antonio, e farci accompagnare da lui lungo le spesso contorte strade delle nostre esistenze», scrive il direttore fra Fabio Scarsato in “L’inizio del viaggio”, seguendo le tappe della sua vita che 800 anni fa egli rimise in gioco con tutta la sua umanità per rispondere a una nuova chiamata di Dio.
Gianni Riotta firma il dossier “Siamo nati liberi”, un viaggio nello spazio e nel tempo, dalle piazze dei giovani dei Friday for future a quella di Hong Kong, dai nostri giorni a quelli di Nelson Mandela e del “rivoluzionario” Silvio Pellico. L’egemonia dei despoti, che sembra dominante nelle grandi dittature e seducente anche nelle democrazie, alla fine cederà il passo. Perché nelle tante proteste locali, ragazze e ragazzi, incuranti dei parrucconi, ricordano che l’uomo e la donna nascono liberi.
Un mondo in pace è molto più di un luogo in cui non ci sono guerre. In tante parti d’Italia operano «Scuole di pace», che hanno come compito quello di disegnare nuovi percorsi di dialogo e di confronto. Ne scrive Nicoletta Masetto in “L’unica cosa giusta”. Il tema dei conflitti armati viene ripreso anche nel contributo di graphic journalism di Camilla Zaza dedicato al commercio di armi nel mondo.
Claudio Zerbetto intervista, in esclusiva per il mensile, Manuel Bortuzzo, promessa del nuoto azzurro olimpico costretto su una sedia a rotelle dopo essere stato colpito alla schiena da un proiettile. Manuel parla della vicenda e confida il suo sogno: ricominciare a «vincere».
Il 26 gennaio fa il suo esordio la «Domenica della Parola», la prima da questo 2020 in poi, dedicata a favorire la celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. A istituirla papa Francesco, «perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura». Ne scrive Alberto Friso in “Contemporanei del Vangelo”.
Gli scatti di Paola Favoino nel reportage fotografico “Roma allo specchio” fanno emergere un quadro contradditorio di una delle più belle città del mondo, dove bellezza e degrado da un lato, e vecchi, nuovi abitanti e turisti dall’altro, si mescolano e convivono.
Alessandro Bettero presenta la mostra “Milano anni '60” (fino al 9 febbraio a Palazzo Morando, Milano) che con foto, manifesti, oggetti di design documenta il boom economico del capoluogo lombardo. Un cambiamento che influì su urbanistica, trasporti, cultura e società.
Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.

Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Natale nella “Terra promessa”, dove la pace tra ebrei e arabi è possibile, sul «Messaggero di sant’Antonio» di dicembre
Tra le novità anche il focus sulle bioplastiche, il fotoreportage lungo le vie del racket della prostituzione a Castelvolturno, le interviste a Vincenzo Morgante di TV2000 e Nunzio Galantino
È dedicato al Natale in Terra Santa il «Messaggero di sant’Antonio» di dicembre. Il dossier del mese “Terra promessa” racconta come si vive il Natale nei luoghi in cui è nato Gesù attraverso storie di solidarietà, vicinanza, promozione di pace e giustizia fra ebrei e palestinesi. I giornalisti del mensile sono andati a caccia di storie di perdono e amore che attraversano quella che un tempo era la terra del popolo eletto, mentre oggi è la terra perduta, sfigurata dall’odio e dalla violenza, come spiega il direttore fra Fabio Scarsato. C’è la cooperativa Syndianna di Galilea che promuove la cooperazione arabo-ebraica coltivando i vigneti nella Valle del Cremisan (“Olive e vino per lavare le ferite” di Nicoletta Masetto). La storia di Yehuda Stolov, che si è trasformato da ebreo radicale in fondatore di una delle più importanti esperienze di dialogo interreligioso in Terra Santa (“Nati per vivere assieme” di Giulia Cananzi). Il “prima” e il “dopo” degli israeliani Chen e Netta e dei palestinesi Mohamed e Osama che, da guerriglieri a vario titolo, uno contro l’altro, hanno riposto le armi e sono diventati attivisti dell’associazione Combatants for peace (“Combattenti per la pace” di Alberto Friso). Il modello di dialogo , rispetto e convivenza unico in Terra Santa del villaggio Neve Shalom – Wahat al-Salam, che significa Oasi di pace, a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv dove ebrei e arabi palestinesi convivono insieme (“Abbattiamo i muri per incontrare l’altro” di Claudio Zerbetto).
A partire dal XX secolo la plastica è diventata uno dei materiali più presenti nella nostra quotidianità. Difficile farne a meno per la sua praticità di utilizzo, ma al tempo stesso le sue ricadute negative in termini di inquinamento sono pesanti. Che cosa fare? La ricerca scientifica è in grado di proporre alternative valide? In “Bioplastiche, queste sconosciute” Maria Giovanna Romanelli fa il punto della situazione sulla ricerca, guardando alle nuove normative europee sulle plastiche usa e getta che, a partire dal 2021, non si potranno più utilizzare.
La chiamano la «professione più vecchia del mondo», quasi a voler giustificare una pratica che è, in realtà, la forma più assoluta di sfruttamento di un essere umano. E che rappresenta, per le organizzazioni criminali, la terza fonte di guadagno dopo il traffico di armi e quello della droga. Nel fotoreportage “Le vie di Castelvolturno” Alessio Paduano ci porta nel comune della provincia di Caserta dove più della metà della popolazione è costituita da immigrati, per lo più irregolari, e dove le ragazze nigeriane, che arrivano in Europa convinte di costruirsi una vita migliore, vengono ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi. A loro è dedicato anche il box di Nicoletta Masetto “Medea in strada”, spettacolo teatrale itinerante lungo le strade della prostituzione in varie città italiane.
Al buon uso delle parole, nella vita quotidiana, nelle relazioni e in tv sono dedicate le due interviste di Sabina Fadel a Nunzio Galantino, nuovo presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede, incontrato in Basilica del Santo in occasione di Solidaria 2019 (“Confini e sconfinamenti”), e a Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 e InBluRadio, realtà editoriali targate Cei, dove informazione e intrattenimento hanno il sapore e lo stile del Vangelo (“La televisione dei contenuti”).
«Il Signore vuole da tutti noi che si diventi sempre più grandi. Ecco il motivo delle prove: vivere, lasciando che tutto il senso della nostra vita lo sappia e lo conosca Lui solo». Così scriveva Benedetta Bianchi Porro, proclamata beata il 14 settembre scorso. In “Che sia Benedetta!” don Andrea Vena ripercorre la vita e la testimonianza di questa giovane donna, conosciuta attraverso i suoi scritti e i suoi famigliari.
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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
La poesia è per tutti nel «Messaggero di sant’Antonio» di luglio-agosto
Tra le novità anche l’approfondimento sul mondo degli oratori, l’inchiesta sulla christian music dal rock al pop e i fotoreportage dallo Sri Lanka e da Giuliano Teatino in Abruzzo
Ma davvero la poesia è per “pochi eletti”? La realtà è differente perché il linguaggio poetico si rivolge a tutti e, contrariamente alle attese, piace soprattutto ai giovani. Ne parla nel dossier “Versi per tutti” Sabina Fadel, che sul tema giovani e poesia intervista anche il poeta Davide Rondoni. Il focus di Andrea Semplici racconta come nella storia recente i poeti abbiano dato forza ai popoli che hanno fatto la rivoluzione, dal Nicaragua alla Russia.
“Oratorio, casa da abitare” di Claudio Zerbetto è un’incursione estiva nel mondo dei patronati, che sono 8mila in Italia con 2 milioni di giovani e giovanissimi che li frequentano. L’estate è infatti il periodo in cui questi spazi ecclesiali propongono ai ragazzi diverse iniziative ricreative, di solidarietà e formazione, dai Grest ai campi scuola, senza temere l'accoglienza a tutto tondo degli stranieri. L’articolo fa il punto anche sulle nuove regole per minori e adulti che li accompagnano.
L’inchiesta di Alberto Friso “Quanto è rock la musica cristiana!” ci porta tra le note e i testi del panorama della musica cristiana al di fuori della liturgia, con sorprese e conferme del panorama cattolico, tra rock, pop e rap. Perché i cristiani hanno sempre cantato e suonato musica sacra e hanno il pieno diritto di cantare la propria fede anche fuori dalle chiese, come testimoniano i molti autori, cantanti e band con produzione dichiaratamente cristiana, dal blues al jazz, dalla dance al metal.
A tu per tu con il «coach» della Umana Reyer basket, Walter De Raffaele, che, a pochi giorni dalla vittoria in campionato, da Venezia è venuto a piedi nella Basilica padovana per dire il suo grazie a sant’Antonio. Nell’intervista “Uno scudetto per il Santo”, curata da Sabina Fadel e fra Andrea Vaona, il primo allenatore della squadra si racconta: «al di là del risultato ottenuto che, in fondo, è un motivo un po’ futile, credo che nella vita ci sia sempre un disegno più grande ed è giusto rendersene conto e riconoscerlo».
“Il giro del mondo in una Biennale” di Luisa Santinello è un viaggio a Venezia alla scoperta di uno degli appuntamenti artistici più importanti al mondo. Un grande spazio di creatività e dialogo che richiama ogni due anni centinaia di migliaia di turisti. Un evento per tornare a sognare e riflettere su passato, presente e futuro.
Due i fotoreportage di questo mese: “Ritrovarsi in Sri Lanka” di Paola Favoino e “Il miracolo del giglio” di Andrea Semplici. Nel primo l’autrice racconta attraverso la storia di Asanka, quella di tanti srilankesi che lasciano la loro terra e attraversano mari e oceani in cerca di lavoro. Nel secondo guidati dall’autore si va alla scoperta della doppia festa per sant’Antonio a Giuliano Teatino, in provincia di Chieti, dove, oltre al 13 giugno, il Santo viene festeggiato anche il 19 agosto.
Male e bene, terra e cielo, esterno e interno, coppie di opposti nei quali proiettiamo limiti e speranze è il tema dell’editoriale “Zombi e alieni” di fra Fabio Scarsato che prende spunto dalla produzione letteraria, cinematografica e dei fumetti horror e fantascientifica.
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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
“Matti da slegare” nel «Messaggero di sant’Antonio» di giugno
Tra le novità anche il dossier sul giornalismo costruttivo, il disagio abitativo con il rischio sovraindebitamento delle famiglie e fotoreportage
“Matti da slegare” è il titolo della copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di giugno, che richiama il tema dello speciale interno a cura di Giulia Cananzi “Sant'Antonio tra i matti” dedicato al “Progetto 13 giugno” di Caritas Antoniana onlus. L’intervento ha come obiettivo la costruzione e l’avviamento di un centro di riabilitazione in Togo a favore dei più poveri tra i poveri, ovvero i malati psichiatrici, seguendo le tracce di Grégoire Ahongbonon, il «Basaglia d’Africa». Un progetto importante sia per la sua valenza simbolica, sia per l’ammontare del finanziamento necessario, 490mila euro, che come di consueto viene presentato ai lettori del mensile. Il racconto di viaggio nel Paese africano è di fra Giancarlo Zamengo, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio», con le foto di fra Fabio Scarsato, direttore responsabile del mensile. Nel suo editoriale “La mia povera Africa”, Scarsato, spiega le motivazioni che stanno alla base del progetto 2019: «Mi rendo conto che, questa volta, sant’Antonio - attraverso la Caritas Antoniana - non va in un Paese povero per fare la carità: ma per giustizia. Per aiutare Gregoire, suor Simona, Martin, Jonas, père David e tanti altri, a ridare dignità ai tanti malati non meglio diagnosticati. Matti, posseduti dagli spiriti maligni o dal demonio, a seconda del credo. Dove l’unica medicina a cui puoi votarti è l’esorcismo, variamente inteso e ancor più praticato: legando il malato, isolandolo da tutti, costringendolo a riti e digiuni incomprensibili. Perché la dignità, se non ce l’hanno gli ultimi, non ce l’ha nessun altro».
Il dossier del mese “Comunicare il positivo”, scritto da Giulia Cananzi, Sabina Fadel, Nicoletta Masetto, Claudio Zerbetto, è dedicato ai media e al modo diffuso di raccontare i fatti, con un occhio al cosiddetto “giornalismo costruttivo”. Sommersi dalle notizie negative che occupano la maggior parte degli spazi nei media, talvolta urlate o, peggio, false e contraddittorie, molte persone cedono agli slogan, all’aggressività, alla tentazione di un mondo semplificato. Ecco perché occorre comunicare bene e comunicare il meglio, senza sensazionalismi ma usando “parole che illuminano”.
Alberto Friso in “Casa amara casa” fa il punto sul disagio abitativo, tema tornato recentemente sulle prime pagine dei giornali. Il Messaggero si sofferma sul dramma pignoramento quando i debiti assediano anche la sudata prima casa, sulle sue cause, sulla legge e sulle possibili uscite dal sovraindebitamento.
Il discernimento spirituale è insieme metodo e obiettivo della vita cristiana. Per riconoscere l’opera di Dio nella vita di ciascuno. E per divenire, sempre più, credenti maturi, responsabili e, soprattutto, liberi. Se ne occupa Sabina Fadel in “Discernimento... per tutti”, con le illustrazioni del fumettista Luca Salvagno.
Due i fotoreportage del mese: “Professione portatore” di Adriano Marzi racconta il logorante lavoro degli sherpa nepalesi, senza cui sarebbe impossibile scalare l’Himalaya, mentre “Figli di Sardegna” di Paola Favoino l’universo antico, ma sempre attuale, dei pastori sardi, dalle tradizioni tramandate di padre in figlio all’ingiusto sfruttamento del loro lavoro.
Infine Claudio Zerbetto in "I bambini salveranno il mondo" intervista Michele Mirabella, uno dei personaggi televisivi più amati. Per tutti è il «professore», uomo di vasta cultura, ora anche dottore in medicina e da sempre “in umanità”.
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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
200 anni di "Infinito" e il dossier sull’Europa sul «Messaggero di sant’Antonio» di marzo
Tra le novità del nuovo numero anche il fotoreportage sul Marocco dove sarà in visita papa Francesco a fine marzo e la nuova tendenza del viaggio padri-figli
“Abitiamo in via... crucis” è l’editoriale del direttore fra Fabio Scarsato sull'imminente Quaresima che ci invita a convivere con Dio in questa “strada di periferia” che è il mondo, dove si intrecciano storie di povertà, sofferenze, ingiustizie. Consapevoli che saremo liberati, con la forza dell’amore, il mattino di Pasqua.
È dedicata all’Infinito di Giacomo Leopardi la copertina del Messaggero di sant’Antonio di marzo “200 anni d’immensità”. La poesia forse più nota del giovane recanatese compie duecento anni e uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, Davide Rondoni, ne firma per il mensile francescano una rilettura, “Voglia d’Infinito”. L’infinito «riguarda e urge da dentro la nostra stessa natura umana - scrive Rondoni -. Festeggiare l’Infinito è dunque festeggiare qualcosa che ci riguarda tutti».
“Forte, fragile Europa” è il dossier a firma di Alberto Friso e Nicoletta Masetto sulle grandi aspettative per le elezioni del Parlamento europeo del prossimo maggio che coinvolgeranno 400 milioni di elettori. In gioco c’è l’identità dell’Unione europea, nata dalla solidarietà tra ex nemici, come ha ricordato recentemente il presidente Mattarella, ma che deve fare i conti con proposte sovraniste e regressive dell’idea europeista. Dopo l’esito delle urne, l’Europa saprà rinnovarsi per restare al passo con le sfide globali?
Alla vigila della visita di papa Francesco a Casablanca e Rabat del 30 e 31 marzo, 800 anni dopo l’arrivo di san Francesco, il fotoreportage “Le mille e una sfida del Marocco” di Gilberto Mastromatteo ci accompagna nel Maghreb, alla scoperta di un Paese aperto alla presenza cattolica, ma geloso del suo islam e profondamente segnato dall’emigrazione.
“In viaggio con papà” di Stefano Marchetti racconta una nuova tendenza nelle relazioni familiari. Sempre più padri decidono di trascorrere un periodo di vacanza soli con i propri figli, anche piccoli. Sia per rinsaldare il loro legame affettivo, sia perché nel viaggio il ruolo dei padri può trovare l’habitat naturale per esprimersi.
“Prudenza, virtù del domani” è l'intervista di Sabina Fadel a padre Paolo Benanti, religioso francescano, tra i massimi esperti di «digital age». Che, nel nuovo mondo digitale che sta profondamente mutando il rapporto umano-tecnologia, ci invita a riscoprire un’antica virtù: la prudenza.
Luisa Santinello recensisce la mostra sulle Sturmtruppen, in corso a Bologna fino al 7 aprile a Palazzo Fava, in occasione dei 50 anni delle famose strisce di Bonvi. L’esercito più spassoso che sia mai stato disegnato, tradotto in 11 lingue e pubblicato in 20 Paesi, è una pietra miliare del fumetto italiano, e non solo (“50 anni di Sturmtruppen”).
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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Ritratto 21, i sorrisi dell’anima di chi ha quel cromosoma in più sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio
Tra le novità del nuovo numero Veladiano nuova editorialista del mensile, il dossier su musica e spiritualità, gli zaffiri “insanguinati” del Madagascar
Possiamo essere i «cavalli di Troia di Dio», se Dio è dentro di noi. È la metafora usata dal direttore responsabile del «Messaggero di sant’Antonio», fra Fabio Scarsato, nel suo editoriale di febbraio che parla di quella che papa Francesco ha definito la santità della porta accanto.
Tra le firme autorevoli degli editorialisti del mensile francescano entra da questo mese anche Mariapia Veladiano, famosa scrittrice e preside. Attraverso la sua rubrica “Bene – dire” accompagnerà i lettori del «Messaggero» nel corso dell’anno. Chi crede sa che il mondo e le azioni di uomini e donne sono “affidati” e che l’efficacia è, per così dire, “garantita”, anche se non si vede nell’immediato l’effetto positivo, scrive nel suo intervento di esordio “Circondati. Dal bene”. Ciascuno, continua l’autrice, «può alzare gli occhi e scoprirsi circondato dalle potenze benigne di chi, facendo il bene, ci mette nelle condizioni di farlo anche noi». Ciascuno può «rompere l’incantamento perverso del “niente mai cambierà”». Un mantra che è anche antidoto a una quotidianità frenetica e densa di aspettative pressanti sul versante relazionale, emotivo e lavorativo.
“Ritratto 21” è il titolo della storia di copertina e del fotoreportage firmati da Hermes Mereghetti e dedicato alla sindrome di Down, detta anche trisomia 21. Protagonisti sono alcuni ragazzi “con quel cromosoma in più”, immortalati dagli scatti del fotografo. Che racconta: «i ragazzi affetti da questa sindrome hanno qualcosa di speciale, spesso indefinito e amorevolmente coinvolgente». E amorevolmente coinvolgenti sono anche le foto che li ritraggono con le loro storie. Un bianco e nero che coglie i sorrisi dell’anima.
Stefano Marchetti firma il dossier “Note di spirito”. Nella storia della musica pop italiana il tema spirituale fa capolino più spesso di quanto si possa immaginare e in moltissime occasioni. A cominciare da quella vetrina sfavillante e quasi settantenne che è il Festival di Sanremo. Un viaggio nel tempo della musica del Belpaese dall’inizio del Novecento a oggi, evidenziando come il rapporto tra la canzone e il sacro ha accompagnato le svolte generazionali e dei costumi, senza mai sparire.
Un altro reportage, “Gli occhi del cielo”, con testi e foto di Donatella Penati M., conduce il lettore nelle miniere di zaffiri del Madagascar, dove scavano, calati in pericolosi tunnel sotterranei o chini su fatiscenti cunicoli a gradoni, lavoratori soprattutto di colore. Persone povere che arricchiscono affaristi asiatici per soddisfare il mercato internazionale dei ricchi. E spesso rischiano la vita. Nonostante la richiesta di migliorare le condizioni di lavoro, scrive infatti l’autrice, si continua a morire «in queste tombe di sabbia». «Perché poche sono le compagnie che sfruttano eticamente territorio ed esseri umani».
Con “Hacker etici” Alberto Friso fa il punto sulla sicurezza informatica e guida il lettore alla scoperta dei pirati informatici “buoni”, specializzati nel violare i sistemi per individuarne vulnerabilità e cercare soluzioni per migliorarli. Un lavoro prezioso visto che i sistemi informatizzati regolano tanti aspetti cruciali del nostro quotidiano, e falle nella sicurezza possono creare danni enormi alla privacy e alle persone.
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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Il sogno di pace in Eritrea, antibiotici e farmaco-resistenza, i paradossi della povertà in Italia
Questi i principali temi del «Messaggero di sant’Antonio» di novembre
La copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di novembre è dedicata al “Sogno di pace per l'Eritrea”, titolo anche del reportage di Andrea Semplici, con foto di Giovanni Mereghetti. Dopo vent’anni dall’inizio dalla guerra fratricida contro l’Etiopia che costò 80mila vite, l’Eritrea ha ritrovato un po’ di pace. Molta strada resta però da fare, per concludere il processo di democratizzazione del Paese.
Nel dossier “Se gli antibiotici sono inefficaci?” di Alessandro Bettero si parla dell’uso massiccio o non appropriato degli antibiotici in medicina e zootecnia, che ha causato una diffusa resistenza ai farmaci da parte di molti batteri. Se non si troveranno nuove cure, sono previsti 10 milioni di morti all’anno nel mondo. Intanto il 18 novembre si celebra la «Giornata europea degli antibiotici».
Sempre il 18 novembre si celebra anche la «Giornata mondiale dei poveri» voluta da papa Francesco per «non restare inerti e tanto meno rassegnati» di fronte a un fenomeno che ci riguarda tutti da vicino. Alberto Friso firma sul mensile francescano il servizio “Poveri, questione di dignità” che analizza i paradossi e le criticità della situazione italiana. Se da un lato negli ultimi cinque anni la spesa pubblica per assistenza sociale è aumentata del 21 per cento, dall’altro nel nostro Paese in dieci anni il numero dei poveri è aumentato del 204%.
Giulia Cananzi intervista in “Marina Massironi, rabdomante delle emozioni” l’indimenticabile spalla del trio Aldo, Giovanni e Giacomo ed eclettica attrice che, in teatro e sul grande schermo, ha incarnato personaggi tragicomici. Al «Messaggero di sant’Antonio» Massironi si racconta e svela il ruolo dell’artista, in una società che rischia di perdere l’incanto della curiosità. «Il teatro è importante per svegliare e porre domande», afferma l’attrice che più volte nei suoi spettacoli si è confrontata con il tema della violenza sulle donne.
In “Tutti pazzi per le serie” Michela Manente indaga la passione, non soltanto italiana, per le serie tv e non-tv che nell’ultimo decennio si è ampliata a dismisura, conquistandosi un pubblico trasversale, sia per età che per condizione sociale e culturale. Quali sono gli ingredienti di questo successo? In quale direzione si evolverà? E, soprattutto, rappresenta una minaccia per cinema e tv tradizionali?
Nel 70° anniversario dell’intramontabile personaggio creato dalla matita di Galep e dalla penna di Gianluigi Bonelli, l’articolo “Mi fido di Tex” di Claudio Zerbetto e Nicoletta Masetto racconta la storia di questo eroe che, con le sue strisce, ha conquistato generazioni di lettori, diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Leader per vocazione, difensore dei deboli e garante della giustizia, Tex è un personaggio tutt’ora attuale, che non smette di affascinare.
Sabina Fadel firma “Concerto per palla ovale”: è stato infatti definito così il rugby, lo sport di origine anglosassone, giocato da oltre 6 milioni di persone in 119 Paesi del mondo. Per qualcuno è una metafora della vita, per altri un modello anche in ambito educativo, di certo questa disciplina sportiva complessa e affascinante ha molto da dire (e da insegnare) anche fuori dal campo di gioco.
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