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Sul «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di marzo Damiana Natali e la sua musica come suono dell’anima

In primo piano anche l’ultima intervista a Gabriel A. Battista, co-ceo di NIAF, ponte tra Italia e Usa, e la storia delle dodici blogger di “Amiche di fuso”

11 Marzo 2020| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Fin da piccola sognava di dirigere un’orchestra. Oggi è tra le poche donne al mondo a salire sul podio con la bacchetta, con grande capacità e forza d’animo. In «Musica, suono dell’anima» Claudio Zerbetto intervista Damiana Natali, direttore d'orchestra, un ruolo tradizionalmente maschile. Secondo la stimata musicista, apprezzatissima a livello internazionale, «l’orchestra è una metafora della convivenza interculturale, pura sintesi di mondi apparentemente diversi. Si scrive in bianco e nero, ma porta con sé tutti i colori». Questa testimonial dell’italianità nel mondo ha sempre confessato il suo legame particolare con sant’Antonio, «l’Amico di sempre che ti accompagna e ti prende per mano», come ha raccontato al mensile francescano.

In una società come quella americana che fa dell’assimilazione la sua principale prerogativa sociale, brilla un organismo che difende oltre 25 milioni di americani di origine italiana. È la NIAF, la National Italian American Foundation, fondata nel 1975 a Washington per promuovere un’immagine positiva degli italo-americani, preservarne il ricchissimo patrimonio storico-culturale e rafforzare i rapporti bilaterali tra le due sponde dell’Atlantico. Vittorio Giordano in “NIAF, il ponte tra Italia e Usa” intervista Gabriel A. Battista, co-ceo del sodalizio dal 2017, purtroppo recentemente scomparso. Quella che vi proponiamo è la sua ultima intervista: un omaggio al suo impegno e un’eredità morale per la comunità italo-americana.

Da più di cinque anni www.amichedifuso.com è un punto di riferimento digitale per una comunità al femminile in crescita, quella expat. In “Amiche di fuso” Sara Bavato svela la storie di queste dodici blogger che raccontano i Paesi dove risiedono, attraverso il magazine digitale, la pagina Facebook e il profilo Instagram dove il gruppo spiega come si vive in giro per il mondo e, in alcuni casi, anche cosa vuol dire rientrare in Italia e ricominciare daccapo a casa propria. Seguire i loro canali social significa passare dagli Emirati Arabi agli Stati Uniti nel giro di un post, con soste a portata di clic anche in Congo, Svizzera, India, Taiwan, Giappone, Kuwait, Italia e Australia.

Sono quattro, vengono da ogni parte d’Italia e almeno una volta al mese, da circa un anno, cercano di far ridere chiunque parli italiano a Berlino. Lo fanno con uno spettacolo di stand-up comedy, il format tanto caro agli americani con il quale si dà vita a monologhi comici pensati per far ridere e riflettere il pubblico in sala. Ce li presenta Andrea D’Addio in “Quattro comici a Berlino”: sono Gabriele Iaconis, 35 anni, napoletano, che di giorno gestisce un chiosco in un centro commerciale; Alessandro Lorenzo, classe 1985, di Schio, provincia di Vicenza, insegnante di tedesco in classi internazionali; Carlo Rossi, 47 anni, di Bergamo, scrittore di monologhi “col passamontagna”, e Fabio Corigliano, 45 anni, di Reggio Emilia, autore satirico per diverse testate.

In “Orgoglio genovese” Laura Napoletano ci porta in Cile a conoscere l’Associazione ligure di Santiago del Cile, icona della presenza italiana nel Paese che vanta anche una cittadina, Capitan Pastene, dedicata all’omonimo esploratore genovese. A guidarli è il presidente Claudio Massone Stagno, intenzionato a mantenere ben saldi i legami con la terra d’origine per i suoi 470 iscritti e per le nuove generazioni.

A Maurizio Mastrangelo, consulente aziendale e formatore, l’Italia andava e stretta decise di lasciare il suo Molise per Dublino. Analogamente il suo socio, Marco Giannantonio, anch’egli di Campobasso, si lasciò alle spalle una promettente carriera di avvocato per condividere con Mastrangelo il sogno di creare in Irlanda il più importante gruppo di promozione del made in Italy nel settore enogastronomico e turistico. Nacque così nel 2004 il loro progetto imprenditoriale denominato “Flavour of Italy”, come il titolo dell’articolo di Alessandro Bettero.


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Ottocento anni fa la vocazione francescana di Antonio: sul «Messaggero di sant’Antonio» di gennaio inizia un percorso biennale che ripercorrerà le tappe della vita del Santo

Tra le novità anche il dossier di Gianni Riotta sulle “rivoluzioni giovanili” motori di cambiamento in ogni epoca, il fotoreportage sui quartieri di Roma, l’intervista a Manuel Bortuzzo

9 Gennaio 2020| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Nel 2020 ricorrono gli ottocento anni dalla vocazione francescana di Antonio, che fino al 1220 era un canonico agostiniano. A questo grande tema, che accompagnerà tutto il Messaggero di sant’Antonio nel corso del nuovo anno e del prossimo, è dedicata la copertina di gennaio: “1220-2020 Da Fernando a Antonio” (illustrazione di Luca Salvagno). A partire da questo mese, il percorso biennale ci porterà attraverso le pagine di catechesi a ripercorrere i passi di Antonio da quando, a Coimbra, decise di vestire il saio francescano per sorella povertà e cambiare il suo nome di battesimo Fernando, lasciando agi e sicurezze dell’abbazia di Santa Cruz (era il 1220), fino all’incontro ad Assisi con san Francesco (1221). «Vogliamo interrogare Antonio, e farci accompagnare da lui lungo le spesso contorte strade delle nostre esistenze», scrive il direttore fra Fabio Scarsato in “L’inizio del viaggio”, seguendo le tappe della sua vita che 800 anni fa egli rimise in gioco con tutta la sua umanità per rispondere a una nuova chiamata di Dio.

Gianni Riotta firma il dossier “Siamo nati liberi”, un viaggio nello spazio e nel tempo, dalle piazze dei giovani dei Friday for future a quella di Hong Kong, dai nostri giorni a quelli di Nelson Mandela e del “rivoluzionario” Silvio Pellico. L’egemonia dei despoti, che sembra dominante nelle grandi dittature e seducente anche nelle democrazie, alla fine cederà il passo. Perché nelle tante proteste locali, ragazze e ragazzi, incuranti dei parrucconi, ricordano che l’uomo e la donna nascono liberi.

Un mondo in pace è molto più di un luogo in cui non ci sono guerre. In tante parti d’Italia operano «Scuole di pace», che hanno come compito quello di disegnare nuovi percorsi di dialogo e di confronto. Ne scrive Nicoletta Masetto in “L’unica cosa giusta”. Il tema dei conflitti armati viene ripreso anche nel contributo di graphic journalism di Camilla Zaza dedicato al commercio di armi nel mondo.

Claudio Zerbetto intervista, in esclusiva per il mensile, Manuel Bortuzzo, promessa del nuoto azzurro olimpico costretto su una sedia a rotelle dopo essere stato colpito alla schiena da un proiettile. Manuel parla della vicenda e confida il suo sogno: ricominciare a «vincere».

Il 26 gennaio fa il suo esordio la «Domenica della Parola», la prima da questo 2020 in poi, dedicata a favorire la celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. A istituirla papa Francesco, «perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura». Ne scrive Alberto Friso in “Contemporanei del Vangelo”.

Gli scatti di Paola Favoino nel reportage fotograficoRoma allo specchio” fanno emergere un quadro contradditorio di una delle più belle città del mondo, dove bellezza e degrado da un lato, e vecchi, nuovi abitanti e turisti dall’altro, si mescolano e convivono.

Alessandro Bettero presenta la mostra “Milano anni '60” (fino al 9 febbraio a Palazzo Morando, Milano) che con foto, manifesti, oggetti di design documenta il boom economico del capoluogo lombardo. Un cambiamento che influì su urbanistica, trasporti, cultura e società.

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


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Brasile tra ecologia e multiculturalismo sul numero di ottobre del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero

Tra le novità anche lo studio dell’italiano in Australia e la storia di alcuni circoli dell’associazione “Trentini nel mondo”

3 Ottobre 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

A pochi giorni dall’inizio del Sinodo speciale per la regione Panamazzonica, che si tiene dal 6 al 27 ottobre in Vaticano, il «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero, dedica uno speciale all’emigrazione italiana in Sud America. In “Brasile, tra ecologia e multiculturalismo” Alessandro Bettero fa il focus sui milioni di oriundi italiani che vivono nel Paese latinoamericano, partendo dai primi flussi in entrata del 19° secolo e arrivando agli italo-brasiliani delle ultime generazioni, evidenziando le contaminazioni tra cultura e cattolicesimo occidentale e folclore e tradizioni brasiliane. Nel servizio anche l’approfondimento “I testimoni-martiri dei più deboli” di Nicoletta Masetto sui missionari-martiri che hanno perso la vita nella difesa dei popoli dell’Amazzonia, tra questi i due padovani padre Ezechiele Ramin, comboniano ucciso nel 1985, e don Ruggero Ruvoletto, assassinato nel settembre 2009. “Ripartiamo dal cuore verde” di Sabina Fadel è invece dedicato al progetto ecclesiale del Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia che, minacciata da incendi e deforestazioni, sollecita una riflessione sul destino politico, sociale ed economico non solo dell’intera area, ma anche di tutto il pianeta.

Il pluripremiato compositore, pianista e direttore d’orchestra Nicola Piovani, a cui è dedicata la copertina di ottobre, è il protagonista dell’intervista “La musica è pericolosa”. Vittorio Giordano lo ha incontrato per il «Messaggero» in Canada, in occasione di un evento al TIFF Bell Lightbox organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, dal Consolato Generale d’Italia di Toronto, dall’Italian Contemporary Film Festival e dal TD Toronto Jazz Festival, durante il quale Piovani ha ricevuto il premio ICFF Life-time Achievement Award 2019. L’eclettico artista italiano, premio Oscar per la colonna sonora del film La vita è bella di Roberto Benigni, svela emozioni, sogni, ricordi e segreti.

Con Generoso D’Agnese si viaggia dalle Dolomiti fino al Sud America, passando per la Bosnia e gli USA, per seguire le sorti di alcuni dei 200 circoli che aderiscono all’associazione Trentini nel Mondo. “Siamo aquile trentine” racconta la vita e la storia delle realtà più significative, impegnate nella promozione della cultura, delle tradizioni e della lingua italiana all’estero.

In occasione della “Settimana della lingua italiana nel mondo” che si celebra in ottobre, Sara Bavato ci porta invece nel Paese dei canguri per conoscere i “Bambini a scuola di italiano in Australia”. Questa nazione vanta infatti il maggior numero di studenti di italiano, oltre 300mila, in gran parte della scuola primaria.

“Archimede a Siracusa” di Nicoletta Masetto celebra l’universalità del genio siciliano, nato nella città ionica quasi 23 secoli fa e conosciuto in tutto il mondo. Una mostra immersiva e multimediale racconta una delle più complesse figure della storia dell’umanità – inventore, matematico, scienziato – le cui scoperte restano tutt’ora sorprendentemente attuali.


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La casa della letteratura italiana in Svizzera e la cultura del cibo made in Italy sul numero di settembre del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero

Tra le novità anche la formazione professionale dell’Ausbildung” in Germania (una delle ragioni del basso tasso di disoccupazione nel Paese tedesco) e il ventennale dell’Associazione Australia Donna

11 Settembre 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

In Svizzera anche l’italiano ha finalmente una sua Casa della Letteratura: la sede è nella prestigiosa Villa Saroli di Lugano, nel Canton Ticino (www.casadellaletteratura.ch). Da tempo infatti la Svizzera tedesca ne aveva quattro, ovviamente dedicate alla letteratura tedesca, mentre la Romandia ne ha una, oltre a un Istituto Letterario. Alla minoranza di lingua italiana, invece, mancava una struttura adatta a favorire la lettura e l’accesso alla cultura scritta. Alessandro Bettero in “Lugano, l’italiano ha trovato Casa” racconta la nascita di questa nuova realtà e quanto sia rilevante oggi lo studio e la diffusione della nostra lingua e della letteratura nella Svizzera italiana, che oltre al Ticino comprende i Grigioni e il Vallese. «L’italiano è parlato dai figli di seconda o terza generazione, negli atenei, in diverse programmazioni culturali; laddove la migrazione italiana degli anni Sessanta e Settanta si è manifestata in modo più corposo, e dove ancora vive», ha raccontato al «Messaggero» il presidente della Casa della Letteratura, Fabiano Alborghetti, egli stesso poeta e promotore culturale svizzero di lingua italiana.

Intervistato da Nicoletta Masetto in “Cucina italiana, grande bellezza”, Alessandro Marzo Magno, giornalista, scrittore e appassionato studioso di tradizioni, storia e italianità, ci spiega perché la cucina italiana ha conquistato il mondo. Dalla Luna fino al Machu Picchu, dove Lorenzo Zanchin propone piatti della tradizione e non solo. Insieme a povere valigie di cartone, la cucina italiana è arrivata ovunque tramite i nostri viaggiatori ed emigrati che già sul finire dell’800 portavano nelle loro nuove patrie antiche ricette e tradizioni culinarie italiane e regionali. La cultura del cibo italiano porta in sé genio, tradizione, identità. Quelle stesse che saranno celebrate, con manifestazioni e iniziative, durante la quarta Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, dal 18 al 24 novembre.

Andrea D'Addio con l’articolo “Al lavoro con l’Ausbildung” ci porta in Germania. Le strutture formative denominate Ausbildung vengono reputate come una delle ragioni del basso tasso di disoccupazione nel Paese tedesco. Si tratta di una formazione professionale che alterna teoria e tirocinio per un periodo normalmente compreso tra i due e i tre anni. L’obiettivo è quello di insegnare un mestiere a chi non ha un titolo di studio accademico o vuole reinventarsi un lavoro. Dal parrucchiere al meccanico, passando per l’educatore, il tecnico diagnostico, l’agente turistico e tanti altri. Tutti i lavori per cui non c’è una laurea hanno potenzialmente un proprio Ausbildung spesso imprescindibile per accedere alla professione.

Con “Australia Donna ha 20 anni” di Sara Bavato andiamo invece nel Paese dei canguri per il ventennale dell'Associazione Australia Donna, un luogo per stimolare l’incontro e il dialogo, per raccogliere le voci delle donne d’origine italiana in Australia, pioniera anche nella creazione dell’omonimo sito internet bilingue «Australia Donna» (www.australiadonna.org.au). Oggi, come allora, l’obiettivo rimane quello di rendere vive e accessibili immagini, testimonianze e storie femminili, come ci ha raccontato Daniela Costa, fondatrice assieme a un piccolo gruppo di volontarie di base ad Adelaide.


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Da Pigafetta alla luna, italiani verso l’ignoto sul numero doppio di luglio-agosto del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero

Tra le novità anche il centenario delle Penne nere, la biologa marina abruzzese che salva i coralli in Australia, il chirurgo napoletano pioniere della robotica medica negli USA e gli studenti libici di italianistica del dipartimento bombardato a Bengasi

4 Luglio 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

È dedicato agli “esploratori italiani” per mare, per terra e per spazio il numero doppio di luglio-agosto del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero. Quest’estate si festeggiano infatti due importanti anniversari: a luglio ricorrono i 50 anni dello sbarco sulla luna, mentre la circumnavigazione della terra iniziò nell’agosto di 500 anni fa. Ad accomunare le due imprese il ruolo di tanti italiani di talento. In “Italiani verso l’ignoto” Alessandro Bettero ripercorre la vicenda della prima circumnavigazione del nostro pianeta salpata da Siviglia il 10 agosto 1519 sotto la guida del portoghese Magellano, ma portata a termine dal vicentino Antonio Pigafetta, con l’aiuto di altri italiani, tra questi due liguri e un campano. Una missione disastrosa (vi trovarono la morte lo stesso Magellano e oltre 200 uomini dell’equipaggio, tornò in porto un’unica nave, la Victoria, con appena 18 uomini), ma che, ampliando le conoscenze marittime di una parte del mondo fino ad allora quasi sconosciuta, cambiò la storia dell’era moderna. A segnare un’ulteriore “grande passo per l’umanità”, per dirla con le parole di Neil Armstrong, fu anche la missione spaziale dell’Apollo 11 che il 20 luglio 1969 sbarcò sulla luna. In “50 anni fa sulla luna” Generoso D’Agnese ricorda tutti gli italiani e gli italo-americani che contribuirono al successo dei programmi spaziali della NASA e allo storico primo allunaggio. Da Rocco Petrone, a capo delle operazioni di lancio del programma Apollo, a Joe Novello, che creò il programma per guidare le antenne delle missioni Apollo e Gemini. Una tradizione che continua ancora oggi con i nostri migliori scienziati e astrofisici.

Nicoletta Masetto firma “Penne nere, orgoglio italiano nel mondo”, dedicato a un altro importante anniversario: l’8 luglio del 1919 nacque l’Associazione Nazionale Alpini, che conta oggi 350mila soci, di cui 10mila sparsi in tutto il mondo, distribuiti in una trentina di sezioni estere delle 80 totali. Ovunque si trovino, le penne nere portano la nostra identità nazionale e una storia di solidarietà senza confini.

Nella sezione Italiani nel mondo, Masetto racconta un’insolita storia che ha per “faro” la nostra lingua e la nostra cultura e per protagonisti gli studenti e i docenti del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bengasi, in Libia, bombardato negli scontri tra le truppe di Khalifa Haftar e le milizie islamiche tra 2011 e 2014. Sotto la guida del direttore Mahammad Saari il dipartimento sta riprendendo con fatica e coraggio le sue attività e conta oggi 8 docenti e 100 studenti dai 18 ai 27 anni tutti libici e tutti innamorati dell’italiano e della nostra letteratura (“Italia nel cuore”).

“Sabella, il chirurgo con il robot” di Nicola Nicoletti è la storia di Vincenzo Sabella, partenopeo di origine e americano di adozione, pioniere della robotica in medicina, tecnica che ha appreso in Texas dopo una formazione in Messico. Dal 1986 vive e lavora a San Antonio, in Texas, dove è direttore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Saint Luke’s Hospital.

In “Giannascoli: salviamo i coralli” Sara Bavato intervista Alessandra Giannascoli, biologa marina abruzzese da anni di base nel Queensland, tra i 26 «ambasciatori» della Grande barriera corallina australiana. A inizio 2019 è diventata Master Reef Guide, una nuova figura voluta dal Parco marino nazionale della Grande barriera corallina e dall’Ente del turismo dello Stato australiano per sensibilizzare i due milioni di visitatori sull’importanza che questo splendido ma delicato ecosistema marino, minacciato dal cambiamento climatico, ha per la vita del nostro pianeta e per la nostra stessa esistenza.


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Sul nuovo numero del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero “geni expat” di ieri e di oggi, dal Leonardo che non ti aspetti al progettista di un bus elettrico modulare a Dubai

Tra le altre novità della rivista, la storia del Congresso nazionale degli Italo-Canadesi e quella della Familia abruzzese di Rosario in Argentina

14 Maggio 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

A Leonardo Da Vinci, sacro e profano, a 500 anni dalla morte, è dedicata la copertina del numero di maggio del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero e il servizio di Alessandro Bettero “Quel Leonardo che non ti aspetti” (con le illustrazioni di Guido Scarabottolo). Di Leonardo - uomo, artista, scienziato, filosofo - “italiano all'estero” ante litteram (lavorò in Francia, dove morì ad Amboise) il Messaggero si sofferma sugli aspetti forse più curiosi, come la sua conoscenza dei macchinari e dei metodi di produzione della lana e della seta (i suoi progetti diedero impulso fin dal Cinquecento a Milano a quella che diventerà la capitale della moda, anticipando in un certo senso il “made in Italy”), quella in ambito musicale che lo portò a inventare la “viola organista”, fino alle idee del Leonardo gourmet, dove leggenda e verità s’intrecciano.

È tutto italiano, o per meglio dire padovano, l’innovativo sistema di trasporto pubblico elettrico presentato recentemente in scala 1:10 negli Emirati Arabi in vista di Expo Dubai 2020 e che ora lo sceicco vuole realizzare in dimensioni reali. Si tratta di un bus modulare con singole unità che si agganciano e si sganciano sollevate da terra, tanto da apparire come navicelle volanti. Entrano nei centri abitati, effettuano soste, percorrono vie, si fermano al numero civico. Il progetto è di Tommaso Gecchelin, 33 anni, ingegnere padovano, due lauree, Fisica e Disegno industriale, fondatore della Next Future Transportation e un lavoro nella Silicon Valley. Claudio Zerbetto intervista questo giovane inventore in “A Dubai il mio autobus componibile”.

Il Canada è una delle nazioni più tricolori del mondo, con il suo milione e mezzo di cittadini d’origine italiana, settima comunità etnica del Paese. E con un’italianità viva, forte, dinamica e sempre proiettata al futuro, grazie al lavoro costante di centinaia di associazioni e organismi comunitari. Tra questi il “Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi”, vero motore propulsore dell’italianità in Canada, sia sotto il versante della promozione del patrimonio storico-artistico italiano, sia nella tutela degli interessi e della reputazione dei nostri emigrati. Le tappe di questa importante istituzione viene ripercorsa da Vittorio Giordano nell’articolo “Il Congresso ha fatto la storia”. Secondo i dati dell’ultimo censimento, nel Paese degli aceri vivono 1.587.970 canadesi d’origine italiana, il 4,6 per cento della popolazione totale.

“Una Familia che si ritrova anche on line” è la storia raccontata da Generoso D'Agnese e della Familia abruzzese di Rosario, in Argentina, che “riunisce” i suoi aderenti attraverso una rivista digitale. L’associazione guidata oggi da Marcelo Castello, nato da emigranti originari da San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE), venne fondata nel 1964 ed è particolarmente attiva. Tra i molti progetti che promuove c’è la riunione annuale del CRAM, il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel mondo, la partecipazione alle iniziative culturali estive in Abruzzo e l’offerta sempre più ricca di corsi di italiano per argentini con radici italiane.


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Il sogno di pace in Eritrea, antibiotici e farmaco-resistenza, i paradossi della povertà in Italia

Questi i principali temi del «Messaggero di sant’Antonio» di novembre

7 Novembre 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

La copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di novembre è dedicata al “Sogno di pace per l'Eritrea”, titolo anche del reportage di Andrea Semplici, con foto di Giovanni Mereghetti. Dopo vent’anni dall’inizio dalla guerra fratricida contro l’Etiopia che costò 80mila vite, l’Eritrea ha ritrovato un po’ di pace. Molta strada resta però da fare, per concludere il processo di democratizzazione del Paese.

Nel dossier “Se gli antibiotici sono inefficaci?” di Alessandro Bettero si parla dell’uso massiccio o non appropriato degli antibiotici in medicina e zootecnia, che ha causato una diffusa resistenza ai farmaci da parte di molti batteri. Se non si troveranno nuove cure, sono previsti 10 milioni di morti all’anno nel mondo. Intanto il 18 novembre si celebra la «Giornata europea degli antibiotici».

Sempre il 18 novembre si celebra anche la «Giornata mondiale dei poveri» voluta da papa Francesco per «non restare inerti e tanto meno rassegnati» di fronte a un fenomeno che ci riguarda tutti da vicino. Alberto Friso firma sul mensile francescano il servizio “Poveri, questione di dignità” che analizza i paradossi e le criticità della situazione italiana. Se da un lato negli ultimi cinque anni la spesa pubblica per assistenza sociale è aumentata del 21 per cento, dall’altro nel nostro Paese in dieci anni il numero dei poveri è aumentato del 204%.

Giulia Cananzi intervista in “Marina Massironi, rabdomante delle emozioni” l’indimenticabile spalla del trio Aldo, Giovanni e Giacomo ed eclettica attrice che, in teatro e sul grande schermo, ha incarnato personaggi tragicomici. Al «Messaggero di sant’Antonio» Massironi si racconta e svela il ruolo dell’artista, in una società che rischia di perdere l’incanto della curiosità. «Il teatro è importante per svegliare e porre domande», afferma l’attrice che più volte nei suoi spettacoli si è confrontata con il tema della violenza sulle donne.

In “Tutti pazzi per le serie” Michela Manente indaga la passione, non soltanto italiana, per le serie tv e non-tv che nell’ultimo decennio si è ampliata a dismisura, conquistandosi un pubblico trasversale, sia per età che per condizione sociale e culturale. Quali sono gli ingredienti di questo successo? In quale direzione si evolverà? E, soprattutto, rappresenta una minaccia per cinema e tv tradizionali?

Nel 70° anniversario dell’intramontabile personaggio creato dalla matita di Galep e dalla penna di Gianluigi Bonelli, l’articolo “Mi fido di Tex di Claudio Zerbetto e Nicoletta Masetto racconta la storia di questo eroe che, con le sue strisce, ha conquistato generazioni di lettori, diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Leader per vocazione, difensore dei deboli e garante della giustizia, Tex è un personaggio tutt’ora attuale, che non smette di affascinare.

Sabina Fadel firma “Concerto per palla ovale”: è stato infatti definito così il rugby, lo sport di origine anglosassone, giocato da oltre 6 milioni di persone in 119 Paesi del mondo. Per qualcuno è una metafora della vita, per altri un modello anche in ambito educativo, di certo questa disciplina sportiva complessa e affascinante ha molto da dire (e da insegnare) anche fuori dal campo di gioco.

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


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Il dossier sui nazionalismi, tra linguaggio, migranti ed elezioni europee, la drammatica situazione in Nicaragua e la devozione al Santo “Nanà Ntona” in Ghana

Questi i principali temi del «Messaggero di sant’Antonio» di ottobre

3 Ottobre 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

È dedicata al Ghana e alla grande devozione di questo Paese per il Santo la copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di ottobre. All’interno l’ampio reportage “Sant’Antonio dell’oceano”, firmato da Andrea Semplici, racconta la grande devozione antoniana iniziata nel Seicento nell’ex colonia (portoghese prima, olandese poi) e continuata fino a oggi. Nanà Ntona, nome con cui è conosciuto ai più sant’Antonio in Ghana, è considerato uomo di grande spiritualità e modello da imitare. Le cerimonie religiose in suo onore durano ore, tra danze, canti e preghiere.

Il dossier “L’enigma delle piccole patrie” affronta un tema di grande attualità: i nazionalismi che tornano sempre più di moda anche nell’Occidente, mettendo a dura prova il concetto stesso di Unione Europea. Da Trump alla Brexit, dalla rinascita dei movimenti autonomisti e indipendentisti all’affermazione dei partiti sovranisti: in tutta Europa il clima sociale è rovente. Che cosa sta succedendo alle porte delle elezioni europee del 2019? E soprattutto, è possibile affermare la propria identità nazionale senza annientare l’altro? L’interessante servizio di Giulia Cananzi è accompagnato da interviste a Gianrico Carofiglio sul rapporto tra nazionalismi e linguaggio conflittuale della politica e dei social (di Sabina Fadel) e a Francesco Montenegro, presidente di Caritas italiana, su immigrazione e accoglienza (di Nicoletta Masetto).

In “Un Paese distrutto” Maria López Vigil, caporedattrice di Envío, una delle riviste cattoliche di punta del Nicaragua, spiega ai lettori del «Messaggero» cosa sta succedendo nel Paese centramericano e perché la Chiesa è scesa in piazza accanto ai manifestanti. Ne è uscito un quadro drammatico. Degli ideali rivoluzionari che avevano fatto cadere la dittatura nel 1979, sembra non essere rimasto granché da quando è salito al potere Daniel Ortega, figlio di quella rivoluzione di quarant’anni fa. Da aprile gli scontri tra civili e polizia governativa sono costati più di 300 morti, 2mila feriti, un migliaio di arrestati e 30mila esiliati. «Oggi il mondo sa e deve sapere che in Nicaragua stiamo resistendo, con metodi civili, a una dittatura che fa uso del terrorismo di Stato», ha scritto la giornalista.

Alberto Friso firma l’articolo “Il contadino che sconfisse Hitler” sulla figura del francescano secolare Franz Jägerstätter, oggi riconosciuto come martire e beato. Esattamente settantacinque anni fa veniva decapitato a Berlino quel padre di famiglia che, con la sua lucida testimonianza francescana, aveva dimostrato la netta incompatibilità tra nazismo e cristianesimo, tanto da rifiutarsi di combattere per Hitler e il terzo Reich.

“Massimo Bottura, il virtuoso del cibo”, scritto da Alessandro Bettero, è dedicato alla onlus fondata dallo chef modenese con la moglie Lara Gilmore, che sta ampliando una rete di Refettori e Social Tables in Italia e all’estero per combattere lo spreco alimentare e l’isolamento sociale. Accanto all’impegno professionale come chef di fama planetaria, l’impegno personale di Bottura va infatti all’intensa attività sul fronte delle iniziative di carattere sociale, da Londra a Rio de Janeiro. Perché cibo, arte e solidarietà sono valori universali.

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


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2 Luglio 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

«La bontà è sempre stata uno scandalo. Dà fastidio a quanti non la frequentano». Sono parole di Ermanno Olmi, maestro e amico del «Messaggero», a cui è dedicato il numero doppio di luglio e agosto del mensile francescano. Piero Lazzarin, per anni caporedattore, ricorda a pochi mesi dalla scomparsa il grande regista che era di casa al Santo (“Olmi, amico del Messaggero”). Olmi realizzò nel 1963 per la Rai il documentario 700 anni, su sant’Antonio e quel che girava attorno alla sua figura. Un’opera quasi sconosciuta ma in cui si notava già tutta la genialità e la vena poetica del gigante della cinepresa. Fulvio Scaparro ripercorre invece alcuni momenti della sua amicizia con Olmi, quelli più toccanti (“Maestro di umanità”).

Il dossier “Italia sottosopra” a firma di Alessandro Bettero si focalizza sulle bellezze del nostro Paese, da quelle note a quelle quasi dimenticate da riscoprire nei mesi estivi. Otto pagine di curiosità e capolavori, artistici o naturali che siano, che non ti aspetti, dalle Dolomiti al Mediterraneo.

In “L’ora della riconciliazione” Stefano Marchetti ci parla del cosiddetto “Triangolo della morte”, quella zona compresa tra le province di Bologna, Reggio Emilia e Modena, dove nel 1945, a guerra finita, vennero uccisi religiosi per mano di frange estremiste di partigiani comunisti. Lo zoom è dedicato a Rolando Rivi, giovane seminarista trucidato da Giuseppe Corghi. Per quell’omicidio la figlia di Corghi ha chiesto di recente perdono ai parenti di Rivi.

Giusto sette secoli fa, fra Odorico da Pordenone, oggi beato, partiva da Venezia destinazione Cina. A distanza di 700 anni rimane intatto il fascino della relazione di quel viaggio che, in controluce, parla anche della santità del francescano. Le memorie di fra Odorico furono dettate a un confratello nel convento del Santo a Padova, nel 1350, e divennero subito un “best seller”, ripreso in diverse varianti e che ispirò, tra gli altri, persino Cristoforo Colombo. Alberto Friso ci svela alcuni particolari dell’avventura di quel “Marco Polo col saio” nell’articolo “Il meraviglioso viaggio di Odorico da Pordenone”, con le tavole di Luca Salvagno, autore della trasposizione a fumetti della Relatio edita con il titolo di Le nuove e meravigliose cose straniere per i tipi di Emp.

Figlio di un teologo, Max Gazzè è un curioso di Dio e delle religioni. Lo intervista per il mensile antoniano Antonella Romano (“Diventare preghiera”). «Più che recitare preghiere – racconta l’artista – credo sia importante “essere” preghiera».

“In franchising con Dio” è il titolo dell’intervista di Nicoletta Masetto a Paolo Cevoli, noto comico-caratterista della scuderia dello Zelig. Nel suo ultimo spettacolo teatrale porta in scena la Bibbia, perché il Libro dei Libri ha ancora molto da raccontare anche con il registro dell’ironia. Parola del cabarettista.

Sabina Fadel è andata a Milano, a due passi dai Navigli, per raccontare in “Il sapore della fiducia” la storia di Portineria 14, bar-portineria che ha fatto della fiducia il suo punto di forza, proponendo ai suoi avventori, accanto a cappuccino e cornetto, un vero e proprio servizio di portineria, che ritira pacchi, riceve e consegna chiavi, raccoglie offerte di lavoro. Un esempio di locale unico, che è riuscito a ridare un’anima a un quartiere che si stava perdendo.

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Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa

La fiaba di Gloria e Marco, l’italiano che custodisce i tesori di Versailles, Marco Polo e la passione riaccesa dal suo testamento

Storie di emigrazione nelle pagine del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di luglio-agosto

4 Luglio 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Un anno fa morivano nel rogo della Grenfell Tower a Londra Gloria Trevisan e Marco Gottardi, due ventisettenni veneti. La mamma di Marco, Daniela Burigotto, ha raccontato la loro storia in una fiaba illustrata che, in queste settimane, arriva in Gran Bretagna. Nicoletta Masetto nell’articolo “Una fiaba per Marco e Gloria” ripercorre, insieme ai genitori di Marco, i sogni e le speranze dei due innamorati emigrati.

È italiano il conservatore del patrimonio storico-artistico della Reggia di Versailles, in Francia. In “Forleo, custode di Versailles” Claudio Zerbetto spiega come e perché Danilo Forleo, 34enne italiano di origini bergamasche, è arrivato a coprire quel ruolo, partendo dai suoi studi in Italia e all’estero.

Una rilettura contemporanea del testamento di Marco Polo da parte di studiosi europei e asiatici ha riacceso la passione non solo per il mercante e viaggiatore italiano più famoso in Cina, ma anche per la Via della Seta, con grandi prospettive per il futuro della cultura e dei commerci. Ce ne parla Alessandro Bettero in “L'ultimo segreto di Marco Polo”.

 


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